Serata intensa per i tifosi dei Penguins, che alla T Mobile Arena hanno riabbracciato il portiere che per 13 anni ha difeso la gabbia giallo-oro, Marc-André Fleury.
E’ stata una partita speciale per l’estremo difensore di Sorel-Tracy al rientro dopo l’ennesima commozione cerebrale che ne mina la carriera. Non poteva scegliere partita migliore per riassaporare il ghiaccio infuocato della Nhl, doveva affrontare la sua ex squadra, nel suo nuovo giardino, contro chi l’ha amato, l’ha coccolato, l’ha messo in discussione e poi come una bella storia d’amore ai titoli di coda, l’ha lasciato andare con un “vogliamoci bene lo stesso“.
Fleury ritrova Matt Murray nella gabbia opposta. Murray è il nuovo che avanza ma anch’egli è al rientro dopo 6 partite, quasi a rendere omaggio al suo mentore, un “Se ritorna Fleury gioco anche io“.
La staffetta vincente di queste ultime 2 Stanley Cup è stata proprio Fleury-Murray. Prima la commozione cerebrale del Flower contro Tampa Bay spalanca le porte della leggenda per il giovane Matt che va a difendere la porta contro gli Sharks nella finalissima, poi, nel maggio scorso accade il contrario, Murray si blocca e Fleury ne prende il posto compiendo miracoli.
La sorte però premia ancora il giovane Murray che è l’estremo difensore titolare nella seconda Stanley Cup vinta, questa volta ai danni di Nashville.
Il passaggio di consegne avviene proprio con la coppa, quando Fleury la alza al cielo e cerca il suo erede per consegnare la Stanley Cup.
I due si ritrovano contro ma sembrano un’unica cosa. In tanti si sono presentati con una maglia divisa a metà tra Penguins e Golden Knights, con il numero 29 e il cognome Fleury scritto a metà (fa sorridere chi ha invece diviso la casacca tra Murray e Fleury, con un 39 e la scritta Murury) come a non voler abbandonare nessuno dei due portieri.
Smaltita l’emozione del ritorno a casa per Fleury si fa sul serio. 25 parate tra cui quella bellissima in tuffo “alla Hasek” su Sheary e una su Domoulin che ha ricordato quella leggendaria su Lidstrom nella Stanley Cup 2009.
Ad uscire vincitore dello scontro tra Murray e Fleury è quest’ultimo, un 2-1 che Las Vegas rifila a Pittsburgh grazie ad un altro ex, James Neal, al pari di Ian Cole e al gol vittoria di Jon Merrill.
A fine gara altra ovazione per Fleury, colui che detiene a Pittsburgh il maggior numero di vittorie come portiere (344) e di shutout (44) oltre, ovviamente, ad aver sollevato 3 volte la coppa più bella del mondo.
Se tanti applausi ha ricevuto alla T-Mobile Arena per Fleury è cerchiato in rosso il 6 febbraio, quando da avversario ritonerà sul ghiaccio di Pittsburgh.
Una sorta di passaggio di consegne che ricorda quella tra Merckx e Moser nel ciclismo, col campionissimo sempre pronto ad abbandonare in favore dell’erede e che poi all’ultimo una zampata vincente la trova sempre.
Las Vegas e Pittsburgh che vivono due momenti opposti nella Nhl. Sulle ali dell’entusiasmo i Golden Knights sono secondi nella Pacific division, a meno uno dai Kings ma con una partita in meno, mentre i Penguins sono addirittura sesti nella Metropolitan, a meno sei da Blue Jackets e Capitals, ad oggi fuori dalla corsa playoff.
Ma che nessuno si preoccupi. La Nhl ha abituato a tutto e al contrario di tutto, nel frattempo prepara i botti di Natale.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
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