Mancano una decina di partite e poi sarà guerra playoff. Nella Metropolitan Division è la Russia a farla da padrona con il momento caldissimo di Alex Ovechkin e Evgeni Malkin, lanciati entrambi verso la gloria.
Ovechkin, bestia da 600 gol
La doppietta contro Winnipeg ha significato per Alex Ovechkin l’arrivo del gol numero 600 in 990 partite, una media stratosferica che lo paragona immediatamente al più grande, Wayne Gretzky.
Nhl.com sviluppa un’interessante confronto tra i due, con Gretzky che ha segnato 894 gol in 1.487 partite, ad una media di 0.601 mentre i numeri della Bestia si stanziano ad un 0.605, leggermente meglio del Great One.
Tra i due ballano 294 gol, con Ovechkin che avrebbe bisogno di altre 7 stagioni ad una media impossibile (per età) di 40 reti annuali per raggiungere Gretzky.
I numeri però dicono e non dicono.
Ai tempi di Gretzky la media realizzativa a partita della Nhl era più alta, con uno 0.237 per partita (nel 1981/82) contro lo 0.151 del 2007/08, la terza stagione presa ad esempio per i due bomber, che fa determinare un ipotetico Ovechkin (65 gol in quell’anno) che adeguato ai numeri della lega del 1981 avrebbe raggiunto lo stratosferico numero di reti in 99 su 80 partite, sette in più di Gretzky nel record assoluto di 92 gol in 80 partite.
Così simulando con i numeri la carriera di Ovechkin avrebbe registrato 844 reti in 1.000 partite con un debutto nel 1979/80.
La curiosità più grande è che nonostante i numeri simulati da Ovie con relativo sorpasso a Gretzky non si avrebbe il primo posto assoluto, perché rapportando tale simulazione a tutte le stelle il recordman per eccellenza sarebbe Jaromir Jagr con 909 gol in 1.664 partite con anno di esordio 1979-80.
I numeri di Ovechkin si sarebbero in ogni caso avvicinati a quelli di Gretzky se il russo non avesse “sbagliato” l’era in cui giocare a hockey. A cavallo degli anni 70 infatti assenza di tetto salariale, minor numero di squadre e differenza nelle regole e nello stile di gioco consegnano un hockey diverso dall’attuale.
Numeri e gol che ad Ovechkin importano poco. Il russo ha come ambizione la Stanley Cup, con i rivali della Metropolitan che, come ogni anno, si ripresentano sotto forma dei Pittsburgh Penguins.
Malkin, missione trofei
Tra trono dei cannonieri e trofei individuali la sfida principale nella Metropolitan è tra Penguins e Capitals. Le due squadre guidano a pari punti la division, scavando un evidente solco con i Flyers terzi.
Negli altalenanti Penguins i magnifici tre continuano a mettere a referto punti su punti, con Malkin a quota 89, Kessel a 79 e Crosby 77, niente di più letale in Nhl.
Proprio dal non vedere Crosby in cima a qualsiasi lista individuale spunta il nome di Malkin, che per numeri può essere l’eterno secondo ma che a talento non è secondo a nessuno.
L’ala di Magnitogorsk ha vinto a livello individuale meno di quanto rispecchia la sua classe, offuscato molte volte da capitan Crosby che ha il talento di firmare ogni momento decisivo, sia nel club (dove è nettamente più visibile) che nella nazionale del Canada (dove segna solo nelle finali).
Malkin quest’anno si è preso la squadra sulle spalle e pare che nella rincorsa alle ultime 10 partite i Penguins faranno di tutto per far fare al russo più punti possibili, lui che è a meno due da Nikita Kucherov per l’Art Ross Trophy (capocannoniere stagionale) e sempre a due lunghezze dal trono dei cannonieri guidato da Alex Ovechkin a quota 42, con Patrick Laine un gol sotto in una corsa a tre che farà divertire.
Metropolitan Division al 16 marzo:
Washington Capitals 87 punti (partite giocate 70)
Pittsburgh Penguins 87 pt. (72)
Philadelphia Flyers 81 pt. (71)
Columbus Blue Jackets 81 pt. (71)
New Jersey Devils 80 pt. (70)
Carolina Hurricanes 71 pt. (70)
NY Rangers 71 pt. (71)
NY Islanders 70 pt. (70)
Da segnalare che se la stagione finisse oggi la Metropolitan Division qualificherebbe ben 5 squadre ai playoff, con Columbus e New Jersey pronte ad accaparrarsi le due posizioni wild card ad est.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
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