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Pac 12 e Big Ten: atto finale
“E’ il college football non c’è nulla da fare” è l’espressione che utilizzo per presentare l’articolo riferito alla preview delle due finali di Conference corrispondenti alla Pac-12 e alla Big Ten. Due sfide per un unico obiettivo: il Rose Bowl del prossimo primo gennaio in programma nella città di Pasedana, California.
Forse non erano le due sfide sognate all’inizio di stagione, ma le squalifiche inflitte a due squadre della Big Ten e un capitombolo delle due potenze della Pac-12 hanno permesso di formare due sfide apparentemente molto diverse l’una dall’altra seppur la possibilità di assistere a due gare emozionanti.
Pac-12 Championship Game: Ucla(9-3) at Stanford(10-2)
Il nuovo corso dei Bruins è iniziato con l’arrivo del nuovo capo allenatore Jim L.Mora e ha prodotto un record di nove vittorie e di tre sconfitte con la soddisfazione di aver battuto i rivali di Usc nella penultima partita della stagione fino ad ora disputata. I campioni della Pac-12 South sono meritatamente loro dopo la debacle dei Trojans e la sedicesima posizione nel Ranking sottolinea la mediocrità del valore delle rivali.
Dall’altra parte David Shaw aveva il bisogno di sostituire un fenomeno e di combattere contro la potenza dei Ducks ponendosi come risultato minimo la seconda posizione della Pac 12 North. E i Cardinal ci sono riusciti eccome vincendo lo scontro diretto con Oregon in overtime e trovando risposte dalla propria difesa, confermata come la migliore della Conference. Il record finale di 10-2 e l’ottava posizione nel Ranking li premia permettendogli di disputare una sfida dal sapore antico.
Sottintendendo che entrambi i college non erano i favoriti per il successo della loro parte di Conference è utile riavvolgere il nastro per vedere come è stato il loro cammino fino alla data di venerdì trenta novembre, giorno in cui allo Stanford Stadium le due rivalità si scontreranno per il dominio della Pacific-12.
I Cardinal hanno deciso di affidare il ruolo di quarterback al junior Josh Nunes ottenendo sei vittorie e due sconfitte (contro Washington e l’imbattuta Notre Dame) dando però l’idea di non essere il giocatore giusto per provare a giocarsela fino in fondo con i Ducks vanificando l’enorme lavoro del running back Stepfan Taylor(1364 yards, 4.9 a portata e 11 td).
Ecco perché nella partita contro Colorado è stato sostituito dal freshman Kevin Hogan, apprezzato da Shaw per il suo impegno e autore di una prova sufficientemente concreta proprio contro i ragazzi di Chip Kelly mettendo a segno un td pass e uno su corsa per il risultato finale di 17 a 14. Partita in cui è sorta l’intesa vincente con il tight end Zach Ertz(63 ricezioni, 818 yards e 6 td in stagione), autore di ben 11 prese e di una marcatura decisive per l’economia della partita.
Dall’altra parte del campo la difesa si consolidava come la migliore del Pacifico fermando gli avversari a 71 yards di media nei giochi di corsa. Hanno sofferto come pronosticato nelle secondarie(257 yards a partita) ma hanno ben reagito mettendo a segno 13 intercetti e quattro marcature. Il linebacker Chase Thomas è stato ancora una delle star del reparto con la stretta collaborazione del compagno Trent Murphy.
Stanford ha dato l’idea di potersi giocare tutte le partite fino ad ora disputate anche se l’ultima easy win proprio contro Ucla non deve dare troppa sicurezza ai bravi studenti del college di Santa Clara, perché i Bruins sembrano quasi non essere scesi in campo al fine di favorire l’eliminazione di Oregon e di poter giocare una finale più combattuta. Sarà vero? Odio ammetterlo ma forse c’è della verità in questa storiella.
Vero o falso che sia, i Bruins arrivano alla sfida cavalcando l’onda dell’entusiasmo dopo la vittoria rifilata ai rivali di Usc e da un’imbattibilità che durava da ben cinque partite. In questa annata di Ucla ci sono due date da focalizzare: la sconfitta pesante in casa di California University e quella contro Oregon State due settimane prima dovute essenzialmente a un disastro della difesa, classificatosi nei bassi fondi della Pacific 12.
Il quarterback freshman Brett Hundley ha fin da subito guidato un attacco esplosivo e ideato perfettamente per la spread offense di coach Mazzone. Hundley ha lanciato 3234 yards, 26 td, 10 int e subito ben 43 sacks; l’ultima statistica appare l’elemento debole dell’attacco nonostante il senior running back Johnathan Franklin abbia ben sopportato le difficoltà della linea offensiva correndo 1506 yards con 11 rush td da addizionare ai 8 di Hundley.
Alle numerose yards lanciate dal qb corrispondono ottime cifre dei suoi bersagli: l’altissimo tight end Joseph Fauria ha marcato ben 11 td e il primo wide receiver Shaquelle Evans ha ricevuto 51 yards, 2 td e 771 yards. Un attacco trainante e una difesa talentuosa ma spesso in difficoltà nonostante un alto numero di turn over forzati.
Il problema della difesa è che la grande quantità di talento non ha dato le risposte sperate: subire 411 yards di media a partita rimane una statistica troppo preoccupante in previsione di una partita secca ciò non togliendo valore a gente come il linebacker Anthony Barr(12 sacks) e la safety Tevin McDonald, elementi ideali per realizzare la giocata che spacca la partita.
I Cardinal partono, a mio parere, con i favori dei pronostici grazie a un attacco bilanciato e ad una difesa decisamente più pronta per partite di questo genere. Ucla può giocarsela ponendosi come meta la possibilità di giocarsi il Rose Bowl nelle mure amiche, aspetto alquanto invitante per un’università ricca di storia e uno dei Bowl più affascinanti di sempre.
Venerdì allo Stanford Stadium due storici atenei a confronto: i bravi studenti di Stanford contro i Sons of Westwood per coronare una stagione divenuta già molto speciale.
Big Ten Championship Game: Nebraska(10-2) vs Wisconsin(7-5)
Cornhuskers e Badgers tornano ad affrontarsi in quel di Indianapolis dopo la vittoria durante la stagione regolare dei primi per il risultato di 30 a 27. La Leaders Division di Wisconsin è stata macchiata dai due ban di Ohio State e di Penn State che hanno permesso alla formazione di coach Bret Bielema di disputare lo stessa la finale di Conference nonostante un record in pareggio all’interno della Big Ten.
Pronostico tutto a favore di Nebraska quindi? Apparentemente si ma non è così semplice: i Badgers hanno perso quattro delle cinque partite con uno scarto di soli tre punti a testimonianza che le loro sfide se le sono giocate ma al disotto delle loro possibilità. Nella Legends Division i Cornhuskers se la sono cavata piuttosto bene perdendo solo con Ohio State e in casa dei sorprendenti Bruins.
Partendo dai Cornhuskers del’head coach Bo Pelini bisogna dire che le due vittorie sulle rivali del Michigan hanno consolidato la loro leadership alla guida della Legends proiettandoli come prima rivale della falsa vincitrice della Leaders.
Taylor Martinez (T-Magic) sta giocando un’annata finalmente costante come testimoniano le 2483 yards e i 21 td lanciati più le 883 corse con 8 marcature. Il tutto senza un target di primo livello ma trovando nel secondo anno Kenny Bell (44 prese, 789 yards e 8 td) mani sicure nei momenti tesi della partita anche se spesso ha risolto la situazione con l’utilizzo delle sue gambe.
La sua spalla è stato il sophomore running back Ameer Abdullah, lievemente oltre le 1000 yards corse e 8 td, senza escludere altri validi elementi che hanno aggiunto altri 12 marcature sempre per via terra per un totale di 28 e una sicura media di 5.3 yards a portata. Merito quindi alla linea offensiva, capace di contenere bene le pass rusher avversarie e di aprire varchi davvero invitanti.
La Nickel-D ha contenuto molto bene il pass game degli avversari concedendo qualcosa in più alle corse ma mantenendo degli standard più che accettabili. Questa formazione difensiva richiede il massimo impiego della defensive lineman e la mancanza di un nome di punta non ha molto aiutato però alcuni giocatori come Cameron Meredith si sono rivelati preziosi.
Tutto pronto per affrontare il Championship della Big Ten però con un dubbio persistente da sempre: T-Magic non ha ancora superato i suoi momenti di vuoto lasciando l’attacco praticamente senza il qb (vedi Michigan State) e questo potrebbe comportare parecchi problemi per una partita così tesa. Se Martinez sprofondasse in uno dei suoi momenti bui è probabile che l’epilogo della partita finisca a favore degli avversari.
I Badgers si presentano alla sfida con uno dei passing game più incerti della Lega: in tutta la stagione hanno girato tre quarterback senza mai venirne a capo. Nelle ultime uscite è stato il senior Curt Phillips a prender il posto da titolare dopo i problemi avuti con Danny O’Brien, transfer ottenuto da Maryland ma mai nel vivo del programma della sua università.
Phillips potrà contare su uno dei rush game più efficienti di tutto il panorama collegiale: Montee Ball ha prodotto un’altra annata fenomenale correndo 1528 yards in 311 portate e 18 td ai quali il suo vice James White ne ha aggiunti altri 8. Tre delle cinque sconfitte hanno coinciso con delle pessime giornate del back field a testimonianza di come Ball sia fondamentale per questo sistema di gioco.
La difesa ha retta più che bene grazie alle splendide prestazioni dei linebackers Chris Borland e Mike Taylor con il supporto del cornerback Devin Smith concludendo la stagione con poco di di trecento yards di media concesse a partita.
Wisconsin arriva da due partite perse nel over time seppur mostrando un Montee Ball in forma eccezionale. La partita del Lucas Oil Stadium sarà forse l’ultima occasione per convincere gli scout Nfl a ritagliargli un posto nel prossimo draft, trascinando un attacco con un qb senior ma che il campo lo ha visto pochissime volte.
Cornhuskers con i favori dei pronostici visti i dubbi in casa Wisconsin riguardanti alla posizione di qb; però sul terreno di gioco bisognerà controllare un toro come Ball e pregare qualche santo del football eviti che T-Magic non si fermi proprio sul più bello.
Quattro squadre, due posti disponibili, un obiettivo comune: Rose Bowl 2013.
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