La stagione NBA è finita con la meritata vittoria dei Toronto Raptors, capaci di superare nei playoff “ufficiali” la resistenza dei campioni in carica di Golden State e delle altre franchigie qualificatesi per la postseason. Ma esistono degli altri playoff, ben più importanti di quelli giocati, che coinvolgono i migliori (o peggiori) episodi di ignoranza
Carlos Boozer DeAndre Jordan Drake Enes Kanter goga bitadze Indiana Pacers Jimmy Butler kawhi Kawhi Leonard Kyrie Irving Lance Stephenson Luka Doncic Magic Johnson Mario Hezonja Paul Pierce Washington Wizards zion williamson
Luka Doncic e i nuovi Dallas Mavericks
I miei ultimi due anni da tifoso dei Dallas Mavericks sono stati un discreto stillicidio. Dopo sedici (SEDICI) stagioni caratterizzate da record vincenti e costanti apparizioni ai playoff, il declino dell’amato Dirk e un mancato ricambio generazionale hanno portato la franchigia texana a scivolare in quella mediocrità cestitica in cui alcune squadre gavazzano per intere decadi
DeAndre Jordan Dennis Smith Jr Dirk Nowitzki harrison barnes Jalen Brunson Luka Doncic Rick Carlisle
Blake Griffin a Detroit. L’analisi della trade
Come un lampo nella notte e senza che ci fossero state particolare avvisaglie, nella notte tra lunedì e martedì Clippers e Pistons hanno finalizzato una blockbuster trade che ha spedito in Michigan l’ex All Star della franchigia californiana, assieme a Willie Reed e Brice Johnson, in cambio di Tobias Harris + Avery Bradley + Boban Marjanovic
7for7 La settimana in NBA (Ep.3)
Terza settimana dell’anno e terzo appuntamento con 7for7, rieccomi a prendere il testimone da Giorgio per raccontarvi altri sette giorni di NBA. Siamo in un periodo di attesa e nervi scoperti, ci avviciniamo a grandi passi verso All Star Break e trade deadline, e si iniziano a fare i primi conti su chi, in primavera,
Arron Afflalo austin rivers Chris Paul DeAndre Jordan devin booker Joel Embiid Kawhi Leonard Lauri Markkanen Stephen Curry
La vera svolta dei Clippers
Il destino è una strana trappola, che imprigiona solo chi ci crede. I Los Angeles Clippers sono stati a lungo l’emblema cestistico della Legge di Murphy, per cui, se qualcosa può andar male, inevitabilmente lo farà. Parecchie cose erano cambiate nelle ultime stagioni; Chris Paul, Doc Rivers e Steve Ballmer hanno alterato la percezione di
Blake Griffin Chris Paul Danilo Gallinari DeAndre Jordan Doc Rivers houston rockets Jerry West Los angeles Clippers Milos Teodosic Patrick Beverley Sindarius Thornwell Steve Ballmer
WESTERN ALL STARS: DEANDRE JORDAN
VOTI OTTENUTI: 237.708 ALL STAR GAME DISPUTATI: 0 STATISTICHE STAGIONALI: 12.4 punti, 13.8 rimbalzi, 1.8 stoppate, 69.3 FG% https://www.youtube.com/watch?v=rRKBLpxzZLw Per DeAndre Jordan è arrivata finalmente la prima chiamata all’All Star Game. Un riconoscimento che premia diversi anni di permanenza ai vertici nelle classifiche dei rimbalzi (sempre oltre i 13.6 ad allacciata di scarpe nelle ultime quattro stagioni) e della
Il fallo sistematico: analisi e possibili soluzioni
La questione del fallo sistematico, conosciuto anche come “Hack-a-player”, è uno di quegli argomenti che bene o male non passano mai di moda, perché é una situazione che per un motivo o per l’altro torna sempre a far parlare di sé esperti e appassionati. Si tratta infatti dell’ormai piuttosto diffusa tattica di commettere uno (anzi,
Clippers più forti senza Blake Griffin?
Se una decina d’anni fa qualcuno avesse suggerito che il principale problema dei Los Angeles Clippers sarebbe diventato competere per il titolo NBA, ci saremmo forse fatti una risata, o avremmo preso per matto il nostro lungimirante interlocutore, abituati come eravamo a considerarli, senza mezzi termini, una barzelletta. Basta tornare per un attimo con la
Jordan, il mercato e i rischi della free agency
Dopo la dolorosa eliminazione dai Playoffs per mano dei Rockets, l’allenatore e GM dei Clippers, Doc Rivers, aveva approcciato il mercato aggressivamente, spedendo Spencer Hawes e Matt Barnes in direzione Charlotte Hornets prima ancora del Draft, ottenendo in cambio Lance Stephenson. Per alcuni osservatori, si trattava della mossa disperata di una franchigia che non aveva