Arizona Coyotes, 6th overall pick: Dmitriy Simashev, Defenseman, Yaroslav Jr. (Russia – Giovanili)

Ecco, se al quinto pick si è palesata una piccola sorpresa, al sesto pick ne arriva una grande: i Coyotes negli ultimi anni ci hanno spesso abituato a scelte boom-or-bust ad alto rischio, e questa rientra appieno nella categoria. Vero, la presenza di Hayton, Keller e Guenther, per non parlare di Logan Cooley, sono sicuramente deterrente a scegliere un altro forward, in una classe che però ancora aveva a disposizione grossi colpi da sparare come Michkov e Leonard.

In una classe debole sulla blue line, vanno poi a scegliere un talento ancora avvolto nel mistero: sicuramente la fisicità e le caratteristiche ci sono, ma è una scommessa ed in più c’è sempre l’incognita del contratto, dato che in Russia sono abituati a trattenere ostaggio i giocatori per diversi anni prima di concedere loro il pass per la NHL (e vedremo come questo potrebbe aver condizionato la prossima scelta del draft, Matvei Michkov).

Come commentare Simashev? Un gigante su pattini che sa muoversi molto bene, sul fatto di poter essere uno shutdown defender c’è poco da obiettare, ma ha abbastanza potenziale offensivo per giustificare un pick alla sesta assoluta? Secondo alcuni scout sì, ed immagino che il team degli Yotes fosse tra loro. Sicuramente, però, non lo vedremo in NHL la prossima stagione, e si dovrà valutare in base a come gestirà il suo eventuale passaggio ai professionisti in KHL.

Giocatore di Riferimento: Colton Parayko.
A livello di dimensioni e movimento, possiamo tranquillamente accostarlo al baluardo difensivo dei Blues, che per anni ha chiuso la strada ai migliori forward della lega. Stesso potenziale offensivo, che per Colton non è mai pienamente esploso, quello che Simashev ha dalla sua è che tira con la sinistra, essenziale in quanto ti permette di guidare la power play, cosa che può garantirti più output offensivo.

Vedremo come maturerà la scelta: se Simashev dovesse realizzarsi in entrambe le fasi, allora il sesto pick sarebbe giustificato, altrimenti si poteva effettuare una scelta differente.

Philadelphia Flyers, 7th overall pick: Matvei Michkov, Ala Destra, SKA St. Petersburg (KHL)

Mettiamo una cosa in chiaro: anche solo l’anno passato, Michkov era per alcuni un talento tale da mettere in discussione la scelta di Bedard con il primo pick.

Il deterrente principale nei suoi confronti è la nazionalità: i tumulti recenti a livello geopolitico hanno già messo in difficoltà i GM nel scegliere talenti russi, ed oltretutto Michkov ha firmato con un club professionistico, il che significa che chiunque l’avesse scelto non avrebbe potuto aggregarlo al roster fino al 2026.

I Flyers, a quanto pare, sono tranquilli di poter fare a meno di lui per questo tratto, probabilmente andando a costruire una struttura che, una volta arrivato Matvei, possa valorizzarlo al massimo.

Perché questo ragazzo segna in tutti i modi ed è un talento speciale. Non l’avrei scelto mai al posto di Bedard, ma fosse stato americano o canadese, qualche pensiero l’avrei avuto, perché ha una capacità di metterla in fondo alla rete impressionante.

Giocatore di Riferimento: Nikita Kucherov.
Se dovessi azzardare un paragone, sceglierei l’ex MVP deI Lightning, e non solo perché compatriota di Michkov. Proprio come Nikita, il ragazzo ha una release assurda e una visione di gioco fantastica, ma anche ottimi istinti difensivi.
Non sono sicuramente i pattinatori più veloci sul rink, ma hanno posizionamento e rilascio che vedi veramente in poche occasioni. Credo avrà un impatto simile a quello che i vari Panarin, Kaprizov hanno avuto una volta svincolati dal loro obbligo contrattuale in Kontinental Hockey League.

Washington Capitals, 8th overall pick: Ryan Leonard, Ala Destra, USA U-18 (NDTP)

Essenzialmente, a livello di potenziale, dietro a Michkov come scorer puro nel ruolo di ala trovavi questo ragazzo qui. Taglia prototipo per uno scorer moderno, gioco intenso e aggressivo, con un ritmo pazzesco, e capacità di metterla in ogni modo, in ogni contesto.

Dovrà giocare almeno un anno a Boston College, dove si ritroverà con il già selezionato William Smith, suo compagno anche nel programma di sviluppo nazionale: Leonard ha già dimostrato, sfidando con il programma alcune squadre del circuito NCAA, di poter dominare a livello collegiale, difatti ha prodotto 33 punti in 20 partite contro quel tipo di competizione. A livello di skill e grinta, viene spesso accostato ad un certo Matthew Tkachuk, giocatore attualmente a livello MVP di lega. Io non mi spingo così in là, ma devo dire che il carattere e l’abilità di tirare fuori la giocata da posti impensabili questo ragazzo ce l’ha.

Non lo vedremo l’anno prossimo, ma è sicuramente un primo pezzo per una rebuild che si avvicina sempre di più in casa Caps.

Giocatore di Riferimento: J.T. Miller. Mi ricorda molto il forward dei Canucks, fisicamente è più leggero ma probabilmente crescerà a livello muscolare, e ha la stessa grinta e lo stesso potenziale di produzione dell’ex Tampa Bay, forse mai completamente apprezzato neppure a Vancouver. Va detto che in ottica potenziale, ci si aspetta di più da Leonard, quindi possiamo ipotizzare un “Miller-plus” come suo ceiling, il che non sarebbe affatto poco. Su Twitter un utente ha azzardato anche una comparazione con TJ Oshie, che non trovo assolutamente male, considerando anche che Leonard sta passando dai Caps, dove Oshie ha fatto la storia.

 

Detroit Red Wings, 9th overall pick: Nate Danielson, Centro, Brandon (WHL)

Altra piccola sorpresa, un giocatore che per molti sarebbe finito fuori dalla top 15 viene invece scelto con la nona assoluta, quando ancora sul tabellone avevamo nomi più quotati nel ruolo come Dvorsky e Yager.

Ma per prima cosa, lo ha scelto Yzerman e quindi non posso che dire di attendere i responsi del campo (date le critiche per Seider, ad esempio, credo sia meglio pazientare e dare fiducia allo storico capitano e geniale GM).

Seconda cosa, Danielson ha un mold molto interessante: fisicamente è perfetto, ha un gioco difensivo ottimo, è stellare nei faceoff ed è molto equilibrato. Ed ha continuato a crescere offensivamente in una squadra giovanile in grande crisi e priva di prospetti di qualità.

Insomma, sembra essere il profilo giusto per prendersi la seconda linea dietro Larkin nell’immediato futuro: il tipico high floor prospect che, se dovesse andare bene, potrebbe invece andare oltre le aspettative.

Tolti Veleno e Rasmussen, entrambi sinceramente lontani dall’essere soluzione a lungo termine in top six, Detroit non ha alcun prospetto che possa ambire alla posizione di Larkin. Sarà interessante capire se i Red Wings vorranno subito lanciare Danielson oppure se lo lasceranno a Brandon un altro anno. Magari si giocherà le sue chance in training camp.

Giocatore di Riferimento: Patrice Bergeron.
Attenzione, lo sto comparando al Bergeron prospetto più che all’attuale leggenda Bruins. Come Bergeron, Danielson ha un punto di domanda sul potenziale offensivo, mentre ha tutto il resto visto come un punto di forza. È un giocatore che fa dei fondamentali, della presenza e della lettura il suo pane quotidiano, proprio come il capitano dei Bruins.

È uno di quei giocatori che non diresti mai diventeranno MVP, ma che ti dà la sensazione di poter stare in NHL per anni ed essere sempre rilevante. Poi, non potrei mai prevedere o accostare le potenzialità difensive di un prospetto ad un giocatore che, credo, si ritirerà come il miglior centro difensivo della storia. Se Danielson dovesse arrivare a quei livelli, brava Detroit.

St. Louis Blues, 10th overall pick: Dalibor Dvorsky, Centro, AIK (HockeyAllsvenskan)

In un draft ricco di centri, Dvorsky risultava il migliore nel ruolo una volta separato il gruppone dei top, ovvero i tre mostri e Will Smith.
A lui, come abbiamo detto, è stato preferito Danielson dai Red Wings in quanto offre un profilo di giocatore differente. Slovacco, giocherà in Svezia dove ha già dimostrato, nella serie B professionistica, di poter gestire giocatori esperti ed adulti.
È prettamente offensivo, e credo sia per questo che Detroit non lo abbia visto come il pick ideale. In ogni caso, il potenziale c’è e Dvorsky appare come sostituto naturale di Schenn per rafforzare il mezzo, dietro Robert Thomas, attuale stella dei Blues.

Giocatore di Riferimento: molti lo danno simile a Bo Horvat e Philip Danault, ma credo sia principalmente una comparazione fisica.
A livello di gioco, credo che Dvorsky parta a trazione anteriore, mentre i due sopracitati hanno iniziato le loro carriere come centri difensivi, per poi sviluppare un upside offensivo notevole. Credo che il giovane slovacco debba fare il percorso inverso. Stilisticamente, lo trovo molto più simile ad un Carter Verhaeghe, e l’opzione spostamento ad ala in futuro non è da escludere al 100%, similmente a come Thomas abbia alternato le due collocazioni per poi ritrovare la sua dimensione nel mezzo.

Vancouver Canucks, 11th overall pick: Tom Willander, Defenseman, Rogle Jr. (Svezia – Giovanili)

Se non avesse tirato a destra, credo sarebbe stato selezionato prima.
Willander personalmente lo reputo il miglior prospetto dietro a Reinbacher: un motore che non finisce mai, contribuisce sempre e offensivamente può dire la sua. Giocherà in NCAA l’anno prossimo per Boston (non Boston College, non confondiamo), un ottimo banco di prova per capire come affronterà la transizione dall’hockey giovanile europeo ad un ambiente americano e più vicino ai pro.

I Canucks hanno bisogno di un ottimo right shooting defenseman tanto quanto un vagabondo nel deserto ha bisogno di acqua, e quindi la scelta è assolutamente giustificata.

Giocatore di Riferimento: John Marino, ma con maggior potenziale offensivo.
Difensivamente e a livello di presenza lo trovo simile al giocatore dei Devils ed ex Penguins, ma con tecnica e skating decisamente superiori.
Non mi aspetto un defenseman da Norris, ma un giocatore che sappia difendere davvero bene, che garantisca 25 minuti a partita di media e che infili una quarantina di punti a stagione senza problemi. E per una undicesima scelta questa è una prospettiva assolutamente in linea, ed oltretutto qualcosa che manca a Vancouver da troppo tempo.
Vederlo in first pair con Quinn Hughes nella stagione 2024-25 è qualcosa che mi aspetto, ed è qualcosa che potrebbe finalmente funzionare.

Arizona Coyotes, 12th overall pick: Daniil But, Ala Sinistra, Yaroslavl Jr. (Russia – Giovanili)

Perché rischiare una volta se lo puoi fare due? Arizona raddoppia, andando a scegliere un altro prospetto russo con grandi potenzialità ma anche grandi punti di domanda associati.

La qualità più grande è la fisicità del prospetto russo, davvero forte fisicamente e capace di utilizzare il corpo per crearsi spazio. Tecnicamente è molto pulito, e questo fa ben sperare: il potenziale c’è perché è la classica ballerina di due metri che, se dovesse indovinare i vari aspetti del suo gioco, diventa inarrestabile.

I cari Coyotes potrebbero andare incontro al disastro o aver appena trovato il partner perfetto per Logan Cooley.

Giocatore di Riferimento: Alex Tuch.
Ecco, Tuch non è uno skater eccezionale, e non ha le proprietà tecniche di un Tage Thompson, ad esempio, ma è un forward titanico che gestisce benissimo lo spazio, usa le qualità che ha in maniera sublime, sa ricevere il disco e lo sa piazzare, e per il resto si arrangia e contribuisce.

Secondo me sarebbe già ottimo se But andasse a raggiungere i suoi livelli, fermo restando che potrebbe sorpassarli, ed in quel caso auguri a chi lo affronta, oppure bucare miseramente, magari trovando ruolo da mestierante come spaccaossa da quarta linea.

Buffalo Sabres, 13th overall pick: Zach Benson, Ala Sinistra, Winnipeg (WHL)

I Sabres completano la loro collezione di forward con Benson, che si configura alternativa ottima a Jack Quinn, essendo praticamente il suo opposto stilistico nel medesimo ruolo.

Molti scout lo davano andato nelle prime 10, io invece l’ho sempre visto un po’ sopravvalutato; quindi, lo vedo collocato giusto con questa scelta. Trovo abbia potenziale, ma meno di altri giocatori chiamati prima di lui, possiede però sicuramente un ottimo floor, e dunque è difficile pensare che non avrà futuro in una top six che, oltre a Quinn, figura potenzialmente Krebs, Cozens e Savoie, oltre ai già affermati Tage Thompson e Alex Tuch.

Data l’abbondanza, trovo molto difficile che lo vedremo sul ghiaccio l’anno prossimo: maturazione necessaria, magari con uno stint in AHL dato che sembra piuttosto completo per il junior hockey. Una transizione in corsa non è da escludere.

Giocatore di Riferimento: Brayden Point-lite.
Insomma, se dovesse raggiungere i livelli di Point mi rimangio tutto e a questo punto doveva finire ad essere un top 5 pick, ma io credo che lo stile combaci tra i due, ma Benson non troverà spazio come centro perché, personalmente, trovo abbia un gioco meno completo rispetto a quello dei forward di Tampa. Come ala potrà dar sfogo alla sua dinamicità e sicuramente dare un grandissimo contributo in top six.
Andrà capito se questo contributo sarà da Richard o Hart Trophy, come per Point, oppure di qualcosina inferiore, cosa che ai Sabres andrebbe bene comunque, e che personalmente mi aspetto.

Pittsburgh Penguins, 14th overall pick: Brayden Yager, Centro, Moose Jaw (WHL)

I Pens preparano il futuro senza Crosby e Malkin? Non ne sono troppo certo.
Questo ragazzo, a causa dei miei commenti, finirà per essere il prossimo messia dell’hockey su ghiaccio, ma io trovo che Pittsburgh abbia bucato la scelta.

Yager manca fisicamente e a livello di istinti per contribuire come centro o come ala, e non vedo per lui un futuro da stella. E, semplicemente, oltre a lui c’era altro da pescare se l’obiettivo era trovare eredi per i due mostri sacri, una volta fuori dal giro.

Giocatore di Riferimento: Jordan Eberle.
E qui credo di aver chiarito il punto espresso sopra.

Nashville Predators, 15th overall pick: Matthew Wood, Ala Sinistra, Connecticut (NCAA)

I Preds decidono di fare una scelta molto simile a quella dei Coyotes ma, secondo me, in una posizione e con un prospetto più sicuri.
But potrebbe avere più potenziale, ma tecnicamente Wood è già più pulito e soprattutto ha già giocato in un campionato maggiormente osservabile e che permette di capire meglio il livello del giocatore.
Wood farà un’altra stagione al college e ci si aspetta una crescita ulteriore, ma personalmente trovo sia stato un rischio ben preso alla quindicesima.

Giocatore di Riferimento: Tage Thompson.
La fisicità è la stessa, tecnicamente è più vicino Wood rispetto a But e anche lo skating è comparabile. Servirà sgrezzare il talento, proprio come successo a Thompson, ma sicuramente può ambire ad una top six, anche se il rischio rimane.

Alla prossima andremo ad analizzare quali siano stati i potenziali steal del Draft 2023!

One thought on “NHL Draft 2023: 6-15 Review

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