In questa stagione, abbiamo visto Sidney Crosby ed un risorto Kris Letang portare di nuovo Pittsburgh ai vertici, così come una sorprendente corazzata verde in quel di Minnesota scombinare gli scenari, scintilla accesa dal rookie meraviglia Kirill Kaprizov.

Rimane il fatto però che i Pens sono crollati in post-season contro la granitica armata blu-arancio di Barry Trotz, mentre gli Wild hanno dovuto soccombere dopo una durissima serie con Vegas, tirata fino a Game 7.

Come possono queste due franchigie fare il passo in più?

MINNESOTA WILD

Minnesota ha sorpreso: per prima cosa, non mi immaginavo la postseason, e invece arriva. In secondo luogo, non mi aspettavo tanta dinamicità. Ma il tocco del nuovo GM Guerin si è visto: rivoluzione mica tanto silenziosa che ha rimescolato le carte in tavola, portando gli Wild ad essere una squadra senza direzione ad una delle nuove, fresche franchigie in crescita.

Ora non voglio alimentare troppo l’entusiasmo: credo che solo l’anno prossimo scopriremo se questo è stato un fuoco di paglia o meno. Però le basi ci sono.

La first line c’è, con Kaprizov e Zuccarello a dare spettacolo e stabilizzati da un efficace Victor Rask, finalmente in salute. Impressionante anche la forza della linea di Eriksson Ek, uno dei giocatori più migliorati di questa stagione e che potrebbe avere ancora margine in futuro.

Però a Minnesota manca almeno un goal scorer di razza, senza considerare Kevin Fiala già presente, ed un centro più dinamico, che vada proprio ad affiancare l’ex Nashville.

Il centro potrebbe arrivare dalla pipeline: Marco Rossi, nono pick del recente draft 2020, ha tutte le caratteristiche e la fiducia del nuovo management Wild per poter prendersi una linea, riportando Eriksson Ek ed i suoi al loro originale ruolo di checking line, comunque mantenendo un potenziale di produzione, e consegnando a Fiala il meritato “partner-in-crime” che possa metterlo nella miglior condizione possibile.

Il tandem goalie funziona per ora, però anche questo va confermato. Talbot sembra di nuovo motivato e Kahkonen ha avuto un’ottima stagione rookie. La difesa è il loro punto forte: anche se si rischia di perdere Dumba, per trade o per expansion draft di Seattle secondo le voci, rimangono Suter, Spurgeon e Brodin a formare un nucleo di qualità assoluta. Se però Dumba dovesse andar via, un rimpiazzo sarebbe ideale (anche se va monitorata la crescita di Calen Addison).

Tirate le somme, gli Wild hanno ancora qualche pezzo mancante, considerato anche che Parise non rende più come una volta. Ma già molti dei passi necessari per tornare ad essere rilevanti sono stati fatti, e Kaprizov dà quello star-power innegabile che serve ad ogni franchigia per potersi caricare di energia. Se Rossi dovesse riuscire a dare a Kevin Fiala il necessario supporto, allora attenzione ai ragazzi in verde.

Wild signs forward Marco Rossi to a three-year, entry-level contract

Marco Rossi con la casacca degli Ottawa 67s della Ontario Hockey League Potrà il giovane prodigio austriaco risolvere i problemi di profondità ed essere il compagno ideale per Fiala?

PITTSBURGH PENGUINS

L’ennesimo core di vecchie glorie da valutare per il futuro: come sempre, la finestra non rimarrà aperta a lungo. Quando hai un giocatore come Sid, non più The Kid ormai, lo spiraglio è sempre aperto. C’è lui, e questo basta. Ma non basta per arrivare in fondo: dopo l’addio di Kessel, il cambio in porta, la difesa riorganizzata e qualche trade sembrava tornata la luce, ma gli Islanders hanno riportato tutto alla realtà.

Il tandem goalie non è perfetto: DeSmith non ha ancora dimostrato di essere un backup di alto livello, e Jarry non ha ancora dimostrato di essere uno starter di alto livello. Potenzialmente lo sono, ma serve più tempo per capirlo. Se si riconfermassero di nuovo ai livelli di questa regular la prossima stagione, allora si può iniziare a parlare di coppia fissa e da tenere.
Innesti però non sono necessari.

La difesa lavora meglio, questo sicuramente: la rinascita di Letang, perseguitato da una serie di infortuni e mai al meglio negli ultimi anni, ha ridato molta linfa vitale al reparto. Questa però è un’arma a doppio taglio, un dolceamaro: se da una parte è bello rivedere una leggenda tornare in forma, dall’altra bisogna rendersi conto di quanto sia dipendente da lui il core difensivo dei Pens.

Se Kris dovesse fermarsi, sarebbero dolori, e dolori forti. John Marino deve evolvere: a me piace, ha tanto potenziale ed è giovane, ma serve di più. Dumoulin e Pettersson sono buoni, ma più in là di quello che sono ora non li vedo evolvere. Un innesto sarebbe buono, da valutare però quanto possa ancora migliorare Pierre-Olivier Joseph.

Invece, a livello di forward, ci siamo anche, ma è quanto e quando si riprenderà Geno Malkin a dettare un possibile miglioramento: il fenomeno russo ha rallentato questa stagione, e ha avuto problemi fisici ormai per diversi anni consecutivi. Quanto tempo rimarrà ancora parte dell’Olimpo dell’hockey su ghiaccio? I tifosi Penguins potrebbero dover abbracciare la triste notizia diCrosby che perde la sua controparte, anche se Malkin ci ha abituati a dirompenti ritorni.

Per arrivare però veramente ad eccellere, credo ci vorrebbe appunto un forte aiuto in difesa, un defenseman di alto calibro. Non arriverà, almeno nulla lo suggerisce. Ma se la difesa di Pittsburgh avesse “un altro Kris Letang” a disposizione, e l’originale in salute, la contention sarebbe cosa molto più vicina. Quasi certa con Malkin tornato in condizione.
Però ci sono davvero tanti, tanti se. Con un’unica costante: Sidney Crosby.

Sidney Crosby emotional reflecting on time with Evgeni Malkin, Kris Letang in 1,000th game

Da Sinistra: Evgeni Malkin, Sidney Crosby, Kris Letang. Sid non può farcela da solo, ha bisogno dei compagni di sempre. Come li troveremo l’anno prossimo?

Pittsburgh ha ancora tre veterani di tutto rispetto, ma due hanno rallentato negli ultimi anni. Letang manterrà il suo stato di forma? Malkin tornerà allo stato di un tempo? Interrogativi pesanti per una squadra che continua ad avere un giocatore storico e leggendario nel roster, Crosby, e che quindi rimane tra le pretendenti anche solo per questo. Ricordando però che la conferma del tandem goalie e la crescita di giocatori come Marino potrebbero dare la svolta, in negativo o positivo, alla prossima stagione.

Minnesota invece può essere soddisfatta: la rivoluzione Guerin ha già dato frutti forse inaspettati, con Kaprizov ambientatosi alla NHL in tempo zero. I fenomeni lo fanno. Necessario ora circondarlo con le armi giuste, e valorizzare il talento, in particolare quello di Fiala.

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