Status: In crescita
Buffalo negli ultimi anni è sempre stata in acque torbide: ogni stagione sembrava quella buona per uscire dalla maledizione e ritrovare la post-season, e con Jack Eichel si era anche trovato il giocatore chiave per farlo, ma anno dopo anno l’incubo in casa Buffalo persiste. Con un Eichel un po’ insoddisfatto, i Sabres hanno questa volta fatto il colpo grosso, aggiungendo uno dei migliori 10-15 giocatori della lega in Hall, e fornendo a Jack un partner di prima categoria.
Sempre con le pinze, andiamo quindi a dire che ci aspettiamo una Buffalo in odore di playoff.
Goalies
Situazione in porta non delle migliori per Buffalo. L’ex Blues Carter Hutton doveva essere una soluzione a lungo termine, ma a 34 anni si prospetta un ruolo di backup dopo un record non entusiasmante, 12-14-4, ma soprattutto una save percentage sotto il nono punto percentuale e una GAA di 3.18
A prendersi il posto da titolare, entrando anche nella sua prime avendo ora 27 anni, è Linus Ullmark: lo svedese, oltre ad essere un colosso, è anche un prospetto della pipeline Sabres, scelto nel sesto round del 2012. L’anno scorso conclude con 17 vittorie, 2.69 di GAA e una save percentage di .915, quindi le statistiche, il rendimento e l’età rendono Ullmark praticamente certo di essere il primo nella rotazione.
Buffalo ha però potenzialmente uno dei migliori prospetti del panorama mondiale nella posizione di goalie: Ukko-Pekka Lukkonen. Il portiere finlandese ha solo 21 anni, è stata la 54° assoluta nel 2017 e similmente a Ullmark ha una presenza fisica imponente. In patria, prima del Draft, colleziona anche una stagione nella serie b finnica, dove si comporta piuttosto bene, per poi passare al ghiaccio americano.
Nelle junior, più precisamente nei Sudbury Wolves dell’OHL, fa faville, mentre in AHL fatica un po’ di più.
In ogni caso, quest’anno è partito molto bene in Liiga, la serie maggiore in Finlandia, dove causa pandemia sta giocando in prestito. Con 2.34 di GAA, .916 di save percentage e già 5 vittorie, Lukkonen sembra essere maturato ed ha l’età dalla sua. Vederlo forse non quest’anno, ma la prossima stagione competere per il posto di back-up non è impossibile.
Defensemen
Il gruppo difensivo dei Sabres è completo: a brillare sono “i due Rasmus”, con il primo, Ristolainen, che sembra aver ritrovato la forma dopo stagioni in cui aveva, parole sue, perso la voglia di giocare. L’altro invece è il predestinato, Rasmus Dahlin, che per ora ha fatto vedere quello che ci si aspettava, anche se probabilmente fan e management trovano che possa arrivare molto più in alto.
Solo per buttare giù qualche numero: nella sua stagione da rookie, Dahlin finisce con 44 punti in 82 partite, mentre quest’ultima stagione di partite ne gioca 59 e conclude con 40. Ne avrebbe totalizzati 55 in una stagione intera, ben 11 in più di quella precedente. Quest’anno poi, oltre a Eichel, Reinhart e Olofsson, si ritroverà a giocare anche con Hall, un’opportunità per portare la sua produzione a livelli stellari.
Chiudono il gruppo tre defensemen solidi come Montour, ex Anaheim Ducks, McCabe e Miller: tutti e tre producono quanto basta e sanno difendere. Infine abbiamo Henri Jokiharju: il finlandese arriva dalla trade dei Blackhawks per Alex Nylander, una trade che un po’ ha sorpreso. Joki infatti aveva fatto bene a Chicago, e quindi vederlo andare via è suonata una mossa strana, soprattutto per i problemi nelle retrovie dei Blackhawks. In ogni caso, nella sua prima stagione in blu ed oro non brilla, ma ha solo 21 anni e tanto talento inespresso. In base a dove riuscirà a collocarsi nei piani di coach Ralph Kruger, Joki avrà la possibilità di farsi vedere maggiormente.
A livello di prospetti non c’è troppo da segnalare, unico da tenere d’occhio potrebbe essere Mattias Samuelsson, reduce da due stagioni NCAA e ora pronto al debutto in AHL. Ha una presenza fisica davvero imponente ed è giovanissimo a soli 20 anni. Potrebbe avere una chance ai training camp, data la mole e la fisicità, ma è probabile che venga fatto maturare ancora un po’ a livello tecnico.
Centers
A capeggiare abbiamo uno dei migliori giocatori della lega, Jack Eichel. Spesso visto come il premio di consolazione del magico draft 2015 di Connor McDavid, Eiche si è dimostrato sempre più solido e decisivo. È cattivo forse, ma giusto, dire che con un’altra casacca probabilmente avrebbe già raccolto più successi, ma Jack sembra federe ai Sabres e veramente desideroso di riportare Buffalo a giorni di gloria.
A fargli da alternativa nella seconda linea è il veteranissimo Eric Staal, portato a Buffalo via trade con i Minnesota Wild in una mossa, per quanto mi riguarda, ad alto rischio. Se funzionasse tutto, Staal darebbe un contributo di produzione adeguato e un mentore eccezionale verso l’intero roster. Sulla seconda caratteristica sono d’accordo, ma sulla prima mantengo qualche dubbio.
Cody Eakin e Curtis Lazar chiudono il cerchio. Il primo è una pedina sempre utile e convincente: sa fare il suo, ovvero è un centro bravo difensivamente che sa anche segnare i suoi goal o i suoi assist quando è necessario. Lazar agirà come “disturbatore”, anche se credo che eventualmente alcuni prospetti potrebbero farsi strada nelle gerarchie.
Sicuramente da prendere in considerazione è il top prospect Dylan Cozens, settima assoluta nel 2019: un centro fatto e finito, grande skater, competente in attacco ed in difesa. A livello junior ha espresso tutto quello che poteva esprimere, ed anche se si approccia ad una quarta stagione nelle fila dei Lethbridge Hurricanes in WHL, io credo avrà l’opportunità di passare alla NHL nei training camp.
Se però vogliamo andare verso un prospetto più maturo, allora entra in gioco il finlandese Arttu Ruotsalainen: centro “undersized”, è uno di quei giocatori moderni che possono occupare una posizione centrale e laterale e che giocano aggressivamente per compensare il deficit fisico. Il ragazzo, ventitreeenne, ha avuto due ottime stagioni in Liiga con crescita in performance, e attualmente sta giocando una stagione sfolgorante in patria con 27 punti all’attivo in 19 partite. Lo trovo perfetto per sostituire Lazar, che ha un paio d’anni in più ma che ha meno prospettiva, oppure per un posto come ala, in quanto sembra possa avere un livello di produzione sottovalutato.
Lo svedese Asplund ed il ceco Pekar chiudono il gruppo tra i prospetti nella posizione di centro: il primo ha esperienza AHL e lotterà nei camp, il secondo ha fatto molto bene nelle junior canadesi e sembra avere potenziale inespresso.
Wings
Nella first line ci aspettiamo Taylor Hall e Victor Olofsson. Sul primo poco da dire: se in salute, è uno dei migliori giocatori della lega. In tandem con Eichel ci aspettiamo faville. Sul secondo, ha 25 anni e ha debuttato l’anno scorso in NHL, con 20 goal nella sua prima stagione. Giocare insieme ad Hall ed Eichel potrebbe portare sul suo stick ancora più dischi da tirare in porta, ed è la cosa che sa fare meglio.
Nella seconda linea abbiamo Jeff Skinner e Sam Reinhart. Il primo è un goal scorer nato, che due anni fa aveva raggiunto i 40 goal e che ha solo bisogno di una squadra ben organizzata per sfogare il suo talento. Reinhart è invece un giocatore duttile, capace di occupare anche la posizione di centro e che possiede ottimi istinti da playmaker. Se Eric Staal dovesse trovare una buona forma, la top six dei Sabres ha davvero ottime potenzialità, con il sopracitato Cozens pronto ad inserirsi.
Il gruppo è poi completato da tre “gregari” che gregari non sono: Kyle Okposo è una ex ala da first line, e può ancora dire la sua. Zemgus Girgensons è una presenza difensiva eccellente, mentre Tage Thompson, che ha faticato un po’, è ancora giovane e ha dalla sua una mole invidiabile. Abbiamo poi anche Tobias Rieder, arrivato dai Flames, che potrebbe dare un ulteriore contributo.
A livello di prospetti, non abbiamo troppo materiale. O forse è meglio dire che il materiale è molto fresco, e Buffalo non sembra aver bisogno di farlo debuttare troppo presto.
I migliori due prospetti dei Sabres nel ruolo di ala sono infatti entrambi stati selezionati nel recentissimo draft 2020: il primo è Jack Quinn, 19 anni, fisico perfetto per il suo ruolo e stagione da 52 goal in 62 partite nelle junior. Esatto, il numero è quello. Ottava scelta, per quanto mi riguarda non me la sento di escluderlo a priori da un possibile debutto: trovo che nelle juniors abbia fatto il suo tempo. Ma ripeto, è un talento molto giovane e non c’è necessità, quindi forse Buffalo non vuole rischiare di bruciarlo.
Il secondo è il tedesco John-Jason Peterka: appena 18 anni, uno di quei giocatori che non si fermano mai. Per ora però ha testato solo ghiaccio europeo: penso che Buffalo lo vorrà il prima possibile in arene nord-americane per dargli la chance di abituarsi alle differenze nel campo e nel gioco. Al contrario di Quinn, non credo di vederlo in NHL quest’anno.
Rumors
Buffalo, i fan e gli esperti sono convinti che la stagione 2020-21 (o forse 2021-21, dato che inizierà a gennaio) sia quella definitiva per Rasmus Dahlin, dove l’ex first overall pick effettuerà il definitivo salto da potenziale stella a definitiva superstar.
Sono uscite voci assurde di un possibile tentativo dei Sabres di trovare un accordo con i Blackhawks per Patrick Kane, a seguito dell’annuncio dell’intenzione di iniziare una rebuild. Per quanto il vostro autore sia contro a questo trade, è giusto riportare il rumor.
Dopotutto, Kane è nato a Buffalo ed è l’idolo dei fan di hockey della città, e vederlo con la “casacca di casa” farebbe piangere lacrime di gioia ai fan Sabres, e di dolore a quelli della Windy City.
Reinhart ha firmato di nuovo un accordo a breve termine con Buffalo. Sono diverse le voci che lo riguardano in realtà come possibile pedina di scambio, soprattutto se Cozens dovesse rivelarsi pronto ed efficace in un eventuale ruolo di ala. Diciamo che tra la top six di Buffalo, Reinhart è il meno sicuro di mantenere il posto.
Vittima delle magie di Patrick Kane, mi innamoro dell’hockey su ghiaccio e dei Chicago Blackhawks negli anni d’oro delle tre Stanley Cup. Talmente estasiato dal disco da non poter fare a meno di scriverci a riguardo.
Recentemente folgorato dai Blue Genes di Toronto, e dal diamante in generale.
Hanno sicuramente preso un talento, ma con Arizona mi aspettavo molto di più da parte di Hall. Vediamo come andrà con i Sabres che negli ultimi anni hanno sempre portato dei buoni colpi di mercato,almeno sulla carta. Sabres che a mio avviso devono tornare ai playoff e starci per i prox anni,se vogliono diventare una contender per il futuro
Ciao Enrico,
sono d’accordo con te. Hall sinceramente ha deluso un po’ dovunque, ed è brutto dirlo, ma i fatti sono fatti. Dopo la stagione da MVP ai Devils ha concluso poco in post-season, e in ogni caso non si è mai stabilito come stella vera in un club, abbandonando la barca troppo spesso.
Il talento non si discute, e poi Eichel è un altro giocatore davvero fenomenale. Il roster non è male, possono lottare per arrivare ai playoff e costruire sopra Hall e Eichel se dovessero rimanere. Vedremo cosa combinano!