La linea composta da Palat-Johnson-Kucherov ha letteralmente dominato gara 3 sconvolgendo la difesa newyorkese.
Finisce 6-5 per Tampa Bay, che dopo aver infilato 6 gol per due partite di fila nella rete di Lundqvist è ora senza dubbio favorita e più vicina alla finale di Stanley Cup.
Ecco la cronaca della terza sfida di questa coinvolgente finale di Eastern Conference.
New York Rangers @ Tampa Bay Lightning 5-6
Sotto il sole della Florida, all’Amalie Arena va in scena una gara 3 piena di attese in seguito al ribaltone firmato Johnson della partita precedente.
Tyler farà di nuovo faville con i suoi compagni di linea e New York, che fino a pochi giorni fa sembrava dotata di portiere e difesa impenetrabile, ora dovrà per forza rivedere un paio di cose.
Si parlava di una serie che avrebbe dovuto avere al centro dell’attenzione i due portieroni Bishop e Lundqvist. Ma dopo 3 match di sicuro nessuno dei due è stato protagonista.
La partita parte subito fortissimo, con ritmi forsennati, ripartenze rapidissime e cariche come se piovessero. Il primo allocco della serata è pero il giovane rookie Paquette, che cede da giovane impulsivo all’aggressività e tensione prendendo 2 minuti di roughing davvero ingenui.
New York ha una ghiotta occasione, dopo solo un minuto di gioco si trova in Power play in trasferta. Bisogna zittire il palazzetto rivale e prendere il controllo con una rete agli albori del match.
Detto, fatto. Ci pensa Brassard che con un tiro forte e preciso da zona faceoff di sinistra fa restare immobile Bishop. Buon avvio delle Blueshirt che con un efficace superiorità numerica vanno avanti.
Passano circa 5 minuti e i padroni di casa sembrano voler rimettere le cose in chiaro con Killorn, che per due volte viene stoppato da Lundqvist. Grandiosa la prima parata su un Killorn tutto solo imbeccato splendidamente da Hedman, buona anche la seconda sempre sull’ala di Tampa.
E proprio sul capovolgimento di fronte la difesa dei Bolts è aperta (complice una brutta carica di Stepan su Carle che riesce a malapena a rialzarsi e salterà gara 4) e viene nuovamente punita dai rapidi Rangers. Kreider imbecca solo davanti alla porta il rookie Fast che con una squisita finta front-back hand segna il 2-0.
Dopo 5 minuti sotto di due gol, un colpo mica facile da digerire in palcoscenici come questo. Ma se c’è una figura emblematica che ha saputo ridare nuova linfa ad una franchigia mediocre dopo il titolo 2004, è di certo il coach John Cooper.
L’avvocato (vanta una bella laurea in giurisprudenza) è riuscito con la collaborazione di Steve Yzerman in poco più di un anno a forgiare uno squadrone tutto giovane e veloce. L’ambiente spogliatoio e il rapporto giocatore-allenatore sono di primissima qualità.
Bastone e carota per far consacrare un gruppo pieno di talento, esempio perfetto il mini-colloquio rincoraggiante tra Cooper e Paquette beccato dalle telecamere: ragazzo, sei giovane, queste penalità e risse da bar lasciale alle spalle. Ora va’ a vincere.
Basta poco più di un minuto dal raddoppio dei Rangers e Tampa senza il minimo panico ritorna viva. Capitan Stamkos soffia il puck all’ex Dan Boyle e in tutta velocità serve Killorn il cui tiro è respinto dal portiere svedese sulla stecca sbagliata: è quella di Steven Stamkos che non ha altro da fare che spingere il puck dentro.
E’ una partita davvero emozionante, tra due squadre dal sistema simile che puntano tanto su rapido attacco e difesa di ferro. Sul primo fattore tutto confermato, sul secondo qualche dubbio sorge. New York ha fatto delle partite chiuse e scarse di gol il suo piatto forte.
Ma se non hai i soliti Girardi, Staal e Lundqvist a chiudere il fortino, contro gli attaccanti temibili dei Lightning la faccenda si fa dura. A metà secondo tempo, Palat servito in maniera perfetta da Johnson insacca in Power play e pareggia i conti.
Si accendono saette all’arena e soprattutto si accendono i “Triplet” ovvero la prima e più temuta linea di Tampa. Questa volta è Palat a restituire il favore a Johnson che di prima batte King Henrik, su una buona azione in 4vs4 iniziata da Hedman.
Johnson è ad addirittura 12 reti in questi playoff, record della franchigia stabilito nel glorioso 2004 da Brad Richards e Ruslan Fedotenko. Primo vantaggio Tampa e tutto da rifare per gli uomini di Vigneault.
La chance per il pari si presenta sul finire del secondo periodo a Marc Staal, servito da un St. Louis ancora pessimo. E’ anche peggiore il tiro del difensore che da solo spara alto e lancia a tutta velocità un incontenibile Alex Killorn. Il gol del 4-2 sarà di grande bellezza con il possente Alex che in mezzo a tre avversari rallenta, finta, si aggiusta il disco e conclude fulminando Lundqvist. Davvero una gemma di pura tecnica e forza.
Ma se Tampa sa segnare comodamente, Ny non è da meno e 29 secondi dopo di nuovo Fast si valere col suo secondo goal della serata, mettendo dentro il rebound su tiro di Klein. Si va alla terza frazione sul punteggio di 4-3 in favore della squadra di casa e di certo lo spettacolo non è stato noioso.
Ripreso il match da poco, i Rangers vanno in Power Play ringraziando ancora una volta Fast che guadagna la penalità su sgambetto di Sustr.
New York ha migliorato nettamente il giro puck in superiorità così come la freddezza nel concludere a rete. Il capitano Ryan McDonagh su assist di Hayes buca un Bishop ballerino e finito sul ghiaccio ben prima del tiro del terzino. Incredibile, è parità a 4-4.
I Rangers sono motivati e seguono la spinta ed energia data loro dal pareggio. Arriva un palo da un tiro dalla blu di Yandle ed un’altra occasione sprecata da Nash, grande assente insieme al sopracitato St. Louis.
Ma è Tampa a capitalizzare al 14′ con ovviamente la linea Triplet: Kucherov dà e prende botte, Johnson disturba sotto porta e Palat pattina verso lo slot e rilascia un tiro preciso e letale.
Tutto finito? Troppo scontato per una partita del genere. Non si fa mancare dunque l’ennesima rinascita e pareggio Rangers, con Dan Boyle che mette dentro rebound e gol dell’ex al 18:04. Si va all’overtime con squadre lunghe e stanche, entrambe con buone possibilità di vincere.
Ma questa è la sera di Ondrej Palat (2 gol 1 assist), Tyler Johnson (1 gol 1 assist) e l’eroe di turno che non poteva che essere Nikita Kucherov (1 gol 1 assist).
Nikita sa come si fa all’overtime ( aveva già castigato una volta i Canadiens nel turno precedente) e sfrutta il troppo spazio libero lasciatogli da McDonagh per rilasciare un tiro dalla media distanza neanche troppo irresistibile ma sufficiente a portare la serie sul 2-1 e far passare a King Henrik una notte da dimenticare.
Gara 4 sarà cruciale. Riusciranno i Rangers a ritrovare il loro sistema difensivo che tanto li ha fatti godere quest’anno e bloccare l’offensiva di Tampa?
Non sarà una passeggiata, anche perché i Bolts secondo Cooper, e non solo, stasera sono stati “veloci come lampi”. Nomen omen…