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Yao Ming, il centro che giocava 229 centimetri sopra il cielo
Houston Rockets: Preview
Strana, bizzarra, inconsueta, chiamatela un pò come meglio gradite, ma la lunga serie di aggettivi si addice esattamente alla offseasonche ha contraddistinto questa (semi)nuova edizione degli Houston Rockets, rimessi in forze da arrivi freschi, ritorni di lusso, e movimenti di mercato inattesi ma con un motivo logico di fondo.
I migliori acquisti della parte passiva della stagione potrebbero esattamente rivelarsi tre pedine fondamentali che a roster c’erano già, nel senso che dopo il fallimento dell’aggancio a Chris Bosh, obbiettivo primario del management, il passo successivo è stato quello di portare a casa i rinnovi di contratto di Luis Scola, reduce da una grandissima serie di partite con la magli della sua Argentina, e di Kyle Lowry, che per chi si domandasse quale importanza abbia mai ricoperto, basti ricordare la discesa generale di rendimento della squadra in seguito al suo infortunio dell’anno passato.
Il ritorno più atteso, tuttavia, è quello di Yao Ming.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.