Si, lo sappiamo che a nessuno interessa l’All Star Game, che “a noi piace l’hockey vero”, che giocano in infradito, che non c’è neanche una carica, che è una farsa. Però alla fine tutti ci diamo un’occhiata, come succede per il Festival di Sanremo. Ecco quindi i protagonisti de la settimana in quel di Nashville. Dirige l’orchestra il maestro Vince Tempera.

HOTS

John Scott (ARI)
Nel bene e nel male il protagonista di questa edizione dell’All Star Game. Capitano della Pacific a furor di popolo, porta la sua Division alla vittoria e si becca anche il premio come MVP della manifestazione, a completamento della farsa. Ogni anno c’è un personaggio e quest’anno c’è stato lui. Tutto sommato proseguire fino alla fine la sceneggiata ha avuto un suo perchè, quando poteva andare tutto a rotoli. Dieci strati di morbidezza. Scott-ex.

John Scott (ARI)

John Scott (ARI) MVP dell’All Star Game. Ebbene si.

P.K. Subban aka Jaromir Jagr (MTL/FLA)
L’altro personaggio pre-annunciato doveva essere il giovane 43-enne Jaromir Jagr, che aveva fatto parlare di sè con vari commenti e ironizzando che alla sua età non poteva reggere. Alla fine lui c’era e la scenetta “in suo onore” di Subban nella breakaway competition è memorabile. Mullet.

Dylan Larkin (DET)
Parlando delle varie competizioni diamo visibilità al rookie di Detroit che è stato il più veloce di tutti. Potevamo citare anche la precisione di Tavares o la dinamite nel tiro di Weber, per non parlare di Chewbecca travestito da Brent Burns. Alla fine diamo spazio ai giovani. LarKing.

Chewbecca Burns (SJS) & PK “Jagr” Subban (MTL) degni protagonisti della manifestazione.

 

NOTS

Alex Ovechkin (WSH) e Jonathan Toews (CHI)
Una giornata di squalifica ciascuno per non essersi presentati alla festa. E’ un po’ come ai matrimoni: nessuno ha voglia di andarci ma poi che figura ci fai se dici di no? Magari qui non c’era neanche il buffet dove mangiare a sbafo.  Scortesi.

Eastern Conference
Poteva prendersi una rivincita almeno qui, dove nessuno ci mette troppo impegno e si gioca per la gloria. Invece quelli dell’est, da qualche tempo un gradino sotto le compagini occidentali, si sono fatti soffiare anche questa vittoria. Tra l’altro da quella che attualmente è la più scarsa delle division. Solito buco nell’acqua insomma. Hole Star Game.

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