Quali cambiamenti porta la scelta di John Tortorella come nuovo head coach?
Tortorella è un amante del gioco vecchio stile: sacrificio, e da parte di tutti. Il goal-scorer deve bloccare i tiri avversari tanto quanto il fourth liner, il centro di prima linea deve andare in forecheck tanto quanto fanno le ali della checking line, e così via. Non esistono stelle, non esistono protagonisti: esiste la squadra, il lavoro e l’impegno. Un cambio di mentalità è stato visto come necessario per cambiare le cose a Philly, e quali sono i giocatori che ne gioveranno?
Uno sicuramente, anche solo per aver condiviso la panchina con Torts per anni, è Cam Atkinson, l’ala veterana che pare sia stato il primo a proporre al management dei Flyers il nome di Tortorella. Altro giocatore preso appositamente per lo stile di John è l’ex Buffalo Sabres Rasmus Ristolainen, che ha quel gioco fisico e pesante che tanto piace all’ex vincitore della Stanley Cup, edizione 2004.
Personalmente, credo che Carter Hart sarà aiutato dalla transizione, con Tortorella famoso per avere un gioco difensivo stabile ed una rotazione tra goalie che permette a tutti di rendere e di avere il giusto riposo. Anche Ivan Provorov, di cui parlerò nel dettaglio dopo, e Travis Sanheim credo potranno dirsi contenti di coach Tortorella, secondo me uno dei migliori nella gestione dei defensemen, capace non solo di renderli più cattivi, ma anche più produttivi (suo il merito del fatto che Seth Jones sia riuscito a diventare più completo, nonostante gli evidenti limiti sotto il prospetto difensivo).
Altri due giocatori che vedo davvero bene nelle mani di Torts sono Sean Couturier e Joel Farabee: il primo potrebbe essere il giocatore perfetto per l’allenatore statunitense, perché è una “stella umile” che fa davvero tutte le piccole cose quando gioca, lavora duro, è sempre coinvolto sia con che senza il disco. Farabee è ben strutturato e molto veloce, sa segnare e trovo abbia un certo fiuto per i cosiddetti “goal sporchi”, credo che possa essere trasformato in un’ala a tutto tondo, capace di aiutare in tutte le fasi di gioco.
Come valutiamo le prestazioni di Konecny e Provorov?
Travis Konecny, per molti anni, è stato un talento in costante crescita, sempre più protagonista, sempre più determinante: la passata stagione, tutti si aspettavano il definitivo salto, con Travis a prendersi il ruolo di leader, di grande stella della città dell’amore fraterno.
Possiamo dire che il ragazzo abbia davvero deluso? Trovo che il suo, seppur lieve, decadimento sia dovuto al gruppo che è peggiorato e a delle aspettative veramente troppo alte.
Tortorella porterà il seguente mantra: “a vincere non è il singolo, ma è sempre il gruppo”. Per lui il gruppo conta più di tutto, e questo toglierà dalle spalle di Konecny tanto: io sono un fan di Travis da anni, ma credo che proprio il fatto di volerlo far diventare una stella a tutti i costi lo abbia rallentato. Prima di questa sua “ascesa” agli occhi dei fan, era un giocatore che giocava per la squadra, che colpiva duro, finiva le check, si lanciava in forecheck, giocava in penalty kill quanto in powerplay.
Insomma, un giocatore che si sacrifica ma che possiede moltissimo talento tecnico. Credo che Cam Atkinson possa essere il paragone perfetto, ma con ancor più potenziale: Tortorella potrebbe fornire a Konecny quello di cui ha bisogno, ovvero meno pressione di essere “la star” ma molte aspettative nel vederlo prendere in mano il suo ruolo in maniera completa e sempre con intensità.
Quelli che pensano che Tortorella non voglia avere a che fare con giocatori “undersized” sbagliano di grosso: primo perché Atkinson subito smentisce, e poi perché per lui conta l’atteggiamento, e trovo che Travis quel tipo di spirito cercato dall’ex Columbus e Tampa lo abbia mostrato nelle precedenti stagioni.
Ivan Provorov, invece, è spesso etichettato come uno dei defensemen più sottovalutati della lega, ma sappiamo tutti cosa può fare una stagione “storta”. Vedendo però quello che Torts ha fatto per anni con Seth Jones, non ho molti dubbi che Provorov possa essere più che valorizzato dal carismatico coach.
Le qualità offensive del russo non si discutono, è un ottimo passatore e sa segnare, ha tecnica da vendere e pattina veramente bene. Sinceramente, sono più che convinto che Ivan abbia sofferto del crollo generale della sua squadra, ma che sia molto completo e che dica la sua anche difensivamente. Lo accosto più a Zach Werenski che a Seth Jones, e Tortorella saprà utilizzare al meglio le sue qualità, limitando magari qualche difetto con la scelta del compagno di pair giusto. Potrebbe essere il super-offensivo Tony DeAngelo? Ecco, questa è una vera domanda, perché l’ex Rangers e Hurricanes è famoso per essere un peperino in spogliatoio e non essere amante della difesa, due tratti che John Tortorella non ama alla follia.
È lecito aspettarsi un passo in avanti da parte di Farabee e Tippett?
Come ho detto sopra, Joel Farabee ha dimostrato fin dal debutto maturità e voglia di fare, a prescindere dal ruolo assegnato: di lui trovo che sia ottimo il posizionamento, soprattutto sotto rete e come screen, e questo il nuovo coach lo potrà sfruttare. Se rimarrà in salute per l’intera stagione, non c’è motivo per cui non possa segnare 25-30 goal se le cose dovessero iniziare a girare. Dobbiamo sottolineare di come la power play dei Flyers sia veramente stata pessima nella scorsa regular, e Farabee deve essere una delle chiavi per sbloccare la situazione, in un doppio ruolo da bumper-opzione one-timer per cui lo trovo perfetto.
L’atteggiamento di Joel e una discreta fisicità possono anche renderlo un’arma two-way, ed è proprio sotto il punto di vista difensivo che mi aspetto lo step.
Tippett è ancora un grosso punto interrogativo: decimo pick nel 2017, viene descritto come il miglior goalscorer del draft, ed è innegabile che possiede due tratti solitamente associati con il successo in NHL, ovvero una grande velocità nello skating e il tiro. E rimanendo onesti, Owen Tippett ha un ottimo tiro, di molto sopra la media, da uno che dovrebbe segnare facile anche al massimo livello.
E allora, perché a 23 anni e 5 stagioni dopo ancora non è esploso perlomeno come un goalscorer da 20-30 reti stagionali?
Il primo innegabile motivo è stato il tappo trovato a Florida, dove non ha mai avuto lo spazio necessario a causa di troppi forward di qualità: abbiamo capito che Owen non era pronto per un plug-and-play, andando a rendere subito, ed in questo caso serve una squadra che non vada a competere, ma che permetta spazio di crescita.
Florida invece, e giustamente direi, ha visto l’opportunità di fare un passo in avanti verso la coppa e si è costruita in fretta e furia per arrivarci, lasciando Owen nel dimenticatoio.
Ora, non linciatemi, non sto dicendo che Owen finirà come il giocatore che sto per citare, ma una leggenda dell’hockey, un certo Brett Hull, cambiò completamente la sua carriera con un cambio di casacca: passò da una Calgary che non credeva potesse esplodere a St. Louis e, nella stagione successiva, passò da 27 a 41 goal come niente fosse.
Ecco, ripeto, non voglio esagerare: Owen l’anno scorso di goal ne ha fatti 10 tra i Panthers e i Flyers, ma ripeto, non proprio nei contesti migliori. Posso aspettarmi di vederlo segnare almeno 20-25 goal, e di migliorare in difesa sfruttando soprattutto una combinazione massa-velocità potenzialmente spaventosa? Io credo di sì, è un prospetto su cui non mi arrendo.
E che lo dico a fare, Tippett potrebbe essere una chiave di Volta per lo sblocco della power play citata prima, con il suo one-timer che è di indubbia qualità.
Quali prospetti dobbiamo tenere d’occhio per la prossima stagione?
Cutter Gauthier, quinta scelta di quest’anno, si accaserà almeno un anno in NCAA, ma sottolineiamo di come sia il prototipo del giocatore ideale per John Tortorella.
Tra i disponibili, Bobby Brink è sicuramente il prospetto più atteso: 34esima scelta al secondo round nel 2019, conclude una brillante carriera in NCAA. Undersized, fa della sua visione e del suo tempismo le armi migliori, ed è sempre pronto a lavorare in tutte le situazioni di gioco. Purtroppo, non è uno skater eccelso e questo potrebbe limitarne il potenziale, ma se ben utilizzato può diventare un giocatore utile in tanti contesti differenti.
Cam York, nonostante le 30 partite giocate e quindi, per regolamento, una stagione da rookie completata (dopo i 25 game non sei più rookie) possiamo considerarla ancora una risorsa in maturazione, probabilmente più pronta ora che all’inizio della stagione precedente. Fu 14esima assoluta nel 2019, pronosticato come uno dei defenseman con più potenziale del draft. Ha le potenzialità per essere più completo, non gli mancano disciplina e senso della posizione, ma probabilmente ha bisogno di carica e grinta, e chi meglio di Tortorella per un’iniezione di sana cattiveria?
Felix Sandstrom si candida a compagno di tandem di Carter Hart, in puro stile Torts: preferisce avere un’opzione 1A ed un’opzione 1B, piuttosto che caricare un goalie con 50 partite e lasciare all’altro le briciole. Questo può giovare Hart e soprattutto fornisce opportunità di crescita per Sandstrom: 70esima scelta nel 2015, matura prima in Svezia e poi in AHL, ed ora è pronto al passo definitivo.
Che aspettative hanno i Philadelphia Flyers?
Sinceramente non me la sento di tagliarli fuori: a Philadelphia manca sangue giovane, serve rinfoltire la pipeline, ma il roster non è disastrato come tanti fan dei ragazzi in arancio continuano a dire. Ci sono veterani importanti e capaci, insieme a giocatori ancora giovani ed assolutamente talentuosi. L’assunzione di Tortorella potrebbe essere un toccasana per portare l’intensità che è mancata l’anno scorso ad un gruppo che non appare lontano da essere parte del discorso playoff.
Certo non stiamo parlando di favoriti per la Stanley Cup, ma guardiamo un attimo il gruppo: Atkinson, Van Riemsdyk, Couturier e Hayes formano il blocco veterano davanti, e credo che Tortorella non avrà problemi con la maggior parte di loro (magari a JVR chiederà qualcosa di più sotto il profilo difensivo). Koneckny e Provorov possono tornare ad essere perni, e dietro di loro Ristolainen e Sanheim potrebbero ritrovare una migliore condizione. I prospetti già menzionati e quelli già inseriti nel gruppo possono contribuire, e Morgan Frost rimane ragazzo con innumerevole potenziale.
Carter Hart poi è un goalie di tutto rispetto, svalutato troppo per un’annata che ha visto tutta Philly crollare: se la difesa dovesse tornare a funzionare decentemente, sono sicuro che Carter sarà di nuovo protagonista.
Non escludo un’altra annata no, perché Tortorella è uno swing, un rischio: potrebbe funzionare splendidamente oppure trasformarsi in un macello. Ma se c’è un uomo che è stato capace di ribaltare un gruppo con potenziale trasformandolo subito in una squadra da playoff, quello è Tortorella.
Vittima delle magie di Patrick Kane, mi innamoro dell’hockey su ghiaccio e dei Chicago Blackhawks negli anni d’oro delle tre Stanley Cup. Talmente estasiato dal disco da non poter fare a meno di scriverci a riguardo.
Recentemente folgorato dai Blue Genes di Toronto, e dal diamante in generale.