Gli Houston Rockets hanno chiuso la Regular Season 2016-17 con 55 vittorie e 27 sconfitte, compiendo un bel balzo in avanti rispetto al misero e inconcludente 41-41 nella passata stagione; la sconfitta contro i San Antonio Spurs è stata netta, ma questo è il dato dal quale occorre ripartire, per cercare di collocare l’epilogo dei
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NBA Draft 2016: i possibili underdog
Nelle settimane che precedono il draft si cercano di capire le possibili dinamiche che potranno verificarsi, quali possano essere i piani segreti delle franchigie e quali siano soprattutto i giocatori su cui puntare. La vasta gamma di talenti provenienti dai college ― come dal resto del Mondo ― viene sempre scandagliata a seconda dei diversi gradi di
Mike D’Antoni e James Harden, la scommessa dei Rockets
Dopo aver intervistato ben 12 candidati alla loro panchina, gli Houston Rockets hanno individuato in Mike D’Antoni l’uomo giusto per rivitalizzare il progetto di Daryl Morey, che, dopo esordi assai promettenti, è naufragato nel corso dell’ultimo anno, arenandosi al primo turno di Playoffs dopo una Regular Season da 41 vittorie e altrettante sconfitte, e che
Inizio della rivoluzione in casa Rockets?
L’anno scorso, dopo che i futuri campioni avevano fermato la corsa dei Rockets all’ultima fermata prima delle Finals, c’erano ottimi motivi per essere soddisfatti e ottimisti riguardo il futuro di Harden e soci. Houston aveva raggiunto le finali di Conference con una cavalcata a tratti esaltante, nonostante un Howard a mezzo servizio per gran parte
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Gara 5 senza sorprese, i Warriors chiudono la serie
Alla Oracle Arena la quinta puntata della sfida tra Warriors e Rockets è finita come tutti presumevano, e in fondo, com’era inevitabile; troppo divario (anche senza Stephen Curry in campo) tra la lucida visione dei Golden State Warriors, e la farraginosa concezione di basket di Houston, per pensare ad un epilogo diverso. A vincere non
Curry si infortuna ancora, ma i Warriors volano sul 3-1
Gara 4 doveva essere la partita della verità per gli Houston Rockets, l’occasione per riaprire definitivamente una serie che dopo i primi due episodi sembrava già pronta per essere archiviata sotto la voce “passeggiata”, e che Gara 3, vinta in casa, poteva aver riaperto. È stato un match onestamente bruttino, spezzettato dai vari hack foul
Colpo di scena: Houston prova a riaprire la serie
Per Houston, era una partita senza ritorno. Gara 3, sotto due a zero, è di fatto un elimination-game, perché nessuno ha mai rimontato vincendone 4 di seguito dopo aver perso i primi tre episodi di una serie di Playoffs. I Rockets, con tutti i loro limiti, individuali e di squadra, hanno risposto presenti, e, certo,
Warriors sul 2-0 anche senza Curry
Dopo la débâcle di Gara 1, Houston era chiamata ad una partita di tutt’altra sostanza: meno lamentele, e più basket, idee chiare e determinazione nel metterle in pratica, per evitare di tornare al Toyota Center con il morale sotto le scarpe, e una serie virtualmente ipotecata dai Dubs. L’inizio è stato incoraggiante, anche perché Stephen
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I Warriors passeggiano in Gara1
Si era pensato che il record di vittorie in Regular Season (73-9, che a leggerlo, sembra impossibile) e un conseguente, umanissimo rilassamento, potesse dare vita ad una serie sulla carta segnata in partenza. Qualcuno, scorrendo le statistiche, aveva ottimisticamente sottolineato come Houston sia la miglior squadra NBA nel recuperare palloni, e come i Warriors, complice