Il Re Henrik Lundqvist, colui che è imbattuto quando si gioca una gara 7, abdica, e lo fa contro Ben Bishop.
Bishop in italiano significa vescovo e alfiere negli scacchi, quindi scacco matto al Re e preghiere esaudite verso il Vescovo Ben.
Andiamo con ordine.
Tampa Bay @ NY Rangers – Gara 7 (3-3)
Per tranquillizzare tanti lupi sul ghiaccio e farli diventare agnellini serve la gara decisiva per arrivare alla finalissima, Bolts e Blueshirt sono ad un passo dal giocarsi il trofeo più bello del mondo, l’ansia e la paura vengono sedate dai portieri, entrambi stupendi nella gara che conta.
Il primo tentativo di realizzazione spetta a Rick Nash, la speranza offensiva dei Rangers, ma nel traffico il disco si perde dinanzi a Bishop.
Il Re si vede sul tiro di Matt Carle, disco che s’impenna ma guantone che dice no, negando il gol ai Lightning, va detto che prima di oggi sono 7 le gare 7 in cui Lundqvist ne esce vincente, di cui 6 consecutive.
Sembra sia tutto apparecchiato per mantenere la striscia inviolata, Sustr tira, Filppula devia e clamorosamente altro decisivo intervento di Lundqvist, clamore per la bellezza dell’intervento.
Nel secondo periodo arrivano le uniche due penalità della partita, entrambe con giocatori di Tampa Bay, fuori Morrow per fallo su Nash e Callahan perché ci sono 6 uomini sul ghiaccio, ingenuità degli ospiti ma dei due power play i Rangers se ne fa ben poco, un tiro del rientrante McDonagh e nessun serio pericolo mentre dall’altra parte la pressione Lightning aumenta.
Garrison smarcato conclude verso la gabbia ma ancora una volta subisce la risposta dell’estremo difensore svedese, Tyler Johnson a un minuto dalla fine del secondo periodo è solo, smarcato e a due passi da Lundqvist, tiro a colpo sicuro e parata col gambale del Re, incredibile!
Ma tanta, troppa pressione su un portiere alla fine paga, la fiammata parte con Alex Killorn che supera Dominic Moore, tiro che pare non irresistibile ma che termina sotto le gambe di Lundqvist e piano piano finisce dentro la gabbia, anche grazie al disturbo di Filppula, il Madison Square Garden è ammutolito.
La reazione dei Rangers è nel bastone di Brassard ma anche Bishop è reattivo e salva, laddove non arriva lui ci sono tre compagni a salvaguardare il tesoretto del gol del vantaggio, poi ecco in scena l’altra meraviglia della serie oltre alle parate, i Triplets partono con Johnson per Palat, tiro dell’ala sinistra ceca e gol, gol meraviglioso del 2 a 0!
Gli ultimi tentativi sono di Stepan e prima del raddoppio di Palat c’è Rick Nash che fa disperare i suoi tifosi per la poca reattività, la gara finisce con lo shutout del Vescovo Bishop, scacco matto al Re.
Henrik Lundqvist vede la sua striscia interrotta a 7 vittorie, non sarà clamorosa come quella di The Undertaker in WWE ma fa disperare ugualmente, Triplets come Brock Lesnar, devastanti, potenti e vincenti.
Brassard-Nash-Miller fanno 13 punti in gara 6 ma poi si dimenticano di giocare gara 7, i Rangers non possono essere solo Lundqvist, devono anche far gol.
Tampa Bay dopo Detroit e Montreal elimina anche un’altra delle Original Six e attenzione, alla finestra potrebbero esserci i Blackhawks, quarta delle sei squadre che fondarono la Nhl.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.