“Ognuno di noi è il suo proprio diavolo, e noi facciamo di questo mondo il nostro inferno”; con una citazione di Oscar Wilde vi facciamo entrare nell’universo della NHL, più precisamente in quello della ambiziosa Metropolitan Division, dove fra il paradiso della prima posizione e l’inferno di un sesto posto (che varrebbe a dire fallimento della stagione chiusa senza playoff) c’è una differenza di soli 5 punti!
Il diavolo di questa Division ha un nome e cognome, John Tortorella, coach della formazione che al momento è al comando, i Columbus Blue Jackets, seguiti a ruota dai sorprendenti New Jersey Devils (che hanno però una partita in meno della capolista) e dai campioni in carica dei Pittsburgh Penguins reduci da 4 vittorie consecutive.
Andiamo dunque ad illustrare il percorso sin qui svolto dalle 8 compagini che prendono parte in questa zona davvero complicata ed invasa di insidie.
COLUMBUS BLUE JACKETS – 35 punti
Meglio dello scorso anno sarà dura…ma noi ci stiamo provando! cit. Tortorella
La sconfitta subita a Washington nella notte fra sabato e domenica ha di fatto solamente disturbato il positivissimo record dei Blue Jackets che nelle ultime 10 partite racconta di 8 vittorie e 2 battute d’arresto; la formazione guidata dal burrascoso coach John Tortorella ha preso in mano la Metropolitan Division forte proprio di questo ottimo momento.
Il piatto forte di questa squadra è sicuramente la solidità difensiva, aiutata inoltre dalla presenza di un goalie costantemente presente nei 3 candidati alla conquista del Vezina Trophy, Sergei Bobrovksy; il portiere russo ha totalizzato sino ad ora ben 3 shutouts e para con una media buonissima del .931%SV.
Dalla difesa arrivano inoltre i punti di un giovanotto di nome Zachary Werenski che alla seconda stagione da titolare in NHL non sta affatto pagando la cosiddetta situazione “sophomore” che colpisce spesso i rookies all’annata post debutto; il 20enne nativo del Michigan risulta il secondo miglior realizzatore della franchigia con 8 goal messi a referto ed inoltre anche il terzo miglior marcatore di squadra con i suoi 15 punti totali realizzati e con il compagno di linea Seth Jones (3 goal-10 assist) forma una delle coppie più solide della Lega.
Werenski inoltre offre grande sicurezza e pochissime disattenzioni che lo rendono di fatto il migliore dell’intero reparto arretrato, se poi aggiungiamo che in 27 gare stagionali ha subito solamente 2 penalità nonostante minutaggi degni dei mostri sacri quali Karlsson e Doughty…ecco che il #8 dei Blue Jackets può tranquillamente candidarsi per il Norris Trophy.
Con 66 goal subiti i Blue Jackets sono la terza miglior difesa dell’intera Lega, dietro solamente al duo californiano composto da San Jose Sharks e Los Angeles Kings che guidano questa statistica dall’alto dei rispettivi miseri 57 e 60 goal subiti.
Artemi Panarin ci ha messo un po’ ad abituarsi agli schemi di gioco del vecchio Tortorella, ma una volta assimilati ecco che l’ala ex Chicago, scambiata in estate per il bizzoso Brandon Saad, sta dando il suo contributo ed è divenuto il miglior marcatore della squadra con 7 reti e 13 assist; dietro al talento russo troviamo Josh Anderson che, dopo essersi unito in ritardo alla truppa per dei problemi con la società riguardo al rinnovo contrattuale, ha macinato punti su punti (17) piazzando già ben 10 reti e risultando così il miglior marcatore della squadra.
A completare il terzetto della prima linea offensiva con i due sopracitati troviamo Pierre Luc Dubois (4 goal-7 assist), la terza scelta assoluta del Draft 2016, dopo una stagione passata in Canadian Hockey League, ha dimostrato durante il training camp di settembre di meritare la maglia della formazione maggiore e sta ripagando la fiducia di GM e coach anche in questo inizio di Regular Season con delle prestazioni all’altezza ed una determinazione notevole per un ragazzo di soli 19 anni.
Mancano invece sino a questo momento le prodezze di Cam Atkinson: per colui che la passata stagione ha infilato le porte avversarie per ben 35 volte la casella dei goal racconta di 6 sole realizzazioni, una media decisamente inferiore a quella prevista basandosi alle recentissime prestazioni; da lui sicuramente Tortorella si aspetta molto di più e non sarà un caso che l’ala destra si ritagli lo spazio sul ghiaccio in terza linea offensiva.
Un po’ a sorpresa il talentuoso Sonny Milano (già 5 goal e 5 assist nelle 24 presenze registrate) nella giornata di domenica è stato spedito a Cleveland in AHL, scelta basata dal rientro del più grezzo Matt Calvert dall’infortunio, il quale però rientra nelle grazie di coach Tortorella per una spiccata propensione alle hits.
I Jackets torneranno sul ghiaccio nella nottata italiana fra martedì e mercoledì per affrontare i New Jersey Devils in un match che vorrà dire sorpasso Devils in un caso o +3 Jackets nell’altro.
NEW JERSEY DEVILS – 34 punti
Siamo noi! Siamo noi! La sorpresa della Division siamo noi!
Alzi la mano chi ad inizio stagione guardando il roster di questa squadra si sarebbe immaginato delle prestazioni simili e soprattutto una posizione in classifica come quella che il team allenato da coach John Hynes attualmente ha.
Il secondo posto della Division è strameritato, finalmente i Devils divertono e giocano un hockey piacevole e sembrano lontanissimi parenti della squadra noiosa ed a tratti inguardabile vista nelle ultime 2 stagioni.
Taylor Hall è il miglior realizzatore della squadra, per il talento ex Oilers sono già 27 i punti stagionali frutto di 8 goal e 19 assist.
Come nel caso dei Blue Jackets anche per i Devils la linea offensiva che funziona a meraviglia è la prima e dunque ecco che assieme al sopracitato Hall spiccano gli altri due che portano i nomi di Nico Hischier (prima scelta assoluta all’ultimo Draft) e del sorprendente 19enne Jesper Bratt (162esima scelta al Draft 2016!!); per lo svizzero i numeri raccontano di 5 goal e 13 assist, per il biondo svedese invece sono 8 le reti seguite da 9 assist.
Sorprendente inoltre anche l’avvio di stagione di Will Butcher che non ha affatto pagato il passaggio dalla University of Denver alla NHL e con 18 punti (frutto di 2 goal e 16 assist) risulta l’attuale terzo miglior marcatore della franchigia.
Menzione d’onore per l’attacco di New Jersey va a Brian Gibbons, il 29enne che in NHL sino ad oggi aveva realizzato la bellezza di 5 reti (con la maglia dei Pittsburgh Penguins nel lontano 2013/14) ha già messo a segno 11 goal che di fatto lo rendono il miglior realizzatore della formazione.
Goal fatti e goal subiti sino a questo punto raccontano di un 78 pari, la dirigenza ha pensato bene però che la difesa andasse rinforzata ed ecco così che durante l’ultima settimana si è concluso uno scambio che ha visto arrivare a Newark Sami Vatanen dagli Anaheim Ducks in cambio di Adam Henrique e del giovane Joseph Blandisi finiti in California; il 26enne finlandese dovrebbe portare maggiore solidità ed andrà a formare una coppia difficile da affrontare per gli attacchi avversari assieme a capitan Andy Greene.
In gabbia Cory Schneider sembra essersi ripreso dopo l’opaca stagione vissuta l’anno passato e con una media parate del .920%SV ed uno shutout sta trasmettendo sicurezza all’intero reparto.
Se ai sopracitati le menzioni d’onore le ho fatte in base alle prestazioni, ecco che con la maglia dei Devils il vero protagonista è Brian Boyle: il possente centro ex Tampa Bay è rientrato sul ghiaccio a novembre dopo che i medici gli avevano diagnosticato un cancro nel mese di settembre e con 4 goal e 2 assist in 16 presenze si sta prendendo una grande rivincita sulla vita che lo ha messo di fronte ad una porta difficile da battere, quella della malattia.
Il pesante 5-0 subito sabato in Arizona potrebbe avere ripercussioni? L’imminente gara contro la capolista Columbus ci dirà delle cose…
PITTSBURGH PENGUINS – 33 punti
Chi va piano va “sano” e va lontano…
Se restare sani è difficile in casa Pens, andare lontani ormai è quasi un must (da 11 stagioni sempre ai playoff): Pittsburgh è reduce da 4 vittorie consecutive ed ha finalmente ricominciato a “pedalare”, cosa non fatta nel primo mese e mezzo di Regular Season dove infatti le brutte figure non sono mancate, perchè vuoi la pancia piena o vuoi la stanchezza dovuta a delle ferie estive più corte di chiunque altro per 2 stagioni di fila, la condizione fisica e l’atteggiamento era quello che era.
Dopo l’iniziale concussion subita da Schultz e la lower body injury da Malkin ecco che nella vittoria in rimonta di settimana scorsa contro i Flyers ad andare ai box ci è finito Matt Murray, il goalie, lasciato orfano di Fleury finito a Vegas all’Expansion Draft, è colui su cui la dirigenza ha puntato tutto in porta ed ora che ha subito l’ennesimo infortunio della sua giovane carriera qualche punto di domanda riguardo la sua fragilità fisica inizia a nascere.
Buon per Pittsburgh però è che Niemi sia stato immediatamente tagliato (imbarazzante nelle poche presenze registrate) e che coach Sullivan abbia dato fiducia a Tristan Jarry, autore di 1 shutout (nella prima delle due gare vinte contro Buffalo in questo weekend) e di buone prestazioni nelle sin qui 6 presenze messe a referto (.937%SV).
L’attacco sembra essersi svegliato dopo un inizio di stagione svogliato (ho fatto anche la rima!), Phil Kessel è l’unico che ha sempre marciato in maniera costante e difatti risulta l’attuale miglior marcatore di squadra con 33 punti, frutto di 12 goal e 21 assist, mentre Sidney Crosby sembra aver acceso il motore ed inserito la quarta marcia solamente nelle ultime due settimane nelle quali ha realizzato 13 punti dei 29 totali dopo un avvio nervoso (ben 32 minuti di penalità) e poco determinato.
Evgeni Malkin, come detto in precedenza, è rientrato 3 giorni fa dopo un infortunio e con 24 punti (8 goal-16 assist) è comunque il terzo miglior marcatore della squadra; a seguire dopo il russo troviamo Kris Letang con 19 punti, il difensore però rinnega questa statistica con delle prestazioni a volte imbarazzanti quando si tratta di difendere, il -12 nella statistica dei plus/minus parla chiaro.
La fortuna di questi Penguins è di giocare in una Division davvero dura e proprio per questo a volte sono costretti ad impegnarsi al cento per cento se vogliono portare a casa dei punti e non figuracce, perchè come atteggiamento in questi primi 2 mesi di gioco sono stati a tratti spenti e svogliati, tornando sulla retta via proprio in quest’ultimo periodo molto probabilmente per merito di qualche chiacchierata fatta dal burrascoso coach Mike Sullivan con i membri della squadra.
NEW YORK ISLANDERS – 32 punti
Tavares, Lee e molto altro: a Brooklyn ci si diverte!
Ad un punto dai Penguins ma con ben 3 partite in meno troviamo la franchigia di Brooklyn dei New York Islanders, tornati finalmente a risplendere dopo una stagione opaca conclusa con un piazzamento playoff fallito miseramente.
Coach Doug Weight è riuscito ad amalgamare bene un gruppo davvero talentuoso che riesce a mettere sul ghiaccio una velocità di gioco importante ed un’alchimia notevole.
Con 94 reti realizzate sino a questo momento gli Isles sono il terzo miglior attacco dell’intera NHL ed i nomi che portano in alto questa statistica sono alcuni noti ed altri meno noti, andiamo a scoprirli assieme.
I membri della prima linea offensiva sono anche i primi tre migliori marcatori della franchigia: l’ala destra Josh Bailey guida il terzetto forte dei suoi 30 punti divisi fra 5 sole reti ma ben 25 assist; capitan John Tavares ha ritrovato se stesso dopo una stagione assai deludente e con 29 punti (16 goal e 13 assist) è il secondo miglior realizzatore; il talentuoso Anders Lee sta giovando al meglio della vicinanza del capitano ed i suoi 15 goal (più 12 assist) ne sono la perfetta dimostrazione che un buonissimo giocatore se gioca con un fenomeno può migliorarsi ancora.
Menzione d’onore per il rookie Mathew Barzal, il 20enne canadese quindicesima scelta al Draft del 2015 al primo impatto con il mondo della NHL sta mostrando doti fuori dal comune ed i suoi 24 punti non sono frutto del caso: visione di gioco, fisico definito e tecnica sopraffina rendono questo centro una delle migliori scoperte di un reparto zeppo di talento (ndr. si attendono le esplosioni, se mai ci saranno, di Beauvillier, Quine ed Ho-Sang).
La difesa, con Nick Leddy miglior giocatore per distacco, trova nel suo punto debole colui od anzi coloro che difendono la gabbia: Thomas Greiss e Jaroslav Halak ancora una volta non riescono a trasmettere fiducia e soprattutto nessuno dei due riesce a prevalere nel ruolo di vero e proprio starter della squadra, dividendosi i compiti in maniera equa e purtroppo per New York poco sicura e questo sicuramente non è un problema da poco per coach Weight.
WASHINGTON CAPITALS – 31 punti
Ovechkin & Co., il solito diesel oppure ufficialmente in calo?
La domanda sorge spontanea: gli addii in estate di Williams, Johansson e Shattenkirk hanno indebolito o no questi Caps? La risposta sino a questo momento sembra essere si, ma sino ad un certo punto…
Anche la scorsa stagione infatti era partita con il piede pigiato sul freno per poi decollare nel momento giusto, ossia da gennaio in poi; staremo a vedere se anche quest’anno coach Barry Trotz avrà studiato un piano simile di attacco (l’ennesimo) alla Stanley Cup.
Alexander Ovechkin è il solito fromboliere e con 19 goal guida i suoi per reti realizzate, mentre l’altro russo della famiglia Caps Evgeny Kuznetsov risulta il miglior marcatore della franchigia con 29 punti frutto di 9 reti e 20 assist.
TJ Oshie con 23 punti (10 goal e 13 assist) è terzo in questa graduatoria, mentre il talento di Nicklas Backstrom (3 goal e 17 assist) va a correnti alternate in questo primo scorcio di stagione.
Il solito Braden Holtby in gabbia mantiene le statistiche a cui ci ha abituati e con .919%SV ed 1 shutout tiene alta la bandiera di una difesa che subisce in media 32.2 tiri a partita. Nelle 7 apparizioni stagionali il backup Grubauer ha messo a referto una sola vittoria ed una insufficiente media parate del .886%SV che lo rendono inaffidabile a sostituire le prestazioni ottime dello starter, costretto in questo modo agli straordinari.
John Carlson con 20 punti (2 goal e 18 assist) è il miglior difensore a livello realizzativo del gruppo ma complice il minutaggio sempre sopra le medie rispetto ai compagni sul suo groppone pesa quel -9 di plus/minus che lo rendono il peggiore della squadra in questo frangente.
NEW YORK RANGERS – 30 punti
Sono tornati i Power Rangers?
Con sette vittorie nelle ultime dieci dispute i Rangers sono tornati in corsa per le primissime posizioni, forti di un ritrovato King Henrik Lundqvist e di un attacco atomico.
Non c’è un vero e proprio “bomber” per il team di coach Vigneault ed infatti il miglior marcatore della franchigia è Mika Zibanejad, attualmente fermo per infortunio, che con 22 punti (11 goal ed 11 assist) guida il gruppo seguito dai compagni Pavel Buchnevich e Mats Zuccarello a quota 20.
Kevin Shattenkirk arrivato in estate come free agent sta dando maggiore solidità al reparto difensivo e risulta fondamentale in situazione di powerplay nella quale ha registrato 9 degli attuali 19 punti (5 goal e 14 assist).
2 shutouts ed una media parate del .917%SV hanno ridato fiducia ad Henrik Lundqvist, lo svedese veterano goalie dei Rangers dopo un inizio davvero desolante (così come per l’intera squadra) ha ritrovato se stesso in questo filotto di vittorie facendo tornare il sorriso all’esigente pubblico del Madison Square Garden.
Le prossime tre gare per New York portano i nomi di Pittsburgh Penguins, Washington Capitals e New Jersey Devils e di fatto sono tutte partite che valgono doppio; vedremo se la formazione della grande mela sarà capace di portare a casa dei punti e ritrovarsi nelle primissime posizioni della cortissima classifica oppure precipiterà in una situazione più difficile.
CAROLINA HURRICANES – 27 punti
PHILADELPHIA FLYERS – 23 punti
Chi spera e chi piange…ma è ancora presto per rendere conto dei fatti…
Gli ultimi saranno i primi dicevano, ma al momento gli ultimi sono quelli che stanno messi davvero peggio di tutti (o quasi, leggasi Buffalo Sabres ma stiamo parlando di un’altra Division); i Philadelphia Flyers sono reduci da 10 sconfitte consecutive e nelle orecchie dei giocatori risuoneranno ancora oggi i fischi assordanti gentilmente offerti dal pubblico di casa delusissimo dopo lo shutout subito ad opera dei Boston Bruins nella gara giocata sabato.
Momentaneamente non sembra esserci una soluzione alla precaria situazione in casa Flyers tant’è che Jakub Voracek si è lasciato andare a dichiarazioni forti e poco ortodosse nel post partita dove ha ammesso ai microfoni che “Everything we touch right now turns to shit!”, a voi l’onore di tradurre le sue parole.
C’è chi vuole la testa di Hakstol, chi invece un maggior impegno, ciò che lascia perplesso chiunque è il fatto che non bastano i 30 punti stagionali sinora di Voracek ed i 28 di Giroux per far fare qualche punto in più a questa squadra; la ruota girerà? Staremo a vedere.
In casa Hurricanes invece la speranza di raggiungere “un posto al sole” esiste e la distanza da essa non è poi così incolmabile.
Il ritorno di Justin Williams (5 goal e 13 assist) ha portato quell’esperienza in più che serviva ad un team giovane come questo che di talento ne ha da vendere; ciò che manca attualmente al team guidato da coach Bill Peters è la costanza, le 5 vittorie e 5 sconfitte nelle ultime 10 parlano chiaro, ad ogni buona partita ne segue una pessima ed in questo modo raggiungere la vetta è davvero un’utopia.
Da sottolineare le buone prestazioni di Teuvo Teravainen (8 goal e 14 assist) e di Sebastian Aho (5 goal e 14 assist), duo della prima linea in cui si aggira anche uno dei due capitani di franchigia (l’altro, per le gare esterne, è il sin qui opaco Justin Faulk) Jordan Staal (7 goal e 9 assist).
Per Carolina inoltre arriva una imponente road trip che li vedrà protagonisti in 8 trasferte nelle prossime 9 gare le quali ci diranno di che pasta sono fatti i ragazzi di Peters e soprattutto a cosa potranno ambire in questa stagione.
Per questa review è davvero tutto.
Alla prossima!!
BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!
Appassionato della terra a stelle e strisce, Max si innamora sin da piccino per uno sport da “duri”: l’hockey su ghiaccio. Cresce osservando le prodezze di Mario Lemieux e Jaromir Jagr, invecchia con le giocate di Sidney Crosby ed Evgeni Malkin… Scrive per PlayitUsa da gennaio 2015 e spera di trasmettere a voi lettori le stesse emozioni che vive il sottoscritto pensando, guardando, scrivendo, vivendo, respirando la meraviglia della NHL.
Da appassionato di questo meraviglioso campionato sportivo, ho trovato davvero interessante questo articolo, oltre che ben scritto, una disamina tecnica (in italiano, cosa rara) che non fa una piega e che cercavo da tempo. Spero ne seguiranno altri sul proseguimento della regular season. I miei complimenti. E sempre forza Lightning. GO BOLTS!!