Dopo una stagione bella movimentata, con nuovi rientri ed esclusioni eccellenti, è cominciata la corsa verso la Stanley Cup 2015. I playoff sono sempre la parte più attesa della stagione perchè le squadre qualificate danno il tutto per tutto, perchè ogni partita può determinare la continuazione di un sogno oppure la fine della stagione.
La serie del primo turno tra Nashville Predators e Chicago Blackhawks non ha sicuramente deluso le attese. Le due franchige si presentano a questi playoff con un patrimonio importante di punti (104 Nsh 102 Chi), che rendono questa la sfida di cartello della Western Conference. Nonostante questo patrimonio le due squadre arrivano da un finale di stagione non proprio esaltante: Nashville arriva da 3 sconfitte consecutive, Chicago da 4.
Ma lasciamo stare la Regular Season (che ricordiamo non conta più niente adesso) e andiamo a rivivere le prime tre gare di questa serie.
In Gara1, davanti ai 18.000 spettatori della Bridgestone Arena di Nashville (TN), i Predators fanno sentire il fattore campo mettendo sotto pressione costante la difesa di Chicago (12-6 i tiri a favore nel primo periodo) e al 6° minuto sono già in vantaggio con un tiro di polso Colin Wilson che batte Crawford, non prima di aver girato attorno a Roszival. Alla fine del periodo Nashville piazza un uno-due che stordisce i Blackhawks: al 17° Viktor Stalberg approfitta di un’incertezza di Crawford (e che incertezza!) che si fa rubare il puck dietro la porta e il buon svedese #25 insacca a porta vuota; al 19°, con i Preds in powerplay Seth Jones reindirizza indietro il disco verso Wilson che spara e trafigge Crawford per il 3-0 a favore di Nashville.
Nel 2° periodo, intuendo la serata no di Crawford (9/12SV .750% ma va?), coach Quenneville mette davanti alla gabbia l’esordiente (ai playoff) Scott Darling. E non solo cambio in porta, ma anche cambio di atteggiamento per i Blackhawks: infatti il 2° è un periodo nettamente a favore di Chicago (11-4 di tiri a favore), che riesce in 13 minuti a pareggiare il conto. Inizia Hjallmarsson, che raccoglie un assist di Teravainen (esordio ai playoff per lui) e insacca un onetimer alle spalle di Rinne. All’8° minuto Chicago ha un vantaggio di 2 uomini sul ghiaccio (Weber e Volchenkov in panca puniti) e volete che non ne approfitti? Ovvio che no… Infatti Sharp a due passi dalla porta infila il puck alle spalle di Rinne raccogliendo il passaggio del suo omonimo Kane (rientrato dopo la frattura alla clavicola patita il 24 febbraio). Seguono 5 minuti di pressione che premiano i Blackhawks e infatti al 13° capitan Toews sempre in powerplay insacca il 3-3, assistman per la 2° volta Patrick Kane. segue un periodo in cui i protagonisti diventano i due portieri Rinne (NSH) e Darling (CHI) , che riescono a parare anche l’imparabile: spettacolare la save di Darling che col gambale respinge un tiro ravvicinato di Ellis. Si va all’overtime, dove Nashville riprende la pressione sui pattinatori di Chicago, ma stasera con Darling non si passa (42 parate per lui in questa gara 1). Ci vuole un secondo OT per decidere la sfida, ma non a favore di Nashville, che avrebbe forse meritato. Infatti al 7° minuto Duncan Keith, approfittando del traffico davanti a Rinne, spara una bordata che si infila alle spalle del portierone finlandese per il 4-3 finale in favore di Chicago. 1-0 nella serie per gli Hawks e fattore campo ribaltato.
In Gara 2 il copione cambia poco e cioè sono sempre i Preds a dettare il ritmo fin dal primo periodo (16-6 shots on goal per NSH), e infatti dopo due minuti sono già in vantaggio con Colin Wilson, che approfitta del primo powerplay della partita per trafiggere Crawford. I Blackhawks, a differenza di gara1, non si fanno travolgere dalla slavina Nashville e pareggiano al 16° con Sharp dopo pregevole assist di Hjallmarsson. I Predators, però non ci stanno a finire in pareggio un periodo dominato, e a 5 secondi dalla fine, Roman Josi piazza la stecca davanti alla porta e devia un il disco scagliato da Santorelli per il 2-1.
Il secondo periodo vede la riscossa di Chicago (14-7 SOG per gli Hawks), e dopo aver messo sotto pressione la difesa dei Preds, al 10° approfitta della confusione creato da uno shift e della distrazione degli arbitri (c’erano 6 pattinatori sul ghiaccio con la maglia Hawks) e fa il 2-2 con Kane, che con un bel diagonale trafigge Rinne. A 4 minuti dall’ingiustizia subita i padroni di casa reagiscono alla grande e dopo una serie di batti e ribatti, Craig Smith raccoglie un rimbalzo dopo un tiro di Franson, e infila per il 3-2 un non incolpevole Crawford.
Ma questo è niente… Infatti nel terzo periodo molti si sono chiesti se davanti alla porta di Chicago ci fosse Crawford o il suo cartonato (rubo la battuta al buon Kach), perchè dopo una serie di interventi di routine, al 12° si fa soffiare il disco da Forsberg, che infila comodamente in rete; al 14° Craig Smith (primo gol ai playoff per lui) approfitta della difesa sbilanciata, si trova da solo davanti alla porta e spara su Crawford che non riesce a trattenere; un minuto dopo Santorelli si infila nella difesa (si fa per dire) di Chicago e fa passare il disco tra le gambe del goalie degli Hawks. In tre minuti Nashville è passata dal 3-2 al 6-2, direi una discreta ondata di gol. 6-2 che rimarrà fino alla sirena: serie pareggiata sull’1-1 che manda direttamente Crawford sulla sbarra degli imputati (38/47 SV .809SV% in due gare), mentre di là Rinne prosegue senza infamia e senza lode.
Per Gara 3 la serie sbarca allo United Center di Chicago e i Nashville Predators atterrano in Illinois senza capitan Shea Weber e con Mike Fisher dato day to day (per entrambi lower body injury). i Chicago Blackhawks si presentano senza Teravainen, ma con Andrew Desjardins e Antoine Vermette in lineup. Proprio Desjardins (arrivato da San Jose alla deadline) sblocca la partita al 14° con un tiro in posizione precaria, dopo aver raccolto una respinta di Rinne su tiro dello stesso Desjardins. Nashville non sembra accusare il colpo e difatti impiega solo 30 secondi a riequilibrare la partita: Ekholm passa il disco al vicino Mike Ribeiro (insignito col ruolo di capitano) che non ci pensa due volte a trafiggere Darling (messo in gabbia al posto di Crawford a furor di popolo) con un fulminante slapshot. 1-1 sarà anche il punteggio alla prima sirena che rispecchia l’andamento del periodo (14-11 i tiri a favore degli Hawks).
Nel secondo periodo Chicago smaltisce meglio il Gatorade e infatti è già in gol al trentesimo secondo con capitan Toews, che raccoglie un assist all’indietro di Hossa, prende la mira e infila l’angolo della porta di Rinne. Il gol degli Hawks ha un effetto digestivo ai Predators che impiegano solo 22 secondi a segnare il 2-2 in un’azione quasi identica. assist no-look di Ellis, tiro dalla blueline di Matias Ekholm e Darling che non vede neanche il disco partire. Ma dato che questo è un inzio di periodo pazzerello, anche Brandon Saad vuole dire la sua: al 3° minuto dalla propria zona difensiva ruba il disco a Wilson, si fa un coast to coast e infila Rinne sul secondo palo per il 3-2 a favore di Chicago. Il decorso del secondo periodo vede molte più occasioni per Nashville ma, complice la scarsa vena degli attaccanti e la buona vena di Darling, il gol non arriva. Arriva però per Chicago al 12° minuto: Toews gira dietro la porta e vede liberissimo Brent Seabrook, che dallo slot fa partire un tiro potente e preciso che gonfia la rete alle spalle di un incolpevole Rinne (un po’ meno incolpevole la difesa) per il 4-2.
Il terzo periodo vive della grande pressione che mettono le difese (solo 9-6 i tiri, a favore dei Preds) sulle ali e sono pochissime le occasioni per entrambe le squadre. La più ghiotta per Nashville è sulla stecca di Ellis da distanza ravvicinata che però Darling respinge prodigiosamente col gambale. Quella per Chicago avviene all’ultimo minuto, con un tiro di Sharp, che però viene respinta col guanto dall’ala Ellis accorso a coprire la porta sguarnita. E perciò la sirena suona finale suona sul 4-2 per i Blackhawks che ora conducono 2-1 la serie.
Dopo queste tre partite, il dato che si spicca di più è la quantità di tiri prodotti in più da Nashville rispetto ai rivali (126-98), però l’attacco di Chicago si dimostra uno dei più efficienti della NHL, e se poi i Predators si trovano davanti un portiere come Scott Darling (77/79SV .975SV%), per giunta esordiente ai playoff, oltre alla scarsa vena offensiva delle sue linee d’attacco, la spiegazione è presto fatta. Attacco di Nashville che ha visto primeggiare nei numeri Colin Wilson (2G 3A 5P) e Craig Smith (3G 2A 5P), mentre tra le file di Chicago spiccano i numeri di capitan Toews (2G 3A 5P) e il solito Marian Hossa (0G 4A 4P); a far sorridere i tifosi rosso-neri c’ha pensato il rientrante Patrick Kane, che non ha tardato molto a tornare in forma con 2 gol nelle prime due gare.
Sicuramente Nashville ha patito l’assenza del suo capitano Shea Weber (1A per lui in gara 2), che salterà anche gara 4 di martedì, e quella di Mike Fisher, che si è dimostrato molto caldo in questa stagione regolare. Se questi due dovessero rientrare presto, l’ago della bilancia potrebbe vacillare ancora di più, sebbene sia già abbastanza vacillante nonostante il 2-1 per gli Hawks e gara 4 da giocare allo United Center. Solo il ghiaccio ci dirà come finirà tra queste due squadre, che hanno già acceso una rivalry…
#BecauseItsTheCup
Next Games:
Game 4 @Chi 21/04 21.30 ET
Game 5 @Nsh 23/04 21.30 ET
Game 6 @Chi 25/04 TBD
Game 7 @Nsh 27/04 TBD