Se qualcuno all’inizio della stagione avesse previsto una finale di Conference ad Ovest tra Winnipeg e Vegas beh… tanto di cappello perchè questa a mio avviso è una delle finali meno scontate degli ultimi anni.

Le due semifinali sono state molto diverse tra loro ed ora andiamo a vedere il perchè…

NASHVILLE PREDATORS (3) WINNIPEG JETS (4)

Gara 5

Smashville com,e soprannominata dai tifosi in giallo, è ben nota per essere una città ed un campo veramente ostico per gli avversari, non avendo mai perso tre partite consecutive in casa quest’anno e ci si aspettava che nel pivotal game i Predators riuscissero a portare a casa una vittoria che avrebbe di certo girato la serie a loro favore… ma così non è stato.

Dopo un primo periodo in cui le squadre si sono studiate e non vi sono state tante occasioni, nel seguente i Jets sono decollati segnando quattro goal.

Il secondo periodo infatti è stato molto spettacolare dal punto di vista del ritmo e dei tiri in porta: i Jets sono passati in vantaggio dopo sette minuti con un goal di Statsny su assist di Laine.

La risposta dei padroni di casa è arrivata dopo quattro minuti con una palla recuperata da Yannick Weber e recapitata da lui stesso alle spalle di Hellebuyck lasciato completamente scoperto dai suoi compagni di squadra.

In quattro minuti e mezzo Winnipeg ha dato una stangata decisiva alla partita con tre goal: il primo di Connor arrivato dopo tanti rimpalli in una mischia davanti ad un incolpevole Rinne, il secondo è stato uno snap shot di Byfuglien entrato in porta grazie al traffico che ha coperto il goalie finalandese dei Preds, mentre il terzo è stato un preciso tiro sotto alla traversa che è valso la doppietta personale a Connor.

Ci ha provato Johansen a riaprirla al termine del secondo periodo con un goal in contropiede ma non c’è stato nulla da fare nel terzo periodo: Sheifele e Perreault l’hanno chiusa subito con altri due goal.

Gara 6

Quello che valeva in gara 5 per i Predators valeva per i Jets in gara 6, vincere in casa per non tornare a dover fare l’impresa a Nashville, ma anche sta volta non è andata così.

La motivazione principale della vittoria dei Preds in terra canadese si chiama Pekka Rinne, una prestazione quella in gara 6 sopra le righe e non di  poco, frustrante per gli avversari ed una completa sicurezza per i compagni.

La squadra del Tennessee è andata in vantaggio con Hartman alla fine del primo periodo con una conclusione in mezzo a quattro giocatori colpendo il dischetto mentre arrivava da un rimbalzo atipico.

Il secondo periodo è stato molto fisico e questo ha portato alla power play dei Predators con cui PK Subban è riuscito a trafiggere Hellebuyck con uno snap shot favorito dal denso traffico di fronte al goalie avversario.

Sotto di due goal e con la prospettiva di una gara 7 in trasferta i padroni di casa hanno provato il tutto per tutto nel terzo periodo dove sono riusciti a trovare il goal con il sempre propositivo Patrik Laine in power play a 51 secondi dal termine ma purtroppo per loro non è bastato per pareggiare la partita.

Gara 7

Quando sei li per dire ok prima o poi la squadra in casa vincerà una partita in questa serie… bene anche questa volta ti sbagliavi!

I Jets hanno fatto esattamente quello che hanno fatto i Predators in gara 6, con Hellebuyck che in 37 tiri verso la sua porta ne ha lasciato entrare uno solo mentre Rinne su soli 24 ne ha lasciati entrare 5.

Nel primo periodo gli ospiti si sono portati avanti di due segnature con i goal di Myers e Statsny, la reazione di Nashville è arrivata con l’ennesimo power play goal di Subban e la sensazione era quella di una squadra si sotto nel punteggio ma in controllo.

Un controllo che è continuato nel secondo periodo ma che non ha dato i sui frutti, anzi è arrivato il 3-1 firmato Scheifele alla fine del periodo intermedio, un goal pesante perchè ha obbligato i padroni di casa a scoprirsi nell’ultimo periodo.

I Predators hanno continuato ad attaccare a testa bassa ma era una di quella giornate dove sai che non entra e quando Statsny ha segnato il quarto goal a nove minuti dal termine la Bridgestone Arena si è ammutolita  e a tre minuti dal termine di quella che è stata una serie spettacolare è arrivata la mazzata a mio avviso eccessiva di Scheifele che ha firmato un 5-1 un pò troppo largo per i valori visti in campo.

Considerazioni

La serie come già detto ha regalato emozioni e sorprese a non finire oltre che un hockey di eccellente livello in tutti gli ambiti, ma nonostante tutto le partite mi hanno tenuto sveglio per tutta la notte senza fatica.

Resta il rammarico per i Predators per le pessime prestazioni casalinghe lungo tutto i playoffs, cosa veramente atipica per una squadra che fa delle mure amiche un fortino inespugnabile.

Dall’altra parte ci sono degli ottimi Jets con Scheifele e Laine cresciuti a dismisura e con giocatori d’esperienza come Byfuglien e Wheeler in grado di prenderli per mano nelle situazioni di tensione e far loro fare il salto di qualità.

PILLOLE DALLA WESTERN CONFERENCE

C’eravamo lasciati sul 2-2 nella serie con un equilibrio totale, da quel momento l’equilibrio si è rotto a favore dei Knights, una squadra in grado di dominare gara 5 segnando quattro goal di fila e lasciando agli Sharks solo il terzo periodo per provare una rimonta semi-impossibile.

La stessa squadra in gara 6 ha rischiato molto di più di quello che il punteggio dice, il 3-0 finale che ha chiuso la serie è stato un mix di Fleury e fortuna (pali e traverse) che hanno tenuto non si sa come fuori il dischetto dalla porta di Vegas.

Nonostante tutto i Knights hanno a mio avviso meritato di vincere la serie, sono stati più continui e molto bravi in certi frangenti a fare giocare male gli avversari e toglier loro le armi migliori, cosa da non sottovalutare nei playoffs.

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