I Minnesota Wild, grazie a una solida ossatura, si sono guadagnati numerosi viaggi consecutivi in postseason nel recente passato. Oggi però si presentano all’imminente start reduci da un campionato deludente, concluso fuori dalla cerchia delle migliori, per colpa di un crollo verticale a fine stagione.
Lo “stato dell’hockey”, così definito dai focosi tifosi di Saint Paul negli striscioni durante le serie ad eliminazione, riparte con poche novità e dunque parecchie incertezze, per aver in pratica confermato e dato fiducia ad una intelaiatura ormai satura negli elementi chiave e che, a lungo andare, ha sempre dato l’idea di soffrire il gioco fatto di velocità e creazioni offensive.
Guadagnare i playoff rimanendo limitrofi ai 100 punti, come avvenuto dal 2013 al 2017, tranne l’anno di mezzo quando comunque vi si ottenne ugualmente l’ingresso, sembra oggi un obiettivo fuori portata per coach Boudreau e Mikko Koivu, storica bandiera e capitano 36enne.
Ad inizio 2018 basti pensare che Minnesota aveva la più alta età media dell’intera NHL e oggi, a seguito della midseason trade, che spostò tre elementi cardine ancora ventiseienni come Granlund (Nashville), Coyle (Boston) e Niederreiter (Hurricanes) e dopo l’acquisto odierno – unico di valore – di Zuccarello, 32 anni appena compiuti a 30M per 5 tornei, l’average in rosa è addirittura aumentata.
I vecchi leader hanno mantenuto il posto, assieme allo stipendio, e così la dirigenza si è trovata probabilmente con le mani legate, senza perciò poter imbastire una benchè minima rebuilding. Ipotizziamo l’idea di un anno sabbatico nei pensieri di Bill Guerin, sopravanzato al vecchio GM Paul Fenton, dando un’ultima possibilità allo spessore dei veterani a roster, prima di investire su nuovi volti franchigia: una sorta di premio alla carriera e alle performance del passato!
Gente del calibro di Zucker, Staal, Parise e il capitano, assieme a Foligno, la new entry norvegese e Drew Stafford, UFA in tryout, vanno dalle 28 alle 35 primavere!!
La firma di Kevin Fiala, ancora ventitreenne e ottimo spot da ala destra in prima linea nonché in seconda unità da power play, è forse l’unica luce e arrivata di recente da RFA a 6 milioni per due annate. Oltre a lui young player su cui provare ad imbastire qualcosa sperando in una maggiore freschezza offensiva sono Kunin (22 anni), Donato (23), Greenway (22), Eriksson Ek (22) e il nuovo arrivo dai Flyers Ryan Hartman (25), elementi che comunque non spostano gli equilibri.
Chiedere a Staal, trentacinquenne, di ripetere il magnifico torneo 2017, chiuso con più di 40 gol, sembra francamente troppo, così come immaginare un imprescindibile giocatore della consistenza di Koivu integro per 80 partite, dopo i terrificanti problemi a legamenti e menisco; lo stesso vale per Zach Parise (34), spesso scostante ma reduce comunque dall’highlight di 61 punti.
Si spera piuttosto in migliorie e continuità da parte di Zucker, pronto per la nona stagione coi verdi, scelto al secondo giro 2010, perentorio due anni fa a gravitare ai lati di Eric, ma anch’egli sottotono lo scorso campionato.
Il quartultimo posto per gol fatti in una lega che ormai guarda più che altro a velocità e score è un biglietto da visita inadeguato per nutrire ambizioni futuristiche.
La difesa invece porta maggior ottimismo anche se – pure qui – la situazione età/fisico preoccupa per quel che concerne Ryan Suter, icona alla 15° stagione, sempre presente negli ultimi anni ma mai completamente sano, e Matt Dumba, compagno in una eccellente prima D-pair, ben 22 punti in però soli 33 match ufficiali nel 2018/19; oltre a loro, in top four, ottima in ugual modo la combo Brodin-Spurgeon.
Giustamente confermati tra i pali Stalock – soddisfacente backup – e Dubnyk, leader di lega tra i titolari per partenze (66), davanti a Fleury e Bobrovsky, nonché dignitoso in media gol e sv.
Avvicinarsi a quota 90 è l’obiettivo dei Wild, nulla più, sperando poi possa bastare ad acciuffare la post-season. Comunque vada il prossimo passo per Minnesota sarà una ricostruzione robusta e definitiva!
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.