Il periodo dopo la sconfitta nel Superbowl LII contro gli Eagles è stato certamente uno dei periodi più burrascosi e chiacchierati dell’intera era Brady/Belichick. La stagione del 2017/2018 è finita nel peggiore dei modi per i Patriots e rischia di avere uno strascico tutt’altro che positivo per la stagione 2018/2019 che sta per cominciare. Le conferenze stampa sono ancora oggi dominate dagli innumerevoli quesiti relativi alla scorsa stagione, quesiti al quale nessuno ha mai fornito una risposta adeguata e credibile.
Ancora oggi ad esempio non sappiamo il motivo per cui Malcom Butler (CB) non giocò nel Superbowl LII: alla fine della scorsa stagione Belichick non fornì nessuna risposta al riguardo, e nelle più recenti conferenze stampa si limita a fornire la solita risposta “alla Bill” in cui dice di essere concentrato sulla prossima stagione e ciò che è accaduto in passato non è rilevante.
La storia del coach di attacco Josh McDaniels, annunciato ufficialmente dai Colts di Indianapolis come il prossimo head coach subito dopo il Superbowl LII e che fa marcia indietro all’ultimo secondo dopo una chiacchierata con il proprietario dei Patriots Bob Kraft è un altro di quegli argomenti che si evita come la peste di fronte ai microfoni. L’ipotesi più accredidata parla di un Tom Brady pronto a mollare in caso dovesse ricominciare da capo con un nuovo coach di attacco: questa eventualità avrebbe costretto la presidenza a fare di tutto per tenere McDaniels con i Patriots, anche una promessa di un passaggio di trono da Bill a Josh nell’immediato futuro. Kraft infatti, dopo essere intervenuto in favore di Brady ed aver forzato Belichick a cedere Jimmy Garoppolo, non poteva permettersi di ritrovarsi solo pochi mesi dopo anche senza Brady. Da qui anche l’idea concreta che la prossima stagione potrebbe essere l’ultima stagione di Bill Belichick come head coach dei New England Patriots.
Ma i problemi di Patriots non sono solamente nelle storie scritte e discusse fino allo sfinimento durante la off-season: la rosa nella sua interezza infatti è un gran punto interrogativo. I Pats ci hanno abituato a sopperire alla mancanza di talento con una sistema ben collaudato e un parco di giocatori capaci di eseguire in maniera disciplinata il compito assegnato (il famoso motto dei Patriots “do your job”). Eppure quest’anno le lacune sembrano più serie rispetto agli anni passati, anche a causa degli infortuni più recenti – vedi infortunio “season-ending” alla prima scelta Isaiah Wynn (OT). Ma andiamo con ordine.
Quarterback
La battaglia come quarterback di riserva vede Brian Hoyer in netto vantaggio sulla settima scelta nello scorso draft Danny Etling. Hoyer conosce bene gli schemi dei Patriots e ha molta esperienza dalla sua, mentre Etling non si è fatto notare a sufficienza durante il ritiro di pre-stagione per sperare che i Pats inizino la stagione con 3 quarterback nella rosa dei 53.
Il 41-enne Tom Brady è sembrato in piena forma durante la seconda partita amichevole contro gli Eagles. Tom ha comunque una dura stagione di fronte, con un pacchetto di ricevitori notevolmente ridimensionato rispetto allo scorso anno.
Running back
Durante le prime due amichevoli Jeremy Hill sembra essere tornato ai tempi delle prime due stagioni con i Bengals, quando in due anni aveva registrato 1918 yard e 20 touchdown. Se il trend continuasse, Hill potrebbe diventare titolare inamovibile per le portate di primo e secondo down. James White si conferma pedina inamovibile in ogni formazione di terzo down, con la sua abilità duplice nel portare la palla e ricevere passaggi dietro la linea di scrimmage (vedi la giocata che ha sancito la vittoria contro i Falcons nel Superbowl LI). Rex Burkhead, acquisto della scorsa stagione, dovrebbe anch’egli diventare un running back principalmente di terzo down vista la partenza di Dion Lewis. La prima scelta dell’ultimo draft, Sony Michel, pur essendo infortunato, dovrebbe essere disponibile per la partita di apertura di stagione e dovrebbe dividersi le portate di primo e secondo down con Hill. Infine Mike Gillislee, acquisto della scorsa stagione, non ha brillato nella pre-season ed è anche il running back dei Patriots con lo stipendio più alto. Al netto di infortuni all’ultimo minuto, non pensiamo che Gillislee rientri nella rosa dei 53.
Wide Receiver
Il pacchetto dei ricevitori dei New England Patriots si è notevolmente indebolito rispetto alla scorsa stagione. La perdita di Danny Amendola, ad esempio, si farà sicuramente sentire: centelinato ad arte da Belichick durante la stagione vista la sua dubbia durabilità, si rivelò fondamentale nei playoffs con conversioni decisive in situazione “3rd & long”. La perdita di Brandin Cooks – ceduto ai Rams per una prima scelta – non dovrebbe invece pesare sulla produttività in attacco dei Patriots. Cooks non si è mai integrato realmente negli schemi (piuttosto complicati) dei Pats. Essendo inoltre principalmente un ricevitore di passaggi lunghi, non è mai stato un target frequente di Brady, che preferisce passaggi corti ai ricevitori nello slot come Edelman o passaggi di medio raggio tra le “seam” verso Gronk. L’altra grande incognita del pacchetto di ricevitori è Julian Edelman. Bersaglio preferito di Brady, Edelman si è infortunato nella scorsa pre-stagione (crociato anteriore) ed è poi stato sospeso per 4 giornate per PED (doping). Edelman è un ricevitore che ha fatto fortuna grazie alla velocità sui passaggi corti ed alla rapidità nei cambi di direzione: all’età di 32 anni resta da vedere se dopo un infortunio del genere manterrà queste qualità intatte. I nuovi veterani di questa stagione sono Cordarelle Patterson ed Eric Decker. Mentre Belichick sembra credere in Patterson -nelle prime due esibizioni pre-stagionali è stato targettato molto da Brady – Decker potrebbe non rientrare nella rosa finale: gli innumerevoli passaggi non ricevuti sia in allenamento che nelle esibizioni ci fanno credere che Decker ormai non ha molto ancora da offrire come ricevitore. Non ci sono dubbi per Philip Dorsett e Chris Hogan: entrambi faranno parte della rosa dei 53 e dovranno entrambi assumere un ruolo più centrale nell’attacco orchestrato da Brady. Infine la lotta tra i due rookie ricevitori slot Braxton Berrios and Riley McCarron è un testa a testa che vede per ora McCarron leggermente in vantaggio. In conclusione, questo pacchetto di ricevitori è decisamente uno dei più deboli dell’ultimo decennio ed è probabile che Bill, dopo aver scaricato Britt, Mitchell e Matthews, sia in allerta per qualche trade all’ultimo minuto (ad esempio Jeremy Maclin ancora non si è accasato). E’ doveroso anche ricordare che al momento Dez Bryant è ancora in cerca di una squadra: se c’è una franchigia che ha la solidità societaria necessaria per tentare la fortuna con Dez, quella è la compagine dei New England Patriots.
Tight End
Rob Gronkowski ha dominato la scena negli ultimi anni come migliore tight end sia in fase di blocco che ricezione. Un talento incredibile, a sprazzi indifendibile, il suo principale nemico sono gli infortuni. Visto anche il generale indebolimento del pacchetto di ricevitori, Gronk dovrà fare gli straordinari come ricevitore, anche se sperabilmente Belichick e McDaniels proveranno a dosarlo durante la stagione per ridurre la possibilità di infortuni ed averlo in forma per il playoffs.
La nota positiva della pre-season fin’ora è senza dubbio Jacob Hollister, al suo secondo anno nella NFL. Rispetto alla scorsa stagione, Hollister è decisamente aumentato di peso, il che gli consente di essere più efficace in fase di blocco e di riuscire a farsi spazio e ricevere passaggi in zone trafficate del campo. L’aspettativa è quella di una stagione ad alti livelli per Hollister.
Infine Dwayne Allen, tight end veterano anch’egli al secondo anno con i Pats. L’anno scorso Allen non si è visto gran che nel ruolo di ricevitore, lasciando cadere anche alcuni passaggi decisivi. In fase di blocco è decisamente più utile e sarà in ogni caso una pedina in più da far fluttuare nella end-zone avversaria. Nonostante l’ingaggio elevato ed il suo ruolo piuttosto limitato, ci aspettiamo comunque che Allen venga incluso nella rosa finale.
Linea Offensiva
La linea offensiva si è decisamente involuta rispetto allo scorso anno, in primis a causa della partenza del left tackle Nate Solder. L’altro duro colpo alla linea offensiva dei Patriots è la perdita Isaiah Wynn, prima scelta nell’ultimo draft, fuori per tutta la stagione a causa della rottura del tendine di Achille riportata nella seconda esibizione pre-stagionale contro gli Eagles. Un’altro infortunio di rilievo è quello di Marcus Cannon, che tuttavia dovrebbe essere in grado di essere pronto per la prima partita della stagione.
Il resto della linea offensiva è quella della scorsa stagione, con Trent Brown, Joe Thuney, David Andrews, Shaq Mason e LaAdrian Waddle. Vista la partenza di Solder, Trent Brown verrà spostato da right tackle nella posizione di left tackle. Nelle prima due esibilizioni, Brown ci è sembrato a suo agio nel proteggere il “blind side” di Tom Brady. Sperabilmente, Brown manterrà questo livello di prestazioni anche durante le partite ufficiali, quando il gioco si velocizza notevolmente. In ogni caso è verosimile che i Patriots si muovino sul mercato per aggiungere almeno un’altra pedina vista la perdita di Wynn.
Senza dubbio la star della linea offensiva del Patriots è il coach Scarnecchia, che ci ha abiutato a fare miracoli con giocatori piuttosto mediocri, soprattutto quando la stagione entra veramente nel vivo nel mese di Novembre. Staremo a vedere se riuscirà a ripetersi anche quest’anno.
Linea Difensiva
Una delle falle più evidenti dei Patriots dello scorso anno era nella linea difensiva e nella incapacità di mettere pressione al quarterback avversario. Sotto questo aspetto, I Pats sembrano essere migliorati: da un lato Trey Flowers, unica nota positiva della linea difensiva dello scorso anno, dall’altro lato l’aggiunta di Adrian Clayborn. I due formano un duo di esterni capace – almeno sulla carta – di mettere sotto pressione anche le linee offensive avversarie più navigate.
Tuttavia, il livello della linea difensiva dei Patriots di quest’anno dipenderà molto dalla performance di giocatori al secondo anno come Deatrich Wise Jr. e Derek Rivers. Entrambi questi giocatori hanno brillato negli allenamenti e nelle prime due esibizioni, ma il vero test verrà quando le partite inizieranno a contare veramente.
Vincent Valentine, Keionta Davis e Adam Butler si contendono l’ultimo posto in rosa, ed almeno per ora, il posto andrebbe a Butler. Valentine, dopo una stagione rookie incoraggiante nel 2016, ha saltato tutta la scorsa stagione per infortunio e fin’ora non si è fatto notare gran che. Davis, rookie free-agent, ha giocato bene negli allenamenti e nelle prime esibizioni, ma è ancora un “work in progress” che finirà almeno inizialmente nella seconda squadra dei Patriots (la “practice squad”). In questo modo avrà la possibilità di continuare ad allenarsi con i Patriots durante la stagione e farsi trovare pronto a rientrare in prima squadra per sopperire ad un eventuale infortunio di qualche compagno. Butler, al secondo anno nella NFL e con i Patriots, ha dimostrato ottime abilità di “pass rusher” lo scorso anno. Nel frattemo ha aumentato il proprio peso, diventando molto più solido nel difendere le portate dell’attacco avversario.
Linebacker
Il pacchetto dei linebacker dei Patriots è più o meno lo stesso dello scorso anno, il che non è necessariamente una fatto positivo. Dont’a Hightower è decisamente l’unica superstar, un giocatore capace di dirigere l’intera difesa e un portento sia nella fase di pass rush che di blocco. Tuttavia è anche un giocatore prono ad infortuni che difficilmente riesce a concludere la stagione: qualora Hightower fosse stato disponibile lo scorso anno nel Superbowl contro gli Eagles, la partita avrebbe preso decisamente una piega diversa.
Kyle Van Noy e Marquis Flowers sono anch’essi giocatori affidabili soprattutto nel limitare l’efficacia delle portate dell’attacco avversario, e occasionalmente riescono anche ad arrivare al quarterback.
Una piacevole sorpresa della pre-season dei Patriots è stato certamente Ja’Whaun Bentley, quinta scelta dello scorso draft. Nelle prime due partite pre-stagionali, Bentley ha registrato 11 blocchi, di cui 2 in cui ha arretrato l’attacco avversario. Bentley ha un posto garantito nella rosa dei 53.
Infine Elandon Roberts, giocatore mediocre, che però si guadagnsa il campo eseguendo alla lettera quel poco che gli è richiesto, ovvero occuparsi di difendere le portate avversarie, fare blocco sulla linea di scrimmage e anche sporadicamente anche blocchi in campo aperto. Per il giocatore ultimo nella lista dei linebacker, potrebbe essere molto peggio.
Cornerback
Con Malcom Butler fuori dai giochi, i due capisaldi cornerback della difesa dei Patriots di quest’anno sono Stephon Gilmore ed Eric Rowe. Nonostante le prestationi altalenanti di Rowe lo scorso anno, quello che si è visto negli allenamenti e nelle prime due esibizioni pre-stagionali fa ben sperare. Ciò detto, la mancanza di Malcom Butler nelle retrovie si farà sentire.
Jason McCourty, fratello di Devin McCourty – safety storica della difesa – è stato acquisito dai Patriots durante il mercato di quest’estate. McCourty, il Jason, non ha brillato fin’ora nè in allenamento nè nelle prime partite. La speranza è che gli errori grossolani visti in campo siano dovuti più alla non profonda conoscienza degli schemi difensivi dei Patriots piuttosto che una mancanza di talento o di forma fisica.
J.C. Jackson (undrafted rookie) è un giovane interessante che sta cercando di farsi notare e di sfruttare le opportunità che Bill gli sta offrendo durante questa fase pre-stagionale. Al momento, prevediamo che Jackson rientri nella rosa finale, sebbene Ryan Lewis, altro giovane interessante, potrebbe inserirsi nella corsa per l’ultimo posto disponibile in rosa.
Duke Dawson, pure non avendo mostrato gran che finora, dovrebbe avere un posto assicurato in rosa se non altro per il fatto di essere la seconda scelta dello scorso draft. La speranza è che Dawson segua un destino diverso da quello di Cyrus Jones, ench’egli una seconda scelta dei Patriots – draft del 2016. Jones, dopo una stagione rookie deludente, ed un 2017 in cui non ha mai giocato per via di un infortunio al crociato anteriore, potrebbe diventare un altra scelta andata male per i Patriots nel ruolo di cornerback ed essere tagliato fuori dalla rosa finale.
Safety
Poche sorprese per quanto riguarda questo ruolo. Devin McCourty, Duron Harmon e Patrick Chung sono giocatori storici inamovibili. Nate Ebner – ex giocatore di Rugby ed esperimento personale di Bill Belichick – ha anche lui un posto assicurato in squadra. L’ultimo posto disponibile se lo contendono Eddie Pleasant and Jordan Richards, con Pleasant in netto vantaggio più per demeriti di Richards che altro.
Special Teams
Anche in questo settore non ci aspettiamo molte differenze rispetto alla scorsa stagione: Stephen Gostkowski nel ruolo kicker, Ryan Allen nel ruolo di punter e Joe Cardona nel ruolo di snap handler (colui che raccoglie il passaggio lungo e posiziona e mantiene in posizione la palla durante i calci da 3 punti). C’è comunque la possibilità che il punter Allen, nell’ultimo anno di contratto, possa essere rimpiazzato un anno in anticipo da Corey Bojorquez, rookie undrafted. Fin’ora quasi tutti i punt nelle esibizioni sono stati eseguiti da Allen, dunque crediamo che Allen sarà il punter dei Patriots per quest’anno.
In conclusione
I Patriots vengono da una off-season terribile sotto ogni aspetto e la rosa correntemente costituita non è immune da critiche. Sara molto interessante osservare come certe dinamiche si evolvono durante la stagione – vedi il rapporto tra Bill e Tom, il rapporto tra i Patriots e Alex Guerrero/TB12, il ruolo di Josh McDaniels e soprattutto analizzare allo sfinimento la performance di un quarterback 41-enne in Tom Brady alla luce del fatto che tutti prima di lui non sono riusciti a mantenere un livello accettabile di gioco una volta scavallati i 40.
I Pats hanno ancora dalla loro parte il fatto che la divisione AFC East è ad un livello infimo con i Bills, i Dolphins ed i Jets in ricerca perenne di una loro identità ben precisa. I Patriots, non dovendosi preoccupare di dover vincere la divisione – è praticamente automatica – ancora una volta avranno il lusso di poter partire lenti, pianificare lo sviluppo della squadra in maniera di arrivare al picco di forma quando conta veramente, ovvero intorno al giorno del ringraziamento. A quel punto la squadra dovrebbe riuscire ad inanellare vittorie sufficienti a garantirgli una “bye week” nei playoffs, il che significa dover vincere solo una partita per ritrovarsi di nuovo a competere nella finale del campionato AFC.