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Nashville qualche anno fa era entrata stabilmente tra le possibili contendenti perenni per la Stanley Cup, grazie ad un gruppo difensivo fenomenale guidato da Subban e Josi, ed un Pekka Rinne in spolvero e costantemente in gara per il Vezina Trophy.
Ora, con un Rinne ormai alle ultime e con Subban parte di una rocambolesca franchigia in New Jersey, le certezze dei Preds sono molte meno, anche se Roman Josi continua ad essere uno dei migliori defenseman della lega, data anche la vittoria del Norris Trophy proprio a conclusione della stagione scorsa.
Goalie
Per quanto Pekka Rinne sia calato, causa età, 38 anni, Nashville ha comunque in roster un giocatore pronto a sostituirlo in modo perlomeno decente: il connazionale di Rinne Juuse Saros, da tempo backup di Pekka, ha fatto vedere di essere materiale da starter. Ciò che si deve capire è se Saros sia semplicemente un buono starter, oppure se possa prendere in mano una franchigia NHL e trascinarla in vetta quando ce n’è bisogno.
Saros ha 25 anni, ne compirà 26 ad Aprile. Ha l’età giusta per prendersi la porta di Nashville per almeno un quinquennio (Askarov a parte, ma ne parleremo dopo).
È anche decisamente diverso, a livello di stile, da Rinne, a causa della sua corporatura: 179 centimetri di peso, Saros può essere paragonato a goalie come Khudobin e Tim Thomas. Agilissimi, riflessi impressionanti e puck tracking di élite compensano un frame ridotto che non copre tanta porta quanta possono un Rinne, un Bishop o un Vasilevskiy.
Saros l’anno scorso ne gioca 40, vincendone 17 con 2.70 di GAA e una save percentage di .914, che a livello statistico va alzata. Juuse dovrà cercare di aumentare le sue vittorie per poter essere considerato un goalie di livello top, ma ha il talento per fare più che bene.
Dietro di lui rimane comunque Rinne, ancora capace di fare il suo in porta: non è tanto il talento che si riduce, ma la possibilità di infortunio ed affaticamento che aumenta. L’anno scorso nel gioca 36, e l’affaticamento si nota: Pekka vince più partite di Saros, ma statisticamente fa molto peggio del compagno, con 3.17 di GAA e una percentage di .895. Da un goalie come Rinne, ci si aspetta sempre una GAA inferiore a 3 e una percentage nel nono punto percentuale. Ma da backup, magari limitato a 20-25 partite, potrebbe fare la differenza, anche e soprattutto per essere riposato in caso di una long run nei Playoff.
Il segreto per il successo potrebbe dunque essere inserire un terzo goalie nella rotazione, come abbiamo visto fare a diverse franchigie l’anno scorso. Yaro Askarov, undicesima scelta del draft 2020, sembra proprio essere un talento generazionale destinato a diventare un futuro vincitore multiplo del Vezina. Il problema è che è sotto contratto in KHL fino alla stagione 2021-22, dunque altri due anni. Non arriverà negli States prima del tempo.
Abbiamo però un altro prospetto che potrebbe fare il caso di Nashville come terzo, in modo da crescere mentre gioca con continuità anche in AHL: Connor Ingram. Compirà 24 anni a Marzo, e l’anno scorso fa fuoco e fiamme in AHL, con una GAA di 1.92, percentage di .933 e 21 vittorie su 33 games, con solo 5 sconfitte non overtime. Insomma, potrebbe addirittura tentare di soffiare il posto a Rinne, se il portierone non se la sentisse più.
Defensemen
Il reparto negli ultimi anni più lodato di Nashville ha perso un grande elemento in PK Subban, nel tentativo di rivoluzionare una formula che, seppur funzionante, non era abbastanza per vincere la coppa.
In ogni caso la qualità c’è: il first pair formato da Roman Josi e Ryan Ellis rimane uno dei migliori della lega, ed è un first pair supercompleto, data la qualità sia offensiva che difensiva di entrambi.
Nel second pair, il sempre affidabile Mattias Ekholm, che sa essere quella presenza fisica indispensabile comunque capace di produrre quanto basta e di più, affiancherà Dante Fabbro, giovane che deve farsi avanti di più, in quanto veniva visto come possibile erede di Subban. 23 anni a gennaio, Fabbro ha ancora tutto il tempo per rifarsi.
Sembra poi esserci solo la possibilità di un third pair “duro”, formato da Borowiecki e Benning, in quanto la pipeline di Nashville non ha per ora prospetti pronti al grande salto nel ruolo di Defensemen. Sicuramente l’ottimo corpo scout dei Preds saprà rifarsi sotto questo aspetto attraverso il draft.
Centri
Ryan Johansen rimane la scelta come first-line center di Nashville. Dietro, Matt Duchene sicuramente è incoraggiato a dare di più, ma rimane scelta quasi obbligata. Jarnkrok e Richardson appaiono poi come le altre due scelte in bottom six, se Eric Haula sarà mantenuto nel suo ruolo di ala.
Ci sono però tre giovanissimi, ed interessantissimi, prospetti che Nashville potrebbe decidere di lanciare se volesse un po’ di brio, e se magari fosse intenzionata a valutare un possibile cambio di guardia.
Il primo è il diciannovenne russo Yegor Afanasyev, che ha firmato con Nashville ed è attualmente in prestito in KHL, pronto ad essere richiamato. Attualmente, dopo un primo stint nelle junior russe, ha poi preso posto nel roster principale del CSKA di Mosca, squadra top della Kontinental, dove in 4 partite ha collezionato 2 goal e 1 assist. 191 centimetri per 92 chili di peso, Yegor ha tutte le caratteristiche per fare bene con i grandi, e vedendo come si sta comportando in KHL valutarlo già per quest’anno mi pare d’obbligo.
Il secondo è invece il finlandese Jusso Parssinen, 20 anni a febbraio. Gemma del settimo round del draft 2019, il finnico ha anche lui un profilo importante, 190 per 90, e sta facendo davvero bene in Liiga come giocatore del TPS. Per prima cosa, ne è diventato Alternate Captain a solo 19 anni, poi ha totalizzato 12 punti in 18 partite. L’anno precedente, sempre nella stessa squadra in Liiga, questi punti li totalizzò in 31 partite, il che dimostra una notevole crescita.
Infine, Philip Tomasino è il terzo prospetto da considerare: scelto 24esimo nel draft 2020 appena passato, 19 anni compiuti a luglio (ha dunque un anno in meno degli altri due), Tomasino ha la tipica corporatura da giocatore di hockey ed è maturo fisicamente seppur giovane. L’anno scorso, il 62 partite in OHL, colleziona 100 punti. Insomma, ha fatto tutto a livello juniors e se dovesse convincere ai Training Camp, lo vedrei bene in NHL.
Ali
Filip Forsberg e Viktor Arvidsson non si discutono. Il primo è un mago con il disco capace di handles ubriacanti e gol da cineteca, il secondo è praticamente una versione più tecnica ed efficace di Patric Hornqvist. Sono i partner d’obbligo per Johansen in first line, data anche una collaudata chimica.
In second line è battaglia a quattro: il primo è Eeli Tolvanen, prospetto che ancora non ha convinto in NHL ma che ha fatto bene dovunque, dalla Liiga alla KHL, fino alla AHL dove l’anno scorso segna 21 goal. Il secondo è Luke Kunin, acquisito dai Minnesota Wild nel trade per Bonino. Kunin l’anno scorso produce abbastanza bene, con 31 punti in 63 partite per Minnesota, ed ha ancora potenziale a 23 anni appena compiuti. Segue poi Rocco Grimaldi, dinamo esplosa la scorsa stagione con una prestazione ottima in third line e tenta il passaggio al livello superiore. Infine Mikael Granlund, dato per perso ma che alla fine si è accasato a Nashville ancora per un anno: l’ex Wild aveva fatto fatica con Laviolette, ma si era ritrovato con Hynes e tenterà di convincere per prendersi un rinnovo più ricco.
Un outsider che potrebbe aggiungersi alla gara è Yakov Trenin: il 23enne russo, con un frame potente ed istinto da goalscorer, l’anno scorso si fa vedere con 35 punti in 32 partite in AHL, di cui 20 goal, e 2 ne segna anche in NHL. In un ruolo più vasto, potrebbe sorprendere. Nick Cousins e Colton Sissons completano dunque il gruppo, offrendo sicuramente un profilo più difensivo che non deve mai mancare.
A livello di prospetti, da segnalare solo la 42esima assoluta del 2020 Luke Evangelista: non credo lo vedremo in NHL, ma mai dire mai. I suoi 61 punti in 62 partite come membro dei London Knights suggeriscono maturità, perlomeno nei confronti delle leghe giovanili.
Rumor
- Nashville si aspetta un ritorno coi fiocchi al top della forma sia per Rinne che per Johansen, sotto le aspettative nella stagione passata.
- Philip Tomasino ha dichiarato di avere l’obiettivo di entrare a far parte dell’opening night roster dei Predators, quindi sicuramente andrà tenuto d’occhio nei training camp.
- Nashville è indicata come una delle squadre più interessate al più desiderato tra i free agent rimasti, Mike Hoffman.
Vittima delle magie di Patrick Kane, mi innamoro dell’hockey su ghiaccio e dei Chicago Blackhawks negli anni d’oro delle tre Stanley Cup. Talmente estasiato dal disco da non poter fare a meno di scriverci a riguardo.
Recentemente folgorato dai Blue Genes di Toronto, e dal diamante in generale.
Nashville..!! Voglio commentare loro dopo che mi son perso causa impegni le altre Preview!. Appena posso commenterò altre squadre. A mio avviso in questi ultimi anni hanno davvero avuto la possibilità di arrivare fino in fondo. LA Finale a mio avviso l’hanno persa solo per il fatto che di fronte avevano una squadra con pedine già esperte in ambito finali, e non parlo solo di Stanley;perchè per come hanno giocato credo di poter dire che forse meritavano più loro. Peccato, mi ricordavano un po i Bruins 2011,con Rinne alias Thomas e una squadra solida difensivamente e completa anche nel reparto forwards. Purtroppo per Me i Bruins!!!:..