Tampa Bay non riesce nello sweep ma si vendica ugualmente dell’eliminazione dello scorso anno patita con Montreal, andiamo con ordine e vediamo come sono andate le cose.
Spalle al muro i Canadiens sono ad una sconfitta dall’ennesima eliminazione.
Montreal @ Tampa Bay gara 4 (0-3)
Che non sia aria di sweep all’Amalie Arena ci pensa Max Pacioretty quando indemoniato attacca Bishop, portiere che arriva da una striscia positiva di 8 vittorie consecutive contro gli Habs, dopo appena 2 minuti dall’assist del 67 si libera Subban, il mega difensore apre per Markov e gol dell’1 a 0.
La serata per Big Ben sarà abbastanza complicata, i Lightning provano a reagire in power play con la sanzione sull’autore del gol Markov, ma anziché attaccare subiscono il lancio di Gilbert per Pacioretty, contropiede e da solo gol del 2 a 0.
Montreal è indiavolata, vicino al 3 a 0 con Eller chiude il primo periodo e apre la seconda frazione di gara ancora più determinata. In quattro minuti i Canadiens colpiscono Tampa e portieri, prima Desharnais scaglia un missile che Bishop non trattiene, con 3 gol presi va in panchina, entra Vasilevsky che in venti secondi raccoglie due dischi da dentro la gabbia, in power play Petry trova l’angolo giusto per il 4 a 0, Gallagher poco dopo se ne va da solo sulla destra, tiro e gol, 5 a 0 nel gioco al bersaglio Lightning.
Di gioie Tampa al suo pubblico ne regala solo 2, minime, ma gioie, sono 2 gol con l’uomo in più, prima con Kucherov smarcato da Palat poi con quest’ultimo che segna su assist di Tyler Johnson.
Sul 5 a 2 la firma definitiva arriva con Brandon Prust che segna su rimbalzo su tiro di Eller, finisce 6 a 2, Bishop prende 3 gol in 14 tiri, la striscia positiva si arresta contro la rabbia di Montreal nel risveglio improvviso.
Tampa Bay @ Montreal gara 5 (3-1)
Visto l’andazzo delle prime 2 gare nessuno sperava di rivedere i Canadiens al Bell Centre quest’anno.
Invece si rivedono e partono forte, Gallagher e Pacioretty scuotono la porta di Bishop, all’improvviso Devante Smith-Pelly scaglia una saetta che entra in gabbia e il disco di rimbalzo finisce quasi a metà campo con Tampa che prova a ripartire, piccolo particolare, è gol nel boato di Montreal, a velocità naturale è quasi impossibile vederlo.
Gasati provano ad attaccare con Desharnais, poi riprova Pacioretty, finché non inizia un valzer di occasioni sprecate tra la parata di Bishop su un tiro di Markov col disco che s’impenna, la traversa di Subban e i pali di Parenteau e Petry.
A raccontarla cosi sembra che la fortuna possa sorridere a Tampa, e lo si pensa ancor di più quando un tiro di Stralman regala il disco a Stamkos che sul rimbalzo segna colpendo il palo, 1 a 1.
Abbattuti ma non battuti i Canadiens si gettano ancora all’attacco, Subban pesca bene Pierre Alexandre Parenteau, l’ennesima bomba colpisce Bishop nel 2 a 1 finale, boato canadese e fiammella della speranza riaccesa.
Resta la rissa finale per i saluti al “ci rivediamo in gara 6” tra Johnson, Pacioretty, Subban e Stamkos.
Montreal @ Tampa Bay gara 6 (2-3)
Subito brutta notizia per i padroni di casa che perdono Ryan Callahan per un attacco di appendicite, Montreal invece deve giocare la gara della vita per spostare gara 7 al Bell Centre.
Ma all’Amelie Arena o Tampa Bay Times Forum la storia non è scritta per i canadesi, unica franchigia con la foglia d’acero che prova a riportare la coppa nella nazione dove l’hockey è religione, Montreal deve reagire ed invece sparisce.
Subito Gallagher e Plekanec sbattono subito su Bishop ed è Tampa a colpire per prima, lo fa con Palat che tira e Kucherov che devia ingannando Price.
Il portiere candidato all’Hart e al Vezina Trophy da solo non può imitare Hasek e portare la sua franchigia in finale, Stamkos lo supera per il 2 a 0 dopo 5 minuti del secondo periodo quando ruba il disco al compagno di squadra Killorn, conclusione che supera Price e regala maggiore sicurezza ai padroni di casa.
Stamkos era nei Lightning nel 2011, anno in cui persero la finale di Conference con i Boston Bruins poi campioni, il capitano riparte da quelle sensazioni per migliorare quel risultato e portare un gradino più in alto i suoi.
Bishop continua ad esaltarsi contro Montreal, ferma prima Pacioretty poi Parenteau intervenendo addirittura con la spalla, ad un minuto dalla fine della seconda frazione Ondrej Palat segna in power play spezzando i sogni canadesi.
L’unica gioia per Montreal è il gol di Pacioretty che arriva dopo un erroraccio di Wiese solo davanti a Big Ben Bishop, il 67 invece riesce a superare il goalie realizzando su assist di Gallagher l’ultimo gol degli Habs 2014/15.
A porta vuota Nikita Kucherov sigla il gol del 4 a 1 finale, chi si attendeva una gara giocata alla morte resta un po’ perplesso, la mancanza del potenziale offensivo di Montreal fa il resto, non si può vivere di solo Price.
1993 è l’ultima annata che ha visto il Canada vincere la Stanley Cup quando Guy Carbonneau la solleva proprio con i Canadiens, da quel momento in poi solo Usa, un po’ come dire che il Brasile non vince il mondiale di calcio da vent’anni e vede il trionfo solo di cugini sudamericani.
Tampa invece si gode la “Triplets” la linea formata da Kucherov-Johnson e Palat, 17 gol sui 34 totali dei Lightning, se il round 1 con Detroit era a favore di Tyler Johnson con 6 gol in questa sfida ha visto primeggiare Nikita Kucherov con 6 gol in altrettante gare, ora sarà d’ispirazione sfidare la maggior espressione offensiva della Nhl, Alex “La Bestia” Ovechkin o buttar giù il portiere numero 1, Henrik “The King” Lundqvist?
A breve lo sapremo.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.