Benvenuti alla T-Mobile Arena di Las Vegas, teatro di scena della gara 1 della Stanley Cup Finals ed inoltre teatro di una rappresentazione artistica sul ghiaccio pre-gara presa subito alla lettera dai padroni di casa, rappresentazione che raffigurava dei cavalieri d’oro difendere il loro castello e distruggere un armata di color rosso con la bandiera dei Capitals.
L’inizio di Vegas è stato a dir poco dominante, non concedendo nessun tiro ai propri rivali e mettendo subito sotto pressione Holtby, per poi riuscire a batterlo e a mettere fine alla sua striscia d’imbattibilità che durava da oltre 2 partite con 67 salvezze consecutive.
A farlo è stato Miller in power play con un violento snap shot che favorito dallo screen di Carson sul proprio goalie ha trovato il primo goal della serie ed il vantaggio Knights che si sa in questi playoffs ha significato molto per le loro sorti.
Dopo qualche minuto senza grandi occasioni Washington ha trovato il pareggio con 5:19 rimasti sul cronometro del primo periodo con un azione apparentemente innocua con Kempny sotto pressione che dalla blue line ha “buttato” letteralmente il dischetto nella zona difronte alla porta dove Connolly spalle ad essa l’ha reindirizzato nell’angolo battendo Fleury.
Dopo neanche 30 secondi gli ospiti sono passati a condurre la partita grazie a una buona giocata di Oshie che ha recuperato un dischetto dietro la porta ed è riuscito a metterlo in mezzo dove Carlson (lasciato colpevolmente libero dalla difesa) è riuscito con un back hand shot a battere Fleury.
Nel miglior momento dei Capitals i Knights sono comunque riusciti a pareggiare la partita grazie a un tiro di Smith che deviato da Niskanen è rimbalzato dietro la porta fornendo a Karlsson un assist a pochi centimetri dalla porta e non dando il tempo ad Holtby per reagire.
Dopo il primo riposo e le squadre pari a quota due goal ci hanno pensato i padroni di casa a sbloccare la situazione con poco più di 3 minuti nel secondo periodo quando i problemi nel gestire i rimbalzi e le respinte di Holtby hanno fornito ad Engelland l’opportunità di servire Smith che dalla goal crease non ha perdonato il goalie dei Capitals portando così di nuovo in vantaggio i suoi.
Con Vegas in avanti per trovare il quarto goal della partita Holtby è stato chiamato a un paio di prodezze per evitare il doppio vantaggio degli avversari mentre subito dopo dall’altra parte arriva un errore pesante di Fleury che battezzando il tiro di Oshie si è spostato tutto a sinistra della porta lasciandola completamente sguarnita a Carlson che ha potuto siglare la propria doppietta personale e il pareggio Washington senza faticare più di tanto.
Con la partita sul 3-3 entrambe le squadre hanno continuato a spingere per trovare il goal del vantaggio tenendo ritmi molto alti e rendendo la partita bella da vedere e quasi frenetica: da lì alla fine del secondo periodo ci sono state un paio di occasioni per parte ma nulla di così netto da dare il vantaggio ad una delle due formazioni.
Il terzo periodo è iniziato nel segno dei Capitals che con una partenza lampo sono riusciti a stabilizzare il possesso del dischetto nella metà campo offensiva creando traffico e confusione di fronte a Fleury che commettendo un altro errore perdendo di vista il dischetto ha regalato una chance a Wilson a pochi passi dalla porta per siglare il goal del vantaggio, una chance che è stata raccolta e sfruttata al meglio dal numero 43 in bianco.
Il vantaggio ospite non è durato più di qualche minuto visto che Reeves l’ha pareggiata con l’ennesimo tiro assistito da un dischetto rimbalzante proveniente da dietro la porta che visto il traffico nella goal crease non ha lasciato speranza ad Holtby.
Carichi dopo il goal del pareggio i padroni di casa hanno continuato ad attaccare e mettendo in difficoltà i propri rivali soprattutto con la quarta linea, che grazie al suo immenso apporto di energia e fisicità è riuscita a trovare il goal del vantaggio a metà del terzo periodo quando Theodore ha smarcato con un perfetto cross ice pass Nosek che ha solo dovuto appoggiare il dischetto in rete.
Da quel momento in poi è entrata in partita l’asfissiante difesa dei Knights, quella che lascia pochi, pochissimi spazi per tirare e per muovere la palla, nonostante tutto i Capitals hanno avuto un paio di buone chance per pareggiare la partita, la migliore con Heller a 39 secondi dal termine che si è trovato il dischetto nella goal crease a porta vuota ma non è riuscito ad indirizzarlo in essa.
Con la porta vuota e cercando il tutto per tutto Washington ha alzato definitivamente bandiera bianca a 2 secondi dalla fine quando Nosek è andato a segnare il sesto goal dei Knights regalando così una gioia immensa ad una città che in così poco tempo si affezionata tanto a questa squadra di “disadattati”.
Partita bellissima e piena di capovolgimenti di fronte, due squadre forti tecnicamente e mentalmente in grado di non subire mai il gioco dell’altra. Vegas ha dimostrato di sapere vincere tutti i tempi e che quando serve un reparto quello risponde presente, dall’altra parte dei Capitals come sempre ottimi in trasferta ma che stavolta si sono dovuti inchinare alla miglior squadra casalinga di questi playoffs.
Ci saranno tanti aggiustamenti in gara 2 soprattutto difensivi e riguardanti i portieri e i relativi punti deboli da proteggere e questo non farà che rendere più interessante una serie partita col botto. L’MVP di gara 1 è la quarta linea dei Knights che è stata in grado di portarli alla vittoria col proprio sudore e la propria energia.