MONTREAL CANADIENS

Con 95 punti in 76 partite giocate i Canadiens sono ormai certi della loro partecipazione alla postseason 2017 resta da determinare la posizione con cui vi accederanno visto che i Senators insidiano ancora la leadership della division.

La forza degli Halos è di sicuro la difesa che ha concesso solamente 188 goal in 76 gare aggiudicandosi il terzo posto nella eastern conference alle spalle solo dei Capitals e dei Blue jackets, un difesa guidata dal nuovo acquisto Shea Weber, arrivato dai Predators in cambio di P.K. Subban e dal veterano Andrei Markov che coi suoi 6 goal e 30 assist è il settimo per punti realizzati nella sua squadra nonostante la sua avanzata età, mentre il suo collego Weber è terzo con ben 42 punti di cui 17 sono goal e 12  sono stati segnati in power play, un numero esorbitante per un difensore, ma non per lui che grazie al suo impressionante slap shot riesce sempre a fare male agli avversari.

L’attacco dei Canadiens è solido anche se non spiccano grandissimi nomi a parte quello di Max Pacioretty che negli ultimi anni ci ha abituato sempre a performance offensive per quanto riguarda i goal di alto livello diventando di fatto la punta di diamante di un attacco capace finora di segnare 208 goal.

Di quei 208 goal Pacioretty è responsabile direttamente di 34 di essi e di altrettanti 29 indirettamente, l’ala sinistra americana è il leader nei punti della sua squadra con 63 seguito con 49 da Alexander Radulov che dopo 4 anni ha fatto il suo ritorno in NHL e dal giovane Galchenyuk che pareggiando il suo career high con 26 goal ha confermato di essere costante e affidabile.

Per Montreal vedo un vantaggio importante in vista playoffs che è quello di sapere ottenere risultati positivi anche in trasferta e di conseguenza essere pericolosi per gli avversari anche in caso di svantaggio nel fattore campo visto che molto probabilmente dal secondo turno in poi avranno l’eventuale settima gara lontano dal Bell Center.

OTTAWA SENATORS

Quasi sicuri del posto ai playoffs e con una chance di vincere la propria division i Sens guidati dal solito Erik Karlsson che da difensore guida in punti (68) e in assist (53) la sua squadra, numeri impressionanti anche per un difensore del suo calibro, eccellente nel guidare la power play e nell’innescare i suoi compagni di squadra.

Il problema dei Senators è sicuramente la fase offensiva che seppur disponendo di Karlsson deve migliorare molto globalmente se vuole essere competitiva nella post season e nonostante i buoni numeri del centro Kyle Turris (26 goal, leader della sua squadra), Mark Stone la giovane ala destra che continua a essere costante con più di 20 goal e 30 assist per la terza stagione consecutiva e Mike Hoffman l’ala sinistra che con 23 goal e 33 assist si è affermato come un giocatore chiave della sua squadra il resto del cast deve fare meglio, in primis Bobby Ryan.

L’ala sinistra ex Ducks nonostante abbia avuto qualche problema fisico da lui ci si aspetta un rendimento diverso dai suoi 24 punti in 59 gare, insieme a lui sul banco degli imputati in centro ex Rangers Derrick Brassard attualmente non in grado di replicare le prestazioni che riusciva a fare con la sua ex squadra che l’avevano reso un uomo chiave soprattutto nei playoffs.

Per fortuna di Ottawa la difesa regge ben con soli 199 goal al passivo, importante è stata l’acquisizione nella offseason dell’ex rivale Dion Phaneuf che ha dato un apporto di talento ed esperienza molto importante. Importante è stato anche il recupero del goaltender Craig Anderson che aveva lasciato la squadra per stare vicino alla moglie nella sua battaglia contro il cancro, Anderson è tornato siglando uno shutout e mantenendo un buon livello di prestazioni finora e ciò lascia ben sperare i tifosi e lo staff dei Senators in vista playoffs.

TORONTO MAPLE LEAFS

La squadra indubbiamente più promettente per il futuro con buoni risultati anche nel presente, buoni risultati ottenuti grazie a un attacco giovane e forte in grado di segnare goal pressoché contro chiunque.

I tre leader nei punti della squadra hanno rispettivamente 19, 19 e 20 anni e ciò è frutto di un ottimo lavoro da parte del front office nel draftare i giusti talenti, la star della squadra è il rookie centro Auston Matthews che con 37 goal e 63 punti è leader nella sua squadra in queste categorie e front runner nella corsa al rookie dell’anno nella NHL, Mitchell Marner un’altro rookie centro è leader della squadra con 41 assist mentre William Nylander anch’esso centro è stato in grado di segnare ben 21 goal e 37 assist al suo secondo anno in NHL.

Degne di nota anche le prestazioni di Nazem Kadri finalmente sui numeri in cui era ormai atteso da anni e James Van Riemsdyk, purtroppo per i Maple Leafs degne di nota sono anche le prestazioni pessime in overtime (1-8) e quelle di una difesa più che battibile con 222 goal al passivo.

Frederik Andersen con 62 partenze e 2.68 di media goal subiti è sicuramente l’uomo che può dare una mano a Toronto per un eventuale corsa ai playoffs ma è ovvio che da solo non può farli andare molto avanti e serve un netto miglioramento della difesa se si vuole ambire a passare il primo turno.

Gli altri

I Bruins sono in piena lizza per il secondo posto nella division e fino all ultima partita non si saprà se e con quale testa di serie vi accederanno, guidati da un eccellente Brad Marchand da 85 punti in 79 partite e da un David Pastrnak che con 68 punti in 79 partite ha raggiunto il suo massimo nella sua seppur giovane carriera.

Boston ha un buon equilibrio per quanto riguarda l’attacco e la difesa ma anche nelle prestazioni in casa e fuori e ciò li potrebbe aiutare in un eventuale cammino per i playoffs. Un grande limite dei Bruins però è stato l’essere dipendenti da Marchand nella fase offensiva e per questo la produzione offensiva potrebbe essere a rischio se altri interpreti come Bergeon e Krejci non saranno in grado di produrre numeri importanti.

I Lightning hanno sofferto moltissimo l’assenza di quello che probabilmente è il più puro goal scorer della lega Steven Stamkos, che reduce da un intervento al ginocchio che l’ha tenuto lontano dal ghiaccio per molti mesi è tornato e pronto a portare la sua squadra ai playoffs.

L’impresa non è delle più semplici visto i 3 punti da recuperare ai Senators o ai Maple Leafs ma con un attacco guidato da Kucherov e Hedman in grado di segnare tanti punti non si sa mai. Se Tampa riuscisse in quest’impresa sarebbe un outsider che nessuna delle migliori teste di serie vorrebbe trovare visto l’altissimo potenziale di questa squadra quando è al completo.

I Panthers che hanno cercato un connubio tra giovanissimi e veterani hanno visto fallire la possibilità di andare ai playoffs grazie a risultati pessimi in trasferta soprattutto per l’enorme quantità di goal subiti che li ha resi protagonisti di pianti blowout come quello in casa coi Kings.

Sicuramente hanno sofferto l’assenza del loro miglior giocatore Johnatan Huberdeau che ha giocato solo 27 partite, però tra le note positive sicuramente le conferme a buon livello di Barkov e Trocheck.

I Sabres ormai da anni fuori dalla lotta per i playoffs sembrava potessero fare qualcosa di più questa stagione con l’acquisto via trade di Evander Kane ma neanche lui è stato in grado di rendere competitivo un attacco che tolto l’ottimo Jack Eichel e il neo acquisto Ryan O’Reilly è incapace di segnare con continuità e se si somma ciò a una difesa con 227 goal al passivo il risultato è un altra stagione perdente per la franchigia di Buffalo.

La difesa è stata inconsistente non solo nel difendere Lehner ma anche nel produrre punti e iniziare in maniera efficace la manovra d’attacco e la partenza di Tyler Myers non sembra dare credito alle mosse del front office.

I Red Wings franchigia storicamente vincente che aveva abituato il suo pubblico ad anni di playoffs ha dovuto salutare la Joe Louis Arena nella peggior maniera possibile, con una stagione ai piedi della eastern conference con il secondo peggior rapporto tra goal fatti e subiti di -38.

La squadra è in pieno rebuilding e di giocatori a ottimo livello ne sono rimasti soltanto due dalle stagioni gloriose, il capitano Henrik Zettemberg e il goalie Jimmy Howard reduce da una grande stagione con soli 2.16 goal di media concessi.

Se i Red Wings vogliono tornare ad essere competitivi devono rivoluzionare completamente questa squadra che si è dimostrata inadeguata in quasi tutti gli aspetti del gioco e per far ciò non basterà la free agency ma dovranno sapere anche draftare e far sviluppare ben i propri talenti.

 

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