La bellezza dell’incertezza, l’imprevedibilità della consuetudine: nulla è mai scontato, lo sappiamo benissimo, lo proviamo ogni giorno sulla nostra pelle. La vita, instancabilmente mutevole, lo sport – il football nello specifico- come parte di essa. Componente ludica interpretata da uomini, come noi, migliori o peggiori tant’è nella casistica ideale, condannati alla condizione di mortali, nonostante l’aspetto eroico.
Quarta settimana, venticinque per cento del totale, primo gran premio della montagna: in linea teorica a scollinare per primi non sono mai i favoriti. Salvo dirigere la conversazione su binari extraterrestri richiamando il mito, toccando Coppi arrivando a Merckx. La storia è anche dei Gino Bartali.
L’abbaglio, figlio triste della luce che quando non ammalia, infastidisce. Situazioni contrapposte, da occhi lucidi quando – purtroppo- non addirittura spenti, serrati, passi ciechi verso quell’oblio sempre minaccioso quanto cupo.
Numero della concretezza, della realtà e della costruttività – esotericamente, inoltre- emblema del moto e dell’infinito, il quattro quale numero antecedente quella parola, week, che per gli appassionati ha senso univoco e onirico – gioco giocato– conferma quanto scritto e raccontato – non sempre creduto- dagli addetti ai lavori, appassionati di numerologia, affollanti le strade come le vie di Monterey tanto quanto quelle di Sedona.
Pare azzardato continuare sulla strada tortuosa del significato dei numeri, ma il richiamo alla California, spinge a scomporre la valenza di quel 55 a 40 patito dagli ebbri Rams di Los Angeles per mano dei Buccaneers dei quali abbiamo conteggiato, senza aspettare l’oste: cinquantacinque come l’attività cosciente che guida la ricerca della felicità contrapposto al quel quaranta che accompagnandosi al tredici richiama la morte simbolica. Non necessariamente un male. Una rinascita.
Ma è la parte, minima, di un tutto, di una domenica, weird, strana e per questo piaciona che faziosamente può far incazzare allo stesso modo in cui innamora. Sunto della vita, il sentimento sopra la ragione: l’irrazionalità a mascherare il raziocinio inerme al suo cospetto.
Ieri, domenica 29 settembre, italicamente orgogliosi, celebranti l’eccellenza local che fugge il dimenticatoio e abbraccia il global scegliendo la consacrazione all’immortalità, così che quei posteri possano già darne giudizio: Lucio Battisti in digitale, padrone dell’etere democratico, conformemente anticonformista a raccontare- ignaro- lo spirito tifoso
L’eccitazione è il sintomo d’amore
al quale non sappiamo rinunciare
Le conseguenze spesso fan soffrire,
a turno ci dobbiamo consolare
e tu, amica cara, mi consoli
perché ci ritroviamo sempre soliUna Donna Per Amico, Lucio Battisti
Benpensanti azzarderebbero un’accusa di maschilismo, di certo la settimana è – grammaticalmente- sostantivo femminile. Fino a prova contraria.
Parole dolci, emozioni turbolente, tempeste ormonali e svarioni cerebrali, la testa che se ne va – persa- per essere ritrovata più tardi, malconcia. Sdrucita e forse dolorante, l’avevo detto io o il senno di poi come martelli pneumatici a colpire. Ci ritroviamo sempre soli, certo. E la consolazione, gemella omozigote dell’eccitazione distruttiva, è punto di partenza di un circolo vizioso pronto al giro successivo.
Restando in tema, totocalcisticamente fosse uscito un tredici così, il vincitore sarebbe oggi un uomo sufficientemente abbiente: solo in 4 casi, la vittoria è andata alla squadra di casa.
Quel senso di cambiamento, giovane freschezza non ancora maturata ma sbocciata, forse, in anticipo per qualità o necessità: tutte le partite della settimana hanno visto partire undercenter un quarterback di 26 anni o ancor più giovane.
Storie mainstream quanto sottotitoli ingombranti che non spingono per aprire le testate quanto, piuttosto, per fare la storia o almeno scriverne una parte. La contrapposizione è consuetudinaria dei tempi, Gardner Minshew e Daniel Jones quanto Jacoby Brissett e – new entry– Kyle Allen signal caller di Carolina, undrafted che ha risalito la china dell’inferno, parcheggiato in un purgatorio che pareva non concedere vie d’uscita bloccando la fuga per mano di un certo Will Grier, supposto nuovo starter per cui è stata spesa la chiamata 100 al terzo giro del Draft 2019. La giocata simbolo, la prova di escapologia dall’abbraccio mortale di JJ Watt che – sostanzialmente- ha deciso l’incontro.
You know flag flying over the courthouse
means certain things are set in stone
who we are, what we’ll do and what we won’t.Long Walk Home, Bruce Springsteen
Nell’incedere trionfante e cinematografico di questa ballata, il passaggio fondamentale per cui alcune cose sono scritte nella pietra: niente di più vero per chi come Allen arriva dall’Arizona. Il cerchio si chiude con il richiamo iniziale a Sedona, ambientazioni western tra rocce rosse.
Lanciarla oltre le montagne è impresa titanica. Quelle del Colorado, poi, sono ostacoli per semidei: forse è questa la momentanea categoria in cui collochiamo il baffuto Minshew, perfetto caratterista in uno The 70’s Show replicante su Netflix.
Chi ha rischiato l’abbaglio, invece, è stato Jones comunque vittorioso contro Washington: due intercetti nella prima casalinga. Domenica in chiaro scuro, invece, per Brissett che ha completato la sua quarta partita con più di un touchdown – 3 contro i Raiders e 1 intercetto- e confermato di essere l’uomo della provvidenza per tenere a galla la baracca dei Colts comunque sconfitti.
Difese, ad oltranza, catenacciari efficienti a dispetto di ogni previsione che ne decantava l’attacco: i Patriots – 18 sacks e 10 intercetti nelle prime quattro – continuano il dominio sul lato passivo del gioco andando a fare il paio con quei Bears del 2012.
Di biglietti venduti ne avranno bisogno al prossimo rinnovo contrattuale di Mahomes che si preannuncia da record: l’attacco sta facendo il suo con quattro vittorie, 0 sconfitte e almeno 400 yards conquistate in ogni match. Il Super Bowl, il traguardo: è noto comunque che non basta arrivarci, devi attraversarlo.
Highlights sovrannaturali, binari paralleli alla realtà umana: in un certo senso il binomio Airone–Cannibale. Tanti i Bartali, nuovamente, amatissimi.
START
- Philip Rivers 20.04, Jacoby Brissett 22.50, Russell Wilson 14.3
- Austin Ekeler 29.20, Ezekiel Elliott 16.50, Leonard Fournette 26.50
- Keenan Allen 9.80, Amari Cooper 9.80, JuJu Smith Schuster 4.50
- Evan Engram 9.40, Mark Andrews 13.10, Austin Hooper 22.00, Will Dissly 18.70
- Chargers 11, Texans 10, Jaguars 2
SIT
- Tom Brady 3.70, Kirk Cousins 7.32, Baker Mayfield 15.78
- Dalvin Cook 19, Christian McCaffrey 33.90, David Johnson 21.90
- Mike Evans 18.90, DeAndre Hopkins 7.10, Tyrell Williams 12.6
- Zach Ertz 13.50, Greg Olsen 2.50, OJ Howard 6.30
- Saints 11, Titans 11, Eagles 5
Differenziale? Certo, inglorioso comunque. La speranza di risultati migliori, la consolazione filosofica che solo dalle più brucianti sconfitte nascono le più dolci vittorie.
- Quarterbacks + 30,04
- Runningbacks – 2.60
- Widereceivers – 14,5
- Tightends + 22,2 escludendo Dissly
- Defense – 4
Come anticipato, deprimente. Se avete ascoltato i consigli, mea culpa. Qualora non l’abbiate fatto, on to the next. Alla prossima.
Quarterbacks
Cercando una ritorno alla normalità, matchups favorevoli paiono – ipotetico d’obbligo- essere quelli di Jimmy Garoppolo di ritorno dalla bye nel Monday Night contro i Browns, Carson Wentz casalingo contro i Jets, Deshaun Watson e Matt Ryan nel rispettivo faceoff.
Di difficile interpretazione – ma siamo appena agli albori- la stagione di Jimmy G: see-saw, direbbero, altalena. Costanti quasi equivalenti touchdowns – 5 – e intercetti – 4 – cui aggiungere un fumble perso nell’ultima contro gli Steelers. Tre vittorie comunque e – al netto di una partita in meno- un passer rating migliore a quello di Wentz e Rodgers. Sfida gustosa, quindi, in un Monday Night che può confermare San Francisco al vertice della NFC. Contro ogni pronostico.
Solidità, invece, la miglior qualità di Carson da Philadelphia, continuativo nel segnare punteggi interessanti in ottica fantasy sempre presente nel range 17-25 punti. 10 touchdowns e 2 intercetti, chirurgico nell’upset a Green Bay: 3 passaggi vincenti e appena 160 yards lanciate. Ospitare i Jets – di ritorno dalla bye– al Lincoln Field offre speranze di successo benché la difesa di Adam Gase rientri nella top10: a ridosso della top5 per quanto concerne la rushing defense. Tra le mura casalinghe, by the way, il numero 11 di Philly sbaglia poco: 5 touchdowns e 0 intercetti e sempre sopra le 250 yards passate.
Spettacolo – almeno presunto- quello che potrebbero regalare Atlanta e Houston all’NRG Stadium texano. La salute di entrambe i team non è delle migliori – record negativo dei Falcons, equilibrio per i Texans– che paiono essere relegati alla condizione di talentuosi senza gloria. Costante Matty Ice nell’intervallo 15-22 punti fantasy – 8 touchdowns e 7 intercetti con almeno 300 yards lanciate per gara- cui fa da contro altare un Deshaun in versione rollercoaster oscillante tra il picco dei 30 contro NOLA e gli sconfortanti 11 contro Carolina. Fattore campo relativo preso atto di domenica. Start, comunque, per entrambe con consenso maggiore verso il numero 4 dei Texans.
Tempo di riprendersi dalla sbornia e relegare in panchina Daniel Jones in un’impegnativa sfida casalinga contro i Vikings che hanno concesso una sola volta oltre 20 punti agli avversari – contro Green Bay- e stazionano fermamente a ridosso della Top5.
Difficile matchup anche per l’altro pupillo mediatico, Minshew di scena contro Carolina, galvanizzata dalla vittoria on the road contro Houston, caratterizzata da una difesa protagonista che non ha lasciato spazio agli attacchi aerei e limitato le corse.
Lungo la sideline anche Baker Mayfield nella difficile sfida al Levi Stadium di Santa Clara. Al netto di una partita in meno – bye appena passato- i 49ers vantano una difesa da prima della classe, statisticamente, al top per quanto riguarda la passing defense con una percentuale di completi concessi inferiore al 58%. Seconda per passaggi interrotti – ventuno- dietro a New England, la compagine difensiva di San Francisco is for real.
Running backs
Tra qualche settimana ritroveremo Kareem Hunt in campo e quello – per me- sarà uno starter puntuale senza se e senza ma.
Start non privo di insidie per Christian McCaffrey nella sfida a Jacksonville e a quella difesa – quotazioni in ascesa- che ha comunque concesso una media di 4.1/tentativo e quasi 100 yards a partita.
Ancora relativamente remota la possibilità di vedere in campo Sam Darnold, nella sfida a Philadelphia, l’uomo della provvidenza sarà Le’Veon Bell. La situazione difensiva degli uomini di Doug Pederson è altalenante – seesaw– poichè alla quasi eccellenza contro le corse corrisponde un colabrodo contro il gioco aereo.
Brillante in passing defense quanto generosa in copertura contro le corse la difesa dei Panthers è un invito a tavola per Leonard Fournette starter per la seconda settimana di fila e ancor con più convinzione dopo la prova da 225 yards contro i Broncos.
Strong Start anche per Ezekiel Elliot nella sfida casalinga contro i Packers seconda solamente a Kansas City in termini di yards concesse per tentativo: cinque. E non è poco.
E’arrivato il momento di tornare con i piedi per terra, relegando i gregari al proprio ruolo, facendo spazio alle prime donne, di ritorno, dopo i capricci estivi. Austin Ekeler è un sit per la settimana numero cinque contro Denver. L’ormai certa presenza di Melvin Gordon lascia poco spazio a quel sostituto che ben ha figurato, dando tutto ciò che poteva per non far rimpiangere il talento del backfield impegnato nel moderatamente lungo holdout.
E’ triste – parlo personalmente- bollarlo come una fallimento: ma è innegabile lo sia. Almeno fino ad ora e la settimana 5 non porterà cambiamenti. Devonta Freeman fatica ad affermarsi in questo 2019 che vede Atlanta soffrire nonostante le ottime prestazioni dell’attacco aereo. La difesa di Houston – sofferente nella secondaria- continua ad essere efficiente contro le corse: solo 2 i touchdowns concessi.
Don’t buy the hype! Non fatevi ingannare! Jordan Howard e Wayne Gallman hanno avuto un ruolo da protagonisti nella settimana appena trascorsa ma le difese dei Vikings (vs Giants) e il front seven dei Jets (vs. Eagles) sono certamente superiori a quelle di Packers e Redskins.
Wide receivers
Scottato diverse volte, persevero. Combattere il fuoco con il fuoco, Stefon Diggs ha deluso nelle prime tre settimane di regular ma la buona prestazione di domenica – 108 yards- fa aumentare il valore delle sue azioni anche e soprattuto in vista della sfida contro i Giants che molto hanno concesso all’attacco aereo – 82 completi su 127 tentativi e oltre 1100 yards- e figurano agli ultimi posti della particolare classifica.
L’inizio dei Texans, nonostante il record di 2-2, non è dei migliori: troppe lacune offensive, linea d’attacco da sistemare ancora, scarso coinvolgimento di Hopkins abituato ad altri scoreboard. Il match contro Atlanta è un’iniezione di speranza per tifosi e fantasy coaches che hanno Nuke nella propria lineup. Start convinto. O la va, o la spacca.
Il tandem delle meraviglie – fantasy stats alla mano- è sicuramente quello di Tampa. Godwin e Evans meritano di essere schierati titolari: nella esagerata week 4 contro Los Angeles – Rams– hanno messo a referto 59 punti in due. La sfida contro una lacunosa secondaria dei Saints spinge all’azzardo.
Di ritorno da un infortunio, proibitivo il match contro la dominante difesa dei Patriots: il consiglio è di tenere in panchina Terry McLaurin nonostante il buon avvio di stagione. Affrontare Gilmore e – quasi certamente- confrontarsi con un nuovo quarterback – Haskins– non sono elementi che spingono ad aver fiducia. Va bene il coraggio, ma il rischio va misurato.
AJ Brown è uno che gioca forte, plays hard- knows how to ball. Ma non è sempre domenica, certezza della vita. La sfida alla secondaria dei Bills – 57% di completi concessi, 29 passaggi interrotti e 5 intercetti- invita alla prudenza: sit per il rookie dei Titans.
Al cospetto della regina – Her Majesty– tutto può accadere ma è difficile la sfida – London Game– di Oakland ai Bears. Al riparo dalla nota pioggia londinese, comodamente accomodato in panchina nel nuovo stadio del Tottenham, lasciamo Tyrell Williams sempre – comunque- a segno nelle precedenti quattro gare.
Tight ends
Il match contro Indianapolis che tanto ha concesso alla posizione obbliga a schierare Kelce titolare. Pezzo pregiato, andato via già al secondo giro, per chi non lo avesse il consiglio di mantenere fiducia in Dissly che affronterà i Rams che hanno permesso già due touchdowns ai tightends avversari. L’azzardo potrebbe essere Jared Cook nella sfida ai Bucs secondi per punti concessi alla posizione.
Target valido ed efficiente – 130 yards guadagnate nella sfida contro Tennessee – Austin Hooper è un sit per la sfida contro Houston che ha concesso pochissimo ai vari tightends: 13 completi su 19 targets e 0 touchdowns. A risposo anche Delaine Walker contro Buffalo e – malinconicamente- OJ Howard che avevo decantato tutta la offseason, a torto.
Defense
Domineranno tutta la stagione, Patriots e Bears sono compagini difensive che scriveranno – statisticamente- la storia di questo 2019. I matchups contro Washington e Oakland, lasciano presagire grandi risultati in termini di punteggi fantasy.
Vikings un gradino sotto ma titolari. Al pari della difesa Bills che può regalare soddisfazioni contro Mariota.
Fermi in panchina – doveroso dopo la debacle domenicale- i difensori dei Rams che affronteranno Seattle così come il gruppone dei Bengals strapazzati dai non irresistibili Steelers nel Monday Night. Deludenti, ad oggi, i Ravens da tenere fermi nella sfida a Pittsburgh.
The Very Last Take
See-Saw, altalena, back and forth, fino allo stallo: prodighi gregari lasciano lo spazio ai campioni, lo scollinamento apre la strada alla discesa, l’ultima salita, quella dei campioni, è ancora lontana. C’è del tempo per studiarsi, predisporre strategie di contenimento, progettare lo scacco matto. Perchè lo sappiamo, qualcuno l’ha inciso nella storia
Football strategy does not originate in a scrimmage:it is useless to expect solutions in a political campaign
Walter Lippmann
Usi, costumi, storie, miti e leggende, sportivi e non, della terra di Dio, l’America. Che per me fa rima con Libertà. Così come Dio fa rima con Amore.
Mi definisco uno storyteller, amo più le emozioni che le azioni, gestisco un profilo Instagram dedicato al Fantasy Football, @afantasyfootballgenius
Si, lo so, pecco di umiltà.