Avevamo lasciato le squadre della Grande Mela a lottare tra loro, ritroviamo la Metropolitan Division con i Rangers in fuga verso le stelle.
NY Rangers 95 pt (44-17-7)
Tra febbraio e marzo la prima mossa per far crescere i Rangers è acquisire un difensore All Star come Keith Yandle dagli Arizona Coyotes insieme a Chris Summers in cambio del prospetto Duclair, John Moore e scelte ai prossimi draft.
Una mossa che serve per tassellare una difesa che anche senza Lundqvist in porta sta vedendo Cam Talbot come ottimo rimpiazzo, con i Blueshirts che al momento dell’infortunio del Re viaggiavano a meno 8 dai cugini degli Islanders, la vittoria del derby del 10 marzo per 2 a 1 ha sancito una supremazia metropolitana che si aggiunge alle 8 gare vinte nelle ultime 10 disputate, un ruolino di marcia quasi perfetto a marzo con l’unico stop arrivato all’overtime con i Red Wings.
Dopo gli Islanders a cadere sotto i colpi dei Rangers sono i Capitals di Ovechkin, il 3 a 1 firmato St.Louis, Hagelin e Miller regala la vetta della Metropolitan e anche della Eastern Conference, in una Nhl 2014/15 all’insegna dell’equilibrio in vetta, arrivando ad avere a quota 91 punti anche 6 squadre, Rangers, Blues, Canadiens, Lightning, Predators e Ducks, statistica che preoccupa chi vorrebbe scommettere sulla vincente del President Trophy ma che non sa chi la spunterà alla fine.
Dal 31 gennaio manca Henrik Lundqvist ma il programma di recupero continua in maniera positiva seppur rimane la gravità dell’infortunio, con il Re che ha riassaporato il ghiaccio in vista delle gare che contano.
Il piano dei Rangers è vincere subito, visto che per un bel po’ non avranno scelte al draft, dal 2012 con lo scambio di Rick Nash, Martin St.Louis e quello di Yandle quest’anno, ma rifirmando anche Mats Zuccarello per 4 anni mantengono la base solida impostata lo scorso anno quando sono arrivati alla finalissima con i Kings.
NY Islanders 90 pt (43-24-4)
Sulla parte opposta della Grande Mela gli Islanders vedono sfumare la supremazia cittadina in Nhl ma continuano a godersi una squadra brillante e che solo a metà marzo ha attraversato una mini crisi con tre stop consecutivi.
Sponda Isles tra i più brillanti c’è Josh Bailey, spesso sottovalutato rispetto a Tavares e Lee, non un top scorer visto che può arrivare a quota 44 punti mantenendo questo passo ma i numeri non dicono tutto, sistemato al posto di Okposo sta facendo le fortune di Tavares in prima linea.
Kyle Okposo è di nuovo in linea il 10 marzo contro i Rangers, superati i problemi alla retina la sua presenza garantisce ulteriore profondità agli Islanders, forti del prolungamento sino al 2021/22 di Nick Leddy, quello di Boychuk per altri 7 anni e gli acquisti del mercato invernale Neuvirth e Dustin Jeffrey.
Merita la lode tra gli Isles Anders Lee, rookie d’oro per il mese di febbraio grazie a 7 gol e 15 punti totali con la perla dei 4 assist nella vittoria per 6 a 3 con Columbus.
Pittsburgh 88 pt (39-20-10)
Il panico è di casa a Pittsburgh, nonostante la presenza di Crosby e Malkin la franchigia della Pennsylvania prosegue la sua cavalcata nella Metropolitan tra alti e bassi, con un isterismo di chi, arrivando al quarto posto di Division, si ritrova al punto più basso da 5 anni a questa parte, dimenticando che il pianeta Penguins era una stupenda macchina da regular season con Bylsma ma con Johnston si cambia tutto.
Il momento che esprime meglio il disagio di Pittsburgh è quando a far rissa non è uno come Downie ma Sidney Crosby, colui che deve mantenere i nervi saldi dall’alto dei suoi gradi di capitano, che contro Columbus perde le staffe contro Dubinsky ma lo stesso giocatore dei Blue Jackets punisce poi i Penguins segnando il gol del 2 a 1. Tra febbraio e marzo in 13 partite Pittsburgh perde 5 volte, alternando ottime prestazioni con i Capitals e i Ducks a brutte figure contro Bruins e Red Wings.
Rocambolesca la partita con gli Oilers finita 6 a 4 grazie ai gol di Downie e Hornqvist nel periodo finale dopo aver dilapidato un vantaggio di 4 gol. Il mercato porta Winnik e Ian Cole, niente di eccezionale per chi era abituato ai colpi di Shero.
Tra le note positive del pianeta Penguins ci sono le buone notizie che arrivano dalle minors dove si sta mettendo in luce il portiere Matt Murray con un’impressionante serie di gare chiuse con la gabbia inviolata, ed in linea di massima con i playoff alle porte un buon sostituto di Fleury può sempre tornare utile.
La crisi Penguins, se di crisi si può parlare, è data dal fatto che del nucleo storico sono rimasti in pochi, Fleury, Letang a guidare la difesa e che si dimostra a livelli da Norris Trophy, Crosby e Malkin che hanno sempre ottime statistiche personali ma continuano ad avere amnesie tali da diventare fantasmi in determinate partite.
Gli uomini nuovi sono 11, contando su un nuovo GM e un nuovo coach, trovare l’amalgama in 5 mesi sarebbe un miracolo per chiunque.
Washington 86 pt (38-23-10)
E’ sempre il momento della Bestia, Alex Ovechkin ha fiutato sangue e ora peggio di uno squalo contribuisce alla carica dei Capitals a suon di gol ed in vetta al trono dei goleador.
Contro i Penguins vincono 3 a 1, The Great 8 in contropiede batte Fleury poi ispira Joel Ward mai a segno contro Pittsburgh mentre Holtby salva 30 volte la porta dei Caps.
“Più grande è il palco o più la gara è importante più Ovechkin gioca e segna” parole dal vangelo di Barry Trotz con Washington che oltre al russo si gode anche il buon momento di Backstrom che contro i Jets nel 5 a 1 rifila l’assist numero 16 nelle ultime 16 partite, oro per uno come la Bestia.
Il mercato porta nei Capitals Tim Gleason per tenere sotto controllo la difesa, Ovechkin spaventa i suoi saltando la gara contro i Wild rimpiazzato da Bukarovsky poi si riprende il ghiaccio e riparte segnando.
Anche Parise giocandoci contro esalta Washington “Sanno dove giocare, hanno un gioco ben strutturato, non ti danno spazio in zona neutra, e hanno uno come Ovie”, riassunto perfetto di una corazzata che nonostante il divario dalla capolista Rangers è pronta a stupire nei playoff.
Philadelphia 73 pt (29-27-11)
I Flyers non sono ancora spacciati ma già guardano oltre, firmano il prolungamento di Nick Schultz per 5 anni dopo averlo preso come free agent nel 2014, l’ex Wild è ormai un veterano destinato a prendere il posto di Timonen.
Proprio Kimmo Timonen viene rimesso in piedi dopo i coaguli di sangue che gli hanno impedito di esordire quest’anno, pronto al via ecco lo scambio con Chicago, esaudendo la scelta del finlandese di giocarsi un’ultima chance per sollevare la Stanley Cup.
Il cammino altalenante di Phila registra una vittoria con i Capitals per 3 a 2 il 22 febbraio, in quel momento sono a -4 dai Bruins per l’ultimo posto nei playoff ma anziché decollare i Flyers perdono contro Carolina e Toronto mantenendo un passo che non arriva mai a due vittorie consecutive. Il top lo raggiungono nel 7 a 2 che rifilano ai Red Wings, Detroit che poi battono i Penguins spiegando l’incoerenza della Nhl.
New Jersey 69 pt (29-29-11)
I Devils sono invece proiettati totalmente verso il futuro, salutano Jaromir Jagr volato ai Panthers e guarda il lato positivo con le buone prove di Keith Kinkaid che insieme a Schneider deve mantenere alta l’eredità di Martin Brodeur.
Lo stesso Brodeur si ritrova nella serata dell’amarcord con gli altri campioni del 1995 per festeggiare il ventennale della prima Stanley Cup, rivedere in una serata il portierone, Stevens e Niedermayer fa scattare la lacrimuccia ai diavoli, ora più che mai lontani da quegli anni luce.
Columbus 64 pt (30-35-4)
I Blue Jackets sono una delle squadre più sfortunate della Nhl, perdono anche Gibbons preso dai Penguins in estate, una stagione dopo quel 4 a 2 contro Pittsburgh che sanciva un’eliminazione ma anche le prime 2 vittorie nei playoff della franchigia nata nel 2000.
Columbus è 13esima nella Eastern Conference, Atkinson, Calvert e Letestu hanno deluso, gli infortuni hanno tolto Bobrovsky, Anisimov, Dubinsky, Jenner e Ryan Murray, cosi qualsiasi valutazione andrebbe fatta col roster al completo, cosa mai successa quest’anno.
Il top viene raggiunto con l’acquisto di David Clarkson da Toronto in cambio dell’infortunato Horton, ma contro Washington il neo acquisto rimedia uno strappo muscolare che lo tiene fuori per 6 settimane.
L’unica nota lieta è Scott Hartnell che in 9 partite tra febbraio e marzo realizza 5 gol e 2 assist, da qualche parte si dovrà pur rimettere le basi per il 2015/16.
Carolina 60 pt (26-34-8)
Gli Hurricanes hanno da tempo abbandonato le speranze playoff, anzi non le hanno mai coltivate, il mercato lascia tanti dubbi in testa a Jordan Staal tentato da un romantico ritorno a Pittsburgh e i dubbi di permanenza passano anche per il fratello Eric e il portiere Cam Ward che ha appena festeggiato la partita numero 500, quarto in attività dietro Lundqvist, Fleury e Miller.
Fanno più notizia le tre vittorie consecutive della fine di febbraio mentre le 4 sconfitte in 7 gare di marzo vengono prese come normale amministrazione.
Top del mese: Rick Nash e Alexander Ovechkin
Nella Metropolitan Division c’è il meglio del meglio dal punto di vista realizzativo, nei primi 10 goleador, dal basso verso l’alto troviamo Malkin, Tavares, Nash e Ovechkin.
Questi ultimi due rappresentano il meglio sotto rete, rubando il termine al calcio, il russo guida la statistica con 45 gol, il Camion Nash lo segue a quota 39, catalizzando su se tutta la forza e la paura che incutono i Rangers agli avversari.
Se Nash è degno rivale di Ovechkin è perché rappresenta il bomber più puro, quello cioè in grado di segnare in qualsiasi modo, che sia in superiorità o inferiorità numerica, o di potenza o a porta vuota, rappresentando il meglio se si calcola l’equazione portiere-attaccante (in attesa di Lundqvist).
Alex Ovechkin è invece….tutto! A differenza di Nash lui aggiunge anche gli assist ai gol e questo gli vale inseguire Tavares verso l’Art Ross Trophy in una classifica tutta Metropolitan con il 91 degli Islanders, l’8 dei Capitals, Crosby, Backstrom, Voracek, Malkin, in un avvincente duello divisionale che ancora non presenta un favorito.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.