“Anno bisesto, anno funesto” è un famoso detto popolare che indica come l’annata con un febbraio lungo 29 giorni anzichè 28 possa nascondere un’infinità di sventure…

Così in questo 2016 il canonico spazio massimo per effettuare scambi da parte delle 30 franchigie NHL ha visto la sua scadenza tardare di 24 ore rispetto al solito regalando negli ultimi istanti qualche colpo che ha ridisegnato alcune squadre in vista del rush finale.

Andiamo a valutare brevemente chi sale e chi scende, chi ha lavorato per il presente e chi per il futuro dopo le innumerevoli trade che hanno fatto squillare nel nostro bel telefonino il suono della APP sempre attiva della NHL.

GOING UP

CHICAGO BLACKHAWKS

Erano fra le favorite anche senza “colpi di mercato” ed invece il GM Stan Bowman ha compiuto letteralmente dei capolavori andando a rinforzare un roster già di altissimo livello.

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Andrew Ladd da Winnipeg a Chicago è stato sicuramente il colpo più ad effetto messo a segno da Bowman per aumentare le chance di back to back verso la conquista della Stanley Cup per i Blackhawks

Il nome che balza subito all’occhio è quello di Andrew Ladd, che lascia dopo 5 stagioni e 3/4 i Winnipeg Jets (spedito proprio dai Blackhawks per ovvi motivi di Salary Cap dopo la conquista della prima Stanley Cup e l’inizio della dinastia) di cui ne divenne immediatamente il capitano nonché uomo immagine (in primis con la casacca dei defunti Atlanta Thrashers).

17 goal e 17 assist sin’ora per il 30enne canadese, in una stagione poco fortunata per i Jets che dopo un avvio a razzo si sono spenti man mano venendo inghiottiti in una Division dal livello clamorosamente alto ed alzando bandiera bianca riguardo il tentativo di conquista di un posto playoff distante oramai troppi punti.

Ladd, all’ultimo anno del suo contratto da 5,25 milioni di dollari, difficilmente rimarrà ai Blackhawks anche dopo il termine di questa stagione e tale mossa è stata effettuata con un unico obiettivo: compiere il primo “back to back” nell’era del Salary Cap.

Per questo motivo Bowman ha messo a segno anche altri colpi, relativamente inferiori a livello altisonante di nomi ma equivalenti a livello di importanza; Dale Weise e Tomas Fleischmann infatti, arrivati da Montreal in cambio del top prospect Philip Danault e di una scelta al Draft del 2018, vanno a rinforzare la bottom six offensiva andando a posizionarsi al fianco del giovane ma non più inesperto Teuvo Teravainen, alla seconda stagione NHL, la prima “completa” da Centro che ne ha messo in luce le proprie qualità spingendo la dirigenza a compiere questa mossa.

Forse manca qualcosina a livello difensivo se vogliamo essere pignoli, dove lo scambio con Los Angeles Scuderi-Ehrhoff sembra più un piacere verso il vecchio Rob di fargli concludere la carriera laddove vinse l’ultima Stanley Cup della propria lunga carriera che un movimento pensato a migliorare l’organico; Ehrhoff infatti dopo delle buone stagioni in quel di Buffalo ha lasciato decisamente a desiderare nelle esperienze a Pittsburgh e Los Angeles tant’è che non vediamo in quale maniera potrà ricavarsi degli spazi nella line up comunque buona di Chicago.

FLORIDA PANTHERS

Mai negli anni i Cats erano stati protagonisti come in questa stagione durante la Trade Deadline; vero che lo scorso anno era arrivato un certo Jaromir Jagr ma nulla a che vedere con il trio che il GM Dale Tallon ha messo a segno un giorno prima della chiusura del mercato.

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Jiri Hudler, qui con la vecchia casacca dei Flames, arriva a Sunrise a dar man forte al compagno di nazionale Jagr per aiutare i Panthers a compiere un definitivo salto di qualità

Da Calgary è arrivato Jiri Hudler, forte ala destra in grado di sostituire il momentaneo infortunio di Huberdeau ed in prospettiva di aiutare la squadra a compiere il definitivo salto di qualità utile per competere anche quando il disco scotta, ossia ai playoff;
il 32enne ceco che conta qualcosa come 406 punti in NHL raggiunge così il compagno di nazionale Jagr con cui però presumibilmente si darà il cambio al termine di ogni shift visto che giocano nello stesso ruolo.

Tallon ha parlato di Hudler come di un grandissimo acquisto per il proprio reparto avanzato, ricordando come lo scorso anno in coppia con Monahan e Gaudreau abbia fatto le fortune di Calgary, rallentando però in maniera vistosa a livello realizzativo in questa stagione disputata sottotono un po’ da tutti i Flames che sono sprofondati sin dall’inizio nei bassifondi della classifica senza mai ritrovare nemmeno l’ombra di quella squadra spumeggiante vista la passata stagione.

Da Edmonton invece ecco Teddy Purcell, altra ala, utile nello scacchiere di Garland a migliorare la bottom six offensiva.
Mentre da Detroit è stato preso Jakub Kindl, possente difensore, anch’egli ceco, utile con ogni probabilità a migliorare la fisicità di una squadra già di per se tosta.

Il tutto cedendo solamente delle scelte al Draft con l’unico movimento in uscita che ha portato Brandon Pirri (in scadenza di contratto) in quel di Anaheim.

Questi movimenti vanno a sistemare una rosa molto buona che dopo una Regular Season disputata sin qui ad altissimi livelli potrebbe a mio modo di vedere dire la sua anche ai playoff, i primi dopo 4 stagioni insufficienti terminate con un nulla di fatto.

COLORADO AVALANCHE

Nel podio dei nostri “UP” cito la formazione allenata da Patrick Roy che proprio nelle ultime ore di mercato ha messo a segno due colpi di mercato, uno decisamente di rilievo.

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Gran colpo degli Avalanche che portano in Colorado l’ala Mikkel Boedker da Arizona dove spediscono il vecchio Tanguay e due interessanti prospetti a rafforzare le idee del GM Maloney riguardo il futuro “bright” nel deserto…

Dagli Arizona Coyotes è arrivato infatti Mikkel Boedker, uno dei giocatori “underrated” della Lega, in cambio di Alex Tanguay (quasi un ex giocatore quello visto in questa stagione), Conner Bleackley e Kyle Wood.

La forte ala sinistra nei giorni scorsi aveva rifiutato l’allungamento del contratto proposto dal team del deserto e così il GM Don Maloney ha pensato bene di cederlo prima della Trade Deadline per poterci “guadagnare” qualcosina; guadagnano sicuramente molto con questo scambio i Colorado Avalanche che possono così aggiungere al proprio reparto avanzato già ben fornito di talento (cito i vari MacKinnon, Duchene e Landeskog) un altro giocatore dall’ottima tecnica e con degli ulteriori margini di miglioramento.

In difesa invece è arrivato da New Jersey (per la terza scelta al Draft 2017) Eric Gelinas, 24enne che deve ancora dimostrare molto ma con una discreta esperienza in NHL, per lui infatti nelle 4 stagioni da PRO già 156 presenze condite da 14 reti e 40 assist.

Trade di minore importanza invece quella depositata negli ultimi istanti di mercato con Cliche che passa agli Islanders in cambio di Beck (buona stagione in AHL sin’ora).

Colorado con questi due tasselli si giocherà un posto ai playoff con i Nashville Predators ed i Minnesota Wild, ed ora forse saranno temuti un tantino in più rispetto a prima.

NEW YORK RANGERS

Un solo nome: Eric Staal, ma è quel che basta per posizionare i Rangers nelle squadre UP dopo la chiusura del mercato.
Il forte centro è stato acquistato da Carolina in cambio di un top prospect come Alex Saarela e due scelte ai prossimi Draft che di fatto lascia intendere come gli Hurricanes vogliano costruirsi un brillante futuro mentre i Rangers proveranno a “vincere subito” cosa che a New York sperano vivamente.

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Eric Staal con la nuova casacca dei New York Rangers

Eric abbraccerà cosi il fratello Marc dopo aver salutato l’altro della famiglia, Jordan.

THE FUTURE, FIRST!

Prima pensiamo al futuro… questo il pensiero di molti GM che nelle ore conclusive della Trade Deadline hanno firmato SI alla richiesta di propri giocatori portando a casa prospetti interessanti e scelte ai prossimi Draft in maniera di poter ridisegnare la squadra a proprio piacimento a discapito dell’attuale bontà della rosa.

Così Don Maloney (ARIZONA COYOTES) ha pensato bene di lasciar andare Boedker in quel di Denver portandosi a casa la prima scelta al Draft del 2014 Conner Bleackley e la terza scelta al medesimo Draft Kyle Wood; 20 anni per il primo, 19 per il secondo fanno parte di un progetto ambizioso messo in atto a partire dalla scorsa stagione dal buon General Manager del team del deserto che oltre a loro ha portato a casa il talentuoso ma inesploso Jiri Sekac spedito nei Waivers pochi giorni fa da Chicago; Sekac dopo una buona stagione fra Montreal ed Anaheim, quest’anno ha davvero faticato a mettersi in mostra, ma non è detto che in una squadra giovane e costruita per far bene nei prossimi anni non possa ricomporre i pezzi del puzzle del suo talento ritornando ad essere quel bel giocatore che avevamo visto specialmente nei playoff della passata stagione.

Chi altro ha lavorato in prospettiva è sicuramente il GM dei Calgary Flames, Brad Treliving infatti ha lasciato scappare dall’Alberta Hudler in cambio di 2 scelte ai prossimi Draft ed il difensore Kris Russell con destinazione Dallas in cambio dell’interessante giovane Jyrki Jokipakka (già in pianta stabile in line up in questa stagione), Brett Pollock (seconda scelta al Draft 2014) e di una scelta condizionata dai risultati ottenuti dagli Stars a questi playoff per il prossimo Draft; insomma, tutto basato su Gaudreau, Monahan, Bennett e le future scelte ad ogni singolo Draft.

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Jyrki Jokipakka passa dai Dallas Stars ai Calgary Flames in una trade che forse a lungo termine ha visto uscire come “vincitori” proprio le fiamme dell’Alberta…

Sottolineo anche il lavoro compiuto da Ron Francis, attuale GM dei Carolina Hurricanes che mandando Kris Versteeg in quel di Los Angeles ha ottenuto il giovane talentuoso Valentin Zykov (oltre che ad una scelta al prossimo Draft), proseguendo la propria teoria del poter diventare vincenti nel prossimo futuro considerato il fatto di disporre tutt’ora di un “parco giochi” da lustrarsi gli occhi se andiamo a citarvi i vari Justin Faulk (futuro Capitano), Jeff Skinner, Phillip Di Giuseppe, Joakim Nordstrom, Jacop Slavin, Brett Pesce…

Ultima citazione per Kevin Lowe, GM degli Edmonton Oilers che con le cessioni di Purcell e Schultz ha portato a casa due scelte al terzo giro del prossimo Draft; voi direte: un po’ poco… io dico che in questo momento ad Edmonton va bene tutto, purchè ci si liberi di certi elementi (anche a livello di costo salariale) che non hanno per nulla brillato nello stato canadese dell’Alberta, sperando che i vari osservatori che lavorano per la squadra trovino nuovi talenti da aggiungere a McDavid, Hall e compagnia bella in modo di poter finalmente disputare una stagione da protagonisti e non da comparse.

ANY OTHER BUSINESS…

Lou Lamoriello, GM dei Toronto Maple Leafs, ha fatto quello che ha potuto con la rosa di cui dispone ora il team canadese, riuscendo a piazzare il possente Winnik in quel di Washington in cambio di Laich ed una seconda scelta al prossimo Draft; il vecchio volpone del mercato del nord america sta facendo davvero il possibile per tentare di rialzare una squadra caduta in disgrazia da troppo tempo e che nemmeno nelle annate migliori è riuscita a portare a casa nulla di buono.

Kasperi Kapanen (arrivato da Pittsburgh per Kessel la scorsa estate) finalmente sembra pronto per l’avventura in prima squadra, tutti gli altri invece li vedremo nei prossimi anni con coach Babcock a dirigere l’orchestra di una squadra giovanissima alle prese con i mostri sacri della NHL; insomma, a breve termine difficilmente vedremo Toronto nei piani alti ma fra qualche annetto…

I Boston Bruins hanno portato a casa negli ultimi minuti disponibili 2 giocatori, Liles da Carolina (in cambio di 2 scelte divise nei prossimi 2 Draft) e Stempniak dai Devils (con le medesime contropartite) andando a rinforzare sia il reparto avanzato che quello arretrato ma non in maniera considerevole come le squadre citate negli UP.

I Pittsburgh Penguins tentano di rivitalizzare la carriera di Justin Schultz, finito in disgrazia in quel di Edmonton, in cambio della terza scelta al prossimo Draft; l’allenatore della difesa Sergei Gonchar crede in tutto questo e seguirà immediatamente negli allenamenti il 25enne difensore cercando tale “rehab”, sarà dura, ma chi l’ha dura la vince, così almeno dicono…

NOT ACTIVE

Quasi tutte le franchigie si sono mosse in questi ultimi giorni di mercato, tutte tranne qualcuna che è rimasta a guardare vuoi per il poco spazio salariale rimasto, vuoi per i troppi tentennamenti… e così il bizzoso Jonathan Drouin sarà costretto a rimanere da separato in casa in quel di Tampa dopo che i Lightning non sono riusciti a trovare un accordo con nessuno dei team che si erano interessati al giovane attaccante che rifiuta categoricamente l’idea di tornare in AHL a farsi le ossa.

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“Me ne vado, anzi no”… La storia di Drouin prosegue in quel di Tampa dopo che nessuna delle altre 29 franchigie (poche le realmente interessate…) è stata disposta a spendere ciò che richiesto dal team della Florida per la giovane LW

Ma se per Tampa Bay l’unico neo è stato non riuscire a vendere, dai St. Louis Blues ci aspettavamo sinceramente qualche ritocco in grado di portare la squadra allenata da coach Hitchcock al livello delle altre 2 corazzate della Central Division; Chicago ha sfoderato colpi di sciabola un po’ ovunque, Dallas ha usato il fioretto portando a casa un tassello da aggiungere all’anello debole della propria catena (ossia la difesa) mentre i Blues non hanno mosso un dito in nessun reparto rimanendo a guardare sino all’ultimo; Doug Armstrong avrebbe avuto anche un bel po’ di spazio salariale da riempire in questa fase (visti anche gli infortuni a lungo termine di Steen ed Elliott) ma ha preferito pensare al fatto che al termine della stagione corrente gente come Backes, Brouwer e Schwartz plausibilmente chiederanno un aumento al loro attuale contratto.

In lista negli “zero assoluto” citiamo anche i Vancouver Canucks che non sono riusciti a piazzare i due veterani in scadenza di contratto e che presumibilmente perderanno al termine della stagione in corso, ossia Radim Vrbata e Dan Hamhuis; considerato il fatto che i 2 ben poco potranno fare in questo scorcio di stagione viste le distanze dalle posizioni che contano per i Canucks, il GM Jim Benning è rimasto con un pugno di mosche in mano.

Philadelphia Flyers, New York Islanders, Detroit Red Wings e Minnesota Wild non pervenute in questi ultimi scorci di mercato: volente o nolente ora è troppo tardi per chiedersi se era il caso di cercare di portare a casa qualcuno; tutto fa brodo in questo periodo e nelle situazioni in cui queste 4 squadre si trovano (in lotta per un posto playoff) ogni elemento da aggiungere in rosa sarebbe potuto venire buono. Now it’s too late.

Ora lasciamo che parli il ghiaccio, io ho detto/scritto anche troppo!

Per tutte le altre trattative cliccate qui sopra e scoprite da voi cos’altro è successo in questa Trade Deadline 2016.

KEEP CALM AND WATCH NHL!!

 

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