Status: (Quasi)-Contender
Per ciò che hanno fatto da quando è arrivato Barry Trotz, considerare gli Islanders meno di Contenders alla vittoria finale sembra sbagliato. Personalmente, trovo che per arrivare a livello di squadre come Tampa, Colorado o anche Dallas manchi ancora una stella, non per forza un fenomeno assoluto, che possa dare manforte a Mathew Barzal. In ogni caso, la solidità difensiva ed il gioco espresso dai blu-arancio nelle ultime stagioni non può portare che a vederli come possibili campioni.
Goalie
Quest’anno, entrambe le franchigie di New York avranno un goalie russo in porta che dovrà dimostrare di valere l’hype che ha generato l’anno scorso. Per gli Islanders è Ilya Sorokin, 25 anni compiuti ad agosto, reduce da 7 stagioni da titolare i KHL con grandi numeri, soprattutto le ultime quattro come goalie del CSKA Mosca. Non ha ancora giocato in NHL, ma sinceramente ci si aspetta che arrivi e diventi subito una colonna portante per il club.
Dietro di lui l’affidabile Semyon Varlamov: dopo uno stint come portiere titolare degli Avalanche, Varlamov arriva l’anno scorso a New York e si prende il posto da titolare, dato anche l’addio di Robin Lehner. Semyon ha 32 anni, ne compirà 33 ad aprile, dunque si presenta come un buon candidato al ruolo di backup per diversi anni a venire, essendo anche goalie capace di periodi di forma decisamente ottimi.
Ricordiamo infatti quanto è importante, nei playoff, poter disporre di un tandem di goalie efficaci.
A livello di prospetti, poco o niente: era proprio Sorokin a farla da padrone in quella categoria. Ci si aspetta dunque che i due russi rimangano caposaldo nel ruolo di goalie per l’intera stagione a venire, sperando di non incappare in scomodi infortuni.
Defensemen
First pair ormai consolidato: Adam Pelech a sinistra, Ryan Pulock a destra. Il primo è il classico defensive defenseman che però sa anche dare il suo contributo a livello offensivo, il secondo è l’arma sulla blue-line migliore a disposizione di coach Trotz, soprattutto a causa del suo tiro, uno dei migliori nell’intera lega. Oltretutto, entrambi hanno 26 anni e non hanno dunque ancora vissuto il periodo più florido della carriera, il che sicuramente li rende centrali nel progetto negli anni a venire.
Nel second pair, il veterano di qualità Nick Leddy comanda il lato sinistro. Compirà 30 anni a marzo, ma può contare già su 10 stagioni nella massima lega, e molta esperienza. Da quanto è arrivato Pulock, la sua produzione offensiva si è ridotta, ma lo sappiamo capace di 40 punti e più in una stagione completa. Sicuramente il gioco difensivo di Trotz impedisce di produrre troppo, ma Leddy rimane defenseman competente su entrambi i lati del ghiaccio, capace poi di dare la scintilla necessaria quando serve.
Suo compagno teoricamente dovrebbe essere Scott Mayfield, migliorato nelle ultime stagioni e da poco 28enne, che offre la classica combinazione tra defenseman offensivo e difensivo. Mayfield è un colosso che sa usare il suo fisico ed il suo reach, e sa muoversi bene.
Nel third pair, con tutta probabilità troveremo Noah Dobson. 21 anni a gennaio, Dobson fu la dodicesima scelta assoluta nel 2018 e dopo spizzichi di ghiaccio NHL nelle ultime due stagioni, dovrebbe essere il suo momento. Certo è vero che il lato destro è trafficato, con Pulock insostituibile e Mayfield più adatto alle caratteristiche di Leddy per farne da compagno, ma Dobson potrà dimostrare il suo valore in third pair così come nella powerplay. Dobson è un giocatore visto come molto completo: ha lo skating, il tiro e la visione per produrre, ma anche lo strapotere fisico, l’istinto ed il reach per difendere.
Ad accompagnarlo, molto probabilmente, Thomas Hickey, 32 anni a febbraio, che trovo però sarà presto sostituito.
Il problema principale infatti degli Islanders per introdurre nuovi prospetti nel core difensivo è quello di trovare la chimica giusta: affiancare un altro rookie a Dobson, che rookie non è ma ha solo 34 partite sotto la cintura, potrebbe essere decisamente rischioso. D’altro canto, i primi due pair lavorano bene insieme e hanno la giusta miscela. Questo non vuol dire che non ci siano defensemen in rampa di lancio anche per gli Islanders.
Il primo è Sebastian Aho, conosciuto soprattutto per essere l’omonimo della stella finlandese dei Carolina Hurricanes. 25 anni a febbraio, per Aho sa tanto di ora o mai più, data l’età, e quindi farà di tutto per convincere lo staff a dargli una chance. Corporatura ridotta, veloce sul ghiaccio e capace di ottima visione e tocco, Aho è un offensive defenseman in tutto e per tutto, e questo potrebbe essere un ostacolo, dato che Trotz ama la solidità difensiva nei suoi pair, trovando in Pulock, Leddy e Dobson comunque tre giocatori capaci di produrre e nel contempo difendere. Comunque, in AHL si comporta bene e produce adeguatamente, quindi se gli Islanders volessero un po’ più di brio, potrebbe rivelarsi il giusto candidato.
Sta facendo poi molto bene in SHL il 22enne Robin Salo, finlandese che gioca a sinistra e con un profilo fisico classico, 185 centimetri per 85 chili di peso. Fu 46° assoluta nel 2017 ed è visto come un giocatore completo, caratteristica che piace molto a Barry Trotz. Per ora, non ha mai giocato in North America, e questo potrebbe essere un ostacolo guardando al passato, però è migliorato molto in SHL, basti pensare che la stagione scorsa, in 12 partite in SHL (prima militava in Liiga) totalizza 6 punti. Quest’anno in 25, arriva a 16 migliorando anche il suo plus/minus.
Dalle juniors arrivano poi Bode Wilde, 41esima assoluta nel 2018, e Samuel Bolduc, 57esima nel 2019. Entrambi giovani, entrambi fisici, mi aspetto che gli venga dato tempo per crescere in AHL, ma mai dire mai.
Centri
Il primissimo nome è sicuramente quello di Mathew Barzal, un giocatore ubriacante capace di dribblare un paio di volte tutti i giocatori presenti sul campo. Uno skater sopraffino, con tocco, tecnica e anche capacità di metterla dentro, Barzal è l’arma offensiva principe del roster Islanders. Intoccabile.
Dietro di lui, sinceramente, un altro intoccabile per Barry Trotz: Brock Nelson si è trasformato nel perfetto second-line center. Grandissimi miglioramenti tecnici, insieme ad un frame invidiabile e grandi capacità difensive, Nelson è un giocatore equilibrato e perfetto per lo stile di gioco corrente di New York. Anche lui, molto difficile da sostituire.
Nella bottom-six, la stagione scorsa nei playoff non sfigura Jean-Gabriel Pageau in third line, capace di gioco two-way e di produrre il necessario. Casey Cizikas rimane componente fondamentale della fourth line più efficace della lega, e quindi difficilmente sarà sostituito. In ogni caso, i prospetti che tenteranno la scalata non ci sono, nel senso che la pipeline a livello di centri per New York è decisamente scarna. Ergo, è facile pensare che rimarranno i quattro attuali.
Ali
Ad affiancare Barzal il first line due veterani piuttosto abituati a metterla nel sacco: Anders Lee, capitano, in piena prime nei suoi 30 anni, a sinistra, e Jordan Eberle, stessa età, a destra. La loro esperienza ed il fatto di essere prolifici nell’azione più importante nel gioco dell’hockey, il goal, li rende perfetti per la posizione in cui sono.
In seconda linea, bisogna invece sottolineare un paio di cose: Anthony Beauvillier a sinistra si è comportato molto bene, e sempre meglio, nelle stagioni finora giocate alla corte di Trotz. Da lui però ci si aspetta di più, per dare quel sostegno offensivo alla first line, come valida alternativa, che forse non c’è stato abbastanza. Beauvillier ha appena fatto i 23 anni ed è l’erede naturale per un futuro posto in first line, ma quello che deve fare ora è diventare arma offensiva, rimanendo però ottimo giocatore difensivo, della second line a fianco di Nelson. Tre stagioni con più di 15 goal all’attivo di fila fanno capire che il potenziale per fare di più sicuramente c’è.
A destra invece Josh Bailey, veterano nei suoi 31 anni, che continua a dare il suo contributo, offrendo un profilo non troppo lontano da quello di Eberle.
Con le due line in top-six praticamente settate, e la fourth line con Clutterbuck sicuro a destra data la sua efficacia, rimangono essenzialmente tre posti in discussione.
A destra di Pageau, in third line, farà probabilmente il suo debutto Oliver Wahlstrom, l’11esima scelta assoluta nel 2018 per gli Islanders, considerato in quella classe draft come il goalscorer più puro.
Power Forward più che pronto fisicamente, appena ventenne e letale sottoporta, Wahlstrom potrebbe dare un po’ di pepe alla third line, rimanendo però efficace deterrente difensivo grazie alla sua taglia. Potrebbe essere anche arma in più in power play.
A sinistra pronosticato Michael Dal Colle, ex quinta assoluta nel 2014 che per ora ha fatto fatica a stabilirsi in NHL. Sinceramente, non credo sarà un late bloomer, ma dovrà farlo credere allo staff se vuole mantenere il posto: i prospetti che potrebbero incalzarlo, infatti, non sono pochi.
Partiamo dal finlandese Otto Koivula, 22 anni compiuti a settembre e fourth rounder del 2016. Profilo da power forward con 196 centimetri per 100 chili, Koivula ha avuto due ottime stagioni in AHL con Bridgeport, in particolare quella del debutto con 21 goal e 25 assist in 69 partite alla sua prima in America. Ora sta facendo vedere buone cose in Liiga, soprattutto un gioco responsabile tanto in attacco quando in difesa. Vederlo al fianco di Pageau in third line, o come alternativa a Ladd in fourth line non lo trovo impossibile.
Abbiamo poi un prospetto un po’ stagionato in Mason Jobst, ex stella NCAA per Ohio State, che nasce come centro ma che in NHL, se avrà futuro, lo avrà solo come ala. Statura ridotta ma corporatura stagna, Jobst è una dinamo capace di far sentire il proprio fisico, una presenza da non sottovalutare in bottom-six.
Infine, non dimentichiamoci di Kiefer Bellows, 19esima assoluta del 2016 che ha giocato discretamente in AHL. Ostacolo per lui potrebbe però essere la scarsa attitudine difensiva.
Rumor
- Josh Ho-Sang non è stato invitato ai Training Camp. Pare dunque che gli Islanders abbiano definitivamente rinunciato all’idea che possa essere un futuro giocatore da NHL.
- Sembra ci siano difficoltà nel raggiungere il rinnovo contrattuale con Barzal, RFA che dovrà trovare un accordo per giocare nella prossima stagione. Data però l’importanza del giocatore, si è sicuri che prima dell’inizio della stagione si arrivi ad un comune accordo.
Vittima delle magie di Patrick Kane, mi innamoro dell’hockey su ghiaccio e dei Chicago Blackhawks negli anni d’oro delle tre Stanley Cup. Talmente estasiato dal disco da non poter fare a meno di scriverci a riguardo.
Recentemente folgorato dai Blue Genes di Toronto, e dal diamante in generale.