Con tre partite da recuperare sul groppone gli Ottawa Senators non hanno compiuto il miracolo, ma hanno comunque create parecchie difficoltà ai Montreal Canadiens.

Grazie all’apporto di Anderson e dei tanti talenti presenti in squadra, i sorprendenti Senators sono riusciti a prolungare la serie quanto è bastato per uscire dai Playoff con dignità. La straordinaria stagione della squadra della capitale non deve passare inosservata, dunque andremo ora ad analizzare le ultime tre gare di questa serie, ricordando che Montreal partiva con un vantaggio di 3-0.

Gara 4

Con una partita in casa ed una situazione a dir poco complicata da rimettere in piedi, i Sens hanno affrontato la quarta partita con un atteggiamento da “do or die”.

Dopo aver definitivamente rinunciato all’idea di schierare in porta Andrew Hammond, ottimo in stagione ma decisamente troppo flebile nei playoff, nonostante le fortune dei Canadiens e i numeri comunque buoni messi insieme, i Sens hanno riproposto tra i pali Craig Anderson.

Proprio sulle spalle dell’ex Colorado Avalanche è gravata la maggior parte della responsabilità durante l’incontro. La sua risposta è stata a dir poco esaudiente, i suoi saves hanno tenuto in piedi la sua squadra, ed è bastato un gol di Mike Hoffman a metà terzo periodo per portare a casa la prima vittoria contro i rivali.

Curioso notare come nella partita in cui Ottawa ha giocato peggio in tutta la serie sia arrivata poi la prima vittoria, fondamentale per motivazione e le speranze residue di Karlsson e compagni.

Tra i migliori in campo anche in questa occasione va citato Mika Zibanejad fondamentale, nell’azione del gol e nel resto della partita, dal punto di vista fisico.

Gara 5

La vittoria nella partita precedente ha dimostrato come per i Senators la fortuna, che non era mai stata amica fino a questo punto, abbia leggermente cambiato le sue preferenze.

Tuttavia è in in questa sfida che i ruoli delle due squadre si sono del tutto invertiti, con gli Habs che hanno dominato la gara ed hanno incassato una sconfitta pesantissima per tutta risposta.

Ancora una volta Craig Anderson ha messo in piedi una delle migliori performance individuali di questi playoff, fermando sul nascere tutti i tentativi di Montreal, che ha trovato il gol soltanto pochi minuti dopo l’inizio del terzo periodo, quando Ottawa aveva già un vantaggio più che confortevole.

Nonostante il dominio dei Canadiens infatti i Sens hanno trovato il vantaggio con un fortunoso gol di Ryan che batte un Price disattento e impreciso. Il vantaggio raddoppia quando sei minuti dopo Patrick Wiercioch raccoglie un puck senza molte pretese in una mischia e lo scaglia in rete infilando nuovamente Price.

Le occasioni per Montreal ci sono ma non vengono sfruttate al meglio e la solita bomba di Karlsson in power play non lascia scampo al candidato principale al Vezina Trophy e all’MVP.

La strada per Ottawa sembra in totale discesa e a poco vale il gol di Tom Gilbert dalla blue line. Condra con un gol in breakaway chiude i giochi e l’assalto finale dei padroni di casa si infrange sul gol in power play di Ryan che sigilla la seconda vittoria spalle al muro per i Senators.

Questi ultimi potranno contare su una gara in casa per portare la serie a quella che sarebbe una clamorosa settima partita.

Gara 6

Il miracolo per Ottawa sembra essere dietro l’angolo, la speranza di una settima gara, impensabile dopo lo 0-3 iniziale ora è più tangibile che mai. Una sfida decisiva, per altro in casa, appare perfetta per portare la serie alla bella.

I giocatori ci credono e fanno di tutto per recuperare lo svantaggio con la sconfitta che non figura tra le opzioni da contemplare. Ottawa domina la partita ed è la squadra più motivata e più pericolosa, i tifosi sono ancora più convinti dei giocatori e il sostegno della folla spinge ancora di più la squadra che vuole completare il miracolo.

Lo scenario perfetto però ha una imperfezione non da poco. Un giocatore avversario non è affatto convinto delle speranze dei giocatori e dei tifosi di casa e non vuole assolutamente che il libro cuore dei Senators si concluda con il lieto fine.

Dopo tutto i personaggi buoni sono noiosi e non hanno troppi spunti su cui lavorare, i cattivi invece, loro si che sono affascinanti!

Da bravo cattivo di turno Carey Price fa capire a tutto il mondo hockey che quella partita non sarebbe stata il mattoncino intermedio per arrivare al miracolo, ma che lui di quella serie non voleva più sentire parlare e, da grande leader e con tutta probabilità futuro MVP, annulla ogni chance capitata ai rivali.

Basta un fortunoso gol di Gallagher a Montreal per portare a casa una partita in cui aveva sofferto le pene dell’inferno. Per recuperare il risultato Ottawa aveva fatto di tutto e il gol a porta vuota di Pacioretty che chiude la serie ha il sapore della condanna definitiva.

I Sens escono comunque a testa alta e potranno contare per il futuro su un nucleo di giocatori consolidato e molto efficacie. Per i Canadiens il difficile inizia ora.

Contro Tampa Bay o Detroit non potranno lasciare tanto spazio alle rimonte come hanno fatto contro Ottawa e dovranno per forza di cose stare più attenti alle piccolezze necessarie per terminare una serie nei tempi stabiliti.

Considerazioni finali

I Montreal Canadiens hanno effettuato un lavoro impeccabile portandosi subito in vantaggio e coltivando i punti di forza con l’aiuto molto importante della dea bendata.

Se riusciranno a trovare il modo di essere più dominanti dal punto di vista del gioco il loro impatto sulle prossime partite sarà veramente devastante. Il ritorno in grande stile di Price nella partita decisiva è stato un messaggio chiaro e tondo a tutte le squadre della lega, quest’anno il miglior portiere ce l’ha Montreal e il suo intento è quello di portare i suoi fino in fondo.

Ottawa dalla sua ha sempre dato battaglia, riuscendo per diversi momenti anche a dominare in entrambe le fasi di gioco. Le premesse per questa formazione sono molto buone e i tanti talenti presenti nel roster daranno in futuro una grande spinta ad Ottawa che non era ad inizio anno, tra le favorite per aggiudicarsi un posto in post-season.

Non avendo risentito molto della partenza di Spezza, Karlsson e compagni hanno estromesso dai Playoff una squadra del calibro dei Boston Bruins e dovranno confermarsi ad alti livelli nei prossimi anni, in vista di una crescita esponenziale che, grazie anche al contributo di un ottimo allenatore, li vedrà tra i protagonisti assoluti.

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