La sfida più elettrizzante dei playoff di Nhl 2016 è quella tra Washington e Pittsburgh, tra stelline, comprimari e superstar che iniziano a graffiare la guerra, 3-2 per i Penguins, ma ancora tanto, tantissimo, deve succedere.
Washington @ Pittsburgh gara 3 (1-1)
LA LEGGE DI MURRAY
Nelle prime 2 gare abbiamo celebrato gli altri eroi, il tutto perché paragonato alla classe stellare di Ovie e Crosby, la terza gara prosegue sul filo dei “comprimari”, elemento riduttivo per giocatori di classe normale se avvicinati al numero 8 e 87.
Ma la gioia che danno i cosiddetti gregari a Pittsburgh è immensa, nei primi 20 minuti è spettacolo puro con la Consol Energy Center che riabbraccia i pinguini dopo la vittoria in casa dei migliori nella regular season.
Murray ancora in porta, Fleury backup e subito Oshie che si presenta da solo davanti al giovane goalie che para e spiega la sua presenza sul ghiaccio.
Il vantaggio dei padroni di casa è merito di Daley, tiro che trova il bastone di Hornqvist, puck impazzito che finisce in rete, 1-0.
Un minuto dopo Letang inventa un assist per Cullen, 2 contro 1 e disco che sbatte sull’ex Niskanen, s’impenna e sbattendo sulla spalla di Kuhnhackl finisce in rete, 2-0.
Washington tira un maggior numero di volte ma non impensierisce Murray, quando lo supera va a colpire il palo, come con Williams, mentre basta poco per fare il terzo gol, seconda frazione di gara, disco intercettato da Kessel, Bonino aggira la difesa, passaggio al centro per Hagelin e terza esultanza per il pubblico di casa, sembra tutto esageratamente facile, con il 4-0 sfiorato da Letang con un palo.
Nel terzo periodo arriva la reazione dei Capitals, finalmente col giocatore più rappresentativo, Ovechkin scaglia verso Murray una sassata micidiale, portiere forse impreparato o grande classe del russo nell’imprimere velocità al disco.
Ultime disperate discese verso Murray che continua a fermare tutto, 6 contro 5 per Washington con Holtby in panca, gran tiro di Ovechkin che carambola sul palo, disco che arriva a Justin Williams che segna il 3-2 quando mancano 56 secondi alla fine, troppo tardi per la rimonta.
Murray para 47 tiri dei 49 che Washington gli rifila, niente di paragonabile con Holtby impegnato solo 23 volte, per il giovane portiere è la quinta vittoria in sei apparizioni nei playoff.
Per i Penguins l’unica grana è la squalifica di Kris Letang per gara 4, il difensore paga un’entrata troppo irruenta su Marcus Johansson e fa compagnia a Brooks Orpik, squalificato per 3 partite.
Washington @ Pittsburgh gara 4 (1-2)
LA LEGGE DEL RIMPALLO IMPAZZITO
Nel primo vantaggio della serie per i Penguins c’è un’arena caldissima, pur dovendo fare a meno di Letang e Maatta, Sullivan riorganizza la sua banda e continua a sfruttare l’entusiasmo attuale.
Entusiasmo che viene meno dopo tre minuti di gioco, Wilson lancia il disco per Beagle, teoricamente senza pericoli, invece il giocatore dei Caps con un rovescio trova un gol pazzesco, con Murray sorpreso ma anche distratto in un angolo impossibile.
Il palo nell’azione di Malkin fa reagire Pittsburgh, invenzione del genio di Magnitogorsk ma non riesce a Schultz il tap in.
Non sarà ugualmente serata Caps,nel tiro di Trevor Daley arriva la zampata di Sidney Crosby ma il gol viene assegnato all’ex Blackhawks, nel primo squillo di presenza del capitano.
Il letargo che passa come nuvola improvvisa colpisce Washington dopo Murray nel primo gol, ingaggio al centro del ghiaccio vinto da Pittsburgh che in tre mosse con Domoulin e Kuhnhackl lanciano Cullen, l’ex Cortina si presenta da solo davanti a Holtby e lo batte agevolmente.
Holtby si riscatta contro Crosby che prova il colpo del ko, poi difesa di Pittsburgh che pasticcia con Pouliot, Carlson si fa trovare smarcato nell’assist di Williams e gol del pareggio.
L’ultima frazione è appassionante, un errore può costare caro, Oshie va vicino al gol ma para Murray, poi bastone di Ovechkin sul braccio di Crosby che s’infuria al rientro negli spogliatoi, ma presenza del capitano che non è in dubbio nel proseguimento della gara.
La traversa di Cullen pareggia gli spaventi prima dell’overtime, poi nel tempo della “morte istantanea” errore di Mike Weber che non controlla il disco, forse spaventato dal pressing di Crosby, rinvio alla cieca direttamente su Patrick Hornqvist che al volo batte Holtby in un boato terrificante dell’arena locale.
Pittsburgh @ Washington gara 5 (3-1)
LA LEGGE DEL CUORE
Primo elimination match per i Penguins, gara da dentro o morti per i Capitals. Trotz l’ha detto alla vigilia, “O si gioca alla morte o abbiamo fallito”, parole prese alla lettera dal capitano, Alex Ovechkin, primo power play della partita, 8 secondi di superiorità e Ovie fa la cosa che meglio gli riesce, fare il finto difensore dei 5 sul ghiaccio, sassata su Murray e gol del vantaggio.
Il ritmo è incandescente, Pittsburgh reagisce subito, altra superiorità e sul tiro non trattenuto da Holtby da parte di Kessel arriva Kunitz e segna sul rimbalzo, 1-1 in un clima infernale per la velocità della partita.
Washington però non vuole mollare, la serie l’ha vista dominare e sbattere su Murray, oggi però cuore e motivazioni sono fondamentali, sulla falsa riga del gol dei Caps arriva anche il raddoppio, power play, bomba di Ovechkin non trattenuta da Murray, tap in di Oshie e gol del 2-1, una liberazione per il Verizon Center.
La pressione rossa fa diventare piccolissimo il predominio di Pittsburgh che appare troppo molle sul ghiaccio, Kuznetsov ha l’occasione per il 3-1 ma si fa ipnotizzare da Murray in un due contro uno, poi, a restituire l’errore di Weber in gara 4 ci pensa Domoulin, rinvio su Justin Williams, controllo del puck e tiro sotto le gambe di Murray, gol del 3-1 che fa esplodere l’arena capitolina.
Infine sale in cattedra mister Vezina Trophy, Braden Holtby ferma Hornqvist, poi Schultz, chiudendo il secondo periodo in una standing ovation.
L’ultima frazione anziché vedere la reazione di Pittsburgh vede Washington cercare il gol numero 4, con Murray che nega la gioia a Johansson, poi solo applausi, i Capitals vincono la prima sfida con due gol di scarto, la salita è appena iniziata ma il traguardo non è più così lontano come prima.
Prossimi appuntamenti:
Washington @ Pittsburgh gara 6: 10 maggio
Pittsburgh @ Washington eventuale gara 7: 12 maggio
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
La legge della profondità, intesa come lunghezza del roster…game 6 è nostra!!!