Tampa Bay e Washington son le due squadre che si giocano l’accesso alla finalissima della Stanley Cup 2018. Da una parte i Lightning si sono abituati alla finale di conference avendone disputato 3 nelle ultime 4 stagioni, con una quarta presenza nel 2011. Pathos diverso invece per i Capitals che questo traguardo non lo raggiungevano dal 1998.
Cinque partite sono bastate a Stamkos e soci per liberarsi prima dei Devils e poi dei Bruins, mentre Ovechkin ha sudato freddo con Columbus (sotto 2-0) e poi con orgoglio è riuscito ad eliminare Sidney Crosby e i suoi Pittsburgh Penguins.
Tra le due squadre c’è la variante riposo. I Caps hanno ancora l’adrenalina della battaglia con i Penguins mentre sono molto più riposati i Lightning avvantaggiati dall’aver chiuso sempre prima le serie playoff.
Non sarà però un vantaggio.
Washington @ Tampa Bay gara 1
La carica di Ovechkin per la prima finale di conference della sua carriera è il primo punto. Il secondo è che Tampa sembra imbambolata, in una fase di rodaggio dopo aver quasi perso la fame della finalissima.
I Lightning restano i favoriti della vigilia, ma i Caps sorprendono. Lo fanno dopo appena sette minuti sul ghiaccio, quando Michal Kempny trova il varco perfetto per battere Vasilevskiy.
Ancora senza Backstrom per Washington tutto sembra filar liscio, prima Eller spaventa il portiere russo classe 1994, poi pasticcio dei padroni di casa che a sette secondi dalla fine vanno in gol con Kucherov, ma commettono l’infrazione di avere un uomo in più sul ghiaccio.
La mazzata morale è terribile perché sul successivo power play segna Ovechkin, consegnando di fatto la vittoria dopo appena venti minuti di gioco.
Con una serenità più elevata Washington continua la pressione, Eller apre per Connolly che sbaglia la conclusione, aprendo però per Beagle che batte ancora Vasilevskiy, 3-0!
Sponda opposta gran nervosismo di Nikita Kucherov e di Chris Kunitz che regalano due superiorità numeriche ai Caps. Sulla prima arriva il tiro di Ovechkin parato, ma sul rimbalzo Oshie ed Eller confezionano il 4-0.
La partita di Vasilevskyi s’interrompe nel terzo periodo quando si presenta in porta Louis Domingue, backup canadese all’esordio playoff dopo 19 partite di regular season.
Non è certo un fattore che ribalta la situazione, ma Tampa si dà comunque una svegliata nel periodo finale quando segna prima con Stamkos, al quinto centro in postseason grazie all’assist di Kucherov e poi con Palat che fulmina Holtby per il 4-2 finale.
Washington @ Tampa Bay gara 2
I Lightning devono cambiar marcia ma i Capitals decidono diversamente. Dopo appena 28 secondi di gioco un tiro innocuo di Niskanen viene deviato da Wilson, Vasilevskiy sorpreso e Washington già in vantaggio.
La reazione però arriva, in tre minuti Wilson e Oshie confezionano due power play in favore di Tampa che per il discreto disturbo rispondono prima con Point che respinge in rete un disco ribattuto da Niskanen, e poi con capitan Stamkos che chiude in gol l’assist di Kucherov, 2-1 e sorpasso.
Incredibilmente però la carica dei Lightning si esaurisce dopo venti minuti, con i Capitals che azzanno la preda ai fianchi, con il pareggio di Devante Smith-Pelly dopo due minuti, chiudendo poi la pratica negli attimi finali del secondo periodo, con Eller per il 2-3 e Kuznetsov per il 2-4 sfruttando i gambali di Vasilevskyi per la sponda.
Tramortiti i Lightning non trovano la forza per reagire, anzi peggiorano il tabellino subendo il contropiede di Kuznetsov chiuso col gol di Ovechkin e poi con Connolly che chiude la serata da incubo per Tampa sul 6-2, consegnando ai Capitals la settima vittoria in trasferta in questi playoff.
Dal 1975 chi si porta in vantaggio per 2-0 nelle finali di conference va poi nella finalissima in 39 serie su 41, con i Capitals che ritorneranno stanotte nel ghiaccio di casa per rendere possibile l’impossibile, il sogno di Ovechkin con la Stanley Cup, impresa mai concreta come quest’anno.
Prossimi appuntamenti:
Tampa Bay @ Washington gara 3 15 maggio
Tampa Bay @ Washignton gara 4 17 maggio
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.