Che ci crediate o no, dicembre non è solo il periodo delle festività natalizie o dei Bowls del college football, infatti proprio in questi giorni si è giunti al primo vero giro di boa per quanto riguarda la Division I dell’hockey NCAA.
Oramai tutti i team partecipanti sono arrivati ad all’incirca metà delle 34 partite totali della stagione regolare che si chiude a marzo, è tempo dunque di tirare le prime conclusioni di un campionato davvero poco seguito in Europa ed anche negli Stati Uniti (se non per quanto riguarda le università direttamente interessate).
È davvero un peccato, gli amanti dello sport con pattini e stecche potrebbero godersi un altro campionato di alto livello Nordamericano oltre la NHL se solo avesse più visibilità, una sorta di piccolo palcoscenico ricco di talenti, emozioni incredibili e trazioni decennali.
Ma bando alle ciance e diamo un’occhiata al quadro generale del campionato.
La stagione è in pausa al momento per concedere come ogni anno agli studenti di passare il Natale con i propri cari, ma riprenderà già venerdì 28 dicembre con anche nuovi entusiasmanti rivalry games.
Statistiche individuali
Tra i goalies spicca immediatamente il nome del junior Andrew Shortridge (Quinnipiac Bobcats), che in questa prima parte di stagione è stato bucato solamente 5 volte ed arriva a metà stagione con la percentuale di parate migliore della lega .966.
Al secondo posto grazie alle sue ottime prestazioni il Buckeye Tommy Nappier con .951, e appena dietro il giovane di Vermont Stefanos Lekkas con una PCT. di .936 a pari merito con un altro junior class: Ryan Larkin da Miami University (Oh).
In cima alla classifica punti troviamo la formidabile coppia di sophomore offensiva di Penn State: Evan Barratt e Alex Limoges, i due Nittany Lions comandano il tabellone con ben 29 punti realizzati a testa. Ricordiamo che il primo è già stato nominato al terzo giro del Draft 2017 dai Blackhawkes, mentre il secondo non ha ancora messo piede tra i pro pur avendo due anni in più, vedremo se riuscendo a mantenere il questo rendimento riuscirà ad avere una chance.
Lo sniper che però è riuscito a centrare la gabbia più volte è il 22enne Johnny Walker, il giocatore di Arizona State ha messo a segno 17 reti in 19 partite, riuscendo addirittura a piazzare un poker contro Nebraska-Omaha ad ottobre, è anche quello con più PPG realizzati, 8 fino ad ora.
Giusto menzionare il fatto che Johnny è nato e cresciuto proprio a Pheonix, forse l’espansione promozionale della NHL sta dando più frutti del previsto.
Statistiche di squadra
Per quanto riguarda i termini offensivi notiamo subito l’enorme potenziale offensivo di Penn State, che possiede una media di ben 5.22 goal a partita (94 segnature totali), al secondo posto St. Cloud State con 4.13 e successivamente la Northeastern con 4.00.
Sempre per quanto riguarda questa statistica troviamo all’ultimo posto l’attacco di Alaska-Anchorage con una media di 1.19.
La miglior difesa fino a questo punto appartiene invece ai Bowling Green Falcons con una media di appena 1.74 goal subiti per game, seconda per due decimi ritroviamo Quinnipiac e con 1.81 la riconferma di St. Cloud St.
Il “premio” di peggior difesa di metà stagione va invece ad Omaha con un punteggio di 4.44.
Se analizziamo gli special team troviamo una Harvard davvero in palla, che grazie all’appoggio dell’ottimo “offensive-defenseman” Adam Fox e del freshman Casey Dornbach vanta la miglior Power Play Percentage Goal con .370, appena sopra a Massachusetts e Army rispettivamente con .306 e .293.
Anno spettacolare per il Penalty Killing, circa una decina di team infatti hanno sviluppato davvero una solida difesa quando deficitano di uno o due uomini, un bel miglioramento rispetto alle scorse stagioni. Ai primi due posti lo stato del Minnesota fa da padrone con Bulldogs a .921 e Huskies a .897, appena dietro invece condividono il terzo posto Air Force e Vermont con .894.
Ranking
Come potete notare anche nell’hockey universitario i ranking sono fondamentali per il proseguimento della stagione, al momento questa è la classifica provvisoria.
I vari esperi dunque vedono St. Cloud State come favorita davanti Massachusetts e Minnesota State. “Solo” quarti invece i Minnesota-Duluth Bulldogs, i campioni in carica non convincono del tutto nonostante un buon record parziale, non partirono comunque favoriti nemmeno lo scorso anno prima della conquista del titolo nazionale.
Sono presenti molte università con programmi storici come Notre Dame, Penn State, Cornell, Denver, Miami e Providence. Sorprende invece l’assenza di team a cui eravamo ampiamente abituati a vedere come Michigan, Northwestern, North Dakota e Michigan State.
Al contrario non ci si aspettava di vedere così in alto Clarkson, Yale, Union College e specialmente Arizona State che sta dimostrando di essere una squadra non solo affiata ma anche capace di competere contro chiunque.
Per chi non conoscesse molto bene il panorama dell’hockey NCAA, vi avvertiamo che non è raro vedere capovolgimenti inaspettati durante la stagione, specialmente durante i playoff, che si concludono con il gran finale delle Frozen Four.
Sarà un’università del Minnesota a tornare campione ancora una volta o assisteremo ad un ennesimo miracolo tipico del palcoscenico collegiale americano?
Per saperne di più vi invitiamo continuare a seguirci.