Meno di due anni fa partiva l’avventura NHL a Seattle, con un expansion roster eleggibile nettamente inferiore a quello dato in “uso gratuito” a Vegas pochi anni prima.
Importante questa precisazione, dato che appena una stagione e mezza dopo quel 21 Luglio 2021 i Kraken entrano invece nelle alte schiere dell’hockey, qualificandosi meritatamente e dopo un campionato entusiasmante per gli attuali playoff.
Ron Francis e soprattutto coach Dave Hakstol sono gli artefici di questo miracolo sportivo, fatto specialmente di prodezze offensive in 5/5 nonostante non si avesse in dote – secondo le preview di inizio anno – un attacco esplosivo che le potesse giustificare.
Tutto questo grazie ad un playbook corale che spinge al massimo i pattini di novelle stelle sbocciate dal nulla e vecchi marpioni a caccia di rivalsa, che grazie ad un accentuato seppur rapido puck movement in even strength primeggiano nelle reti con assistenze doppie, permettendo così a quasi 13 forward di lambire quota 30 per punti: una prestazione fondamentale per bypassare l’assenza di top player di prima fascia, cruccio che ovviamente si paga nei power play e nelle percentuali in penalty kill.
Se il podio per quasi tutte le categorie offensive a parità numerica sorprende, ciò che invece ha del miracoloso è la prestazione sui goal totali, le aspettative e la shooting% nei tiri dentro la gabbia. Con tali performance il record per la più alta percentuale fra tutti e 26 gli expansion team di sempre era fino a febbraio a portata di mano!
Vedendo inoltre l’abissale differenza fra le due Conference, i sogni potrebbero addirittura perpetrarsi più a lungo per una focosa fanbase, che ha sin da subito accolto i propri beniamini col mantra Grunge/Nirvana/Noise, già prerogative di carica agonistica per i cugini Seahawks e Mariners.
A Ovest infatti, i Kraken versione 2022/23 hanno armi per giocarsi una serie con chiunque, e l’assenza di corazzate quali Bruins, Canes, Leafs, Rangers, Devils e Lightning è un buon viatico per fantasticare ad occhi aperti.
Il tavolino su cui poi sedersi in estate per organizzare il futuro, che terrà certamente conto anche di questa postseason, partirà senz’altro dalle certezze nonché sensazioni stagionali Vince Dunn, D-Man in vetta per punti, il cecchino Jared McCann e il plausibile ROY Matty Beniers, tre assicurazioni futuristiche assieme a Will Borgen per l’icona Ron Francis, e sui quali costruire una legacy.
Un campionato così positivo aumenta inoltre appeal per utility men risultati bensì decisivi come Bjorkstrand, Larsson, Wennberg, Eberle, Gourde, Oleksiak o lo Stanley Cup Champion Schwartz, che insieme a Tanev, e senza contare il pezzo pregiato Burakovsky purtroppo IR, hanno immesso oltre che punti anche molta esperienza sul ghiaccio a fianco delle giovani leve, e adesso diventano appetibile merce di scambio per lo scaltro GM, così da sacrificarne qualcuno (occupano 33 mln di monte ingaggi in 7) per affiancare al tris d’assi altro materiale elite.
Ci sentiamo di aggiungere a questo discorso la qualità della doppia coppia nelle Defensive Pair, per nulla orfana di Mark Giordano, ovvero sia i già citati Dunn e Borgen, ambedue simbolo delle migliorie rispetto alla stagione passata, e i due esperti motivatori al loro fianco: i redenti Larsson e Oleksiak, entrambi al best di carriera nello score.
I meriti, ripetiamo, sono tutti del front office, abile a scegliere fra tutti elementi che portano tecnica assieme ad agilità e sacrificio (Tanev) e un potenziale inespresso pronto a sbocciare in una nuova realtà come Seattle, in quanto chiusi nelle precedenti esperienze (McCann a Pittsburgh e Dunn in Missouri).
La seconda overall pick Beniers poi, è esplosa all’istante grazie anche alle enormi libertà e alla fiducia assegnatagli da Hakstol, che lo ha eletto sin da subito intoccabile regista avanzato, inarrivabile a muovere il disco in transizione e creare azione.
I dubbi, enormi, arrivano dalla protezione dello slot, con Jones e Grubauer di poco sotto la 50° posizione per sv% e per lunghi periodi dell’anno con ben 1.18 gol sopra la media NHL per le aspettative sui salvataggi (GSAx)!
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.