La canonica rivalità del mercoledì proposta dalla NBC (emittente televisiva americana) vedeva di fronte questa settimana i Washington Capitals di Alexander Ovechkin contro i Pittsburgh Penguins di Sidney Crosby in un’importante battaglia fra due team divisi da 1 solo punto in classifica.
LA RIVALITA’
La rivalità fra queste due squadre nasce nei primi anni ’90 quando le Division vengono ridisegnate e si ritrovano “unite” nel loro destino (le squadre della stessa Division infatti nella Regular Season disputano un numero maggiore di scontri diretti rispetto a partite contro squadre di altre Division). Poi il caso ha voluto che queste due squadre (al momento) dal 1994 ad oggi disputassero 8 serie playoff nelle quali sono usciti vittoriosi i Penguins per ben 7 volte (unica sconfitta nel 1994) aumentando così la rivalità già accesa durante la stagione. Rivalità che con l’avvento di talenti quali Ovechkin, Crosby e Malkin non ha fatto altro che aumentare, perchè vincere di fronte al tuo avversario che si crede migliore di te rende il tutto più emozionante e più avvincente.
REVIEW OF THE MATCH
WASHINGTON CAPITALS VS PITTSBURGH PENGUINS 3-4
Diciamolo subito, è stata una partita davvero pazzesca, vietata ai deboli di cuore, che ha visto un’enorme quantità di penalità inflitte alle due squadre che si sono affrontate con la sfrontatezza di chi sa di avere un potenziale offensivo talmente “micidiale” dimenticandosi talvolta di difendere i propri goalie!
Pronti via e la prima occasione capita sulla mazza di Kunitz che si ritrova solo davanti ad Holtby, gran backhand ma la risposta del portierone dei Caps è eccezionale, glove save e risultato che resta fermo sullo 0-0!
Al settimo minuto del primo periodo i Penguins passano in vantaggio; Malkin scappa alla marcatura, lascia il disco alle sue spalle dove arriva Patrick Hornqvist (alchimia davvero speciale fra loro due) che di prima intenzione batte un’incolpevole Holtby, 1-0 Pens.
1 minuto dopo arriva la prima penalità per le due squadre, un bel roughing con rissa generale che coinvolge il solito Downie e Comeau per i Pens e l’altra testa calda con maglia Caps Latta e Wilson.
Il primo periodo vedrà in seguito ben 3 penalità inflitte ai Penguins (Kunitz, Letang e Crosby) nelle quali però la squadra di Johnston si difende molto bene aiutata anche da un Marc Andre Fleury in versione Regular Season, ossia, pressochè perfetto; ed anzichè subire il pareggio trova il raddoppio grazie ad un errore di Niskanen che passa il puck alle sue spalle per un compagno che non c’è e vede involarsi il “masterchef” del penalty kill Brandon Sutter verso la porta di Holtby, gran movimento, gran backhand e disco all’incrocio, 2-0 Pens nel silenzio del Verizon Center.
La partita potrebbe chiudersi a 20 secondi dal termine del periodo quando Malkin ben smarcato da un numero pazzesco di Crosby colpisce un clamoroso palo esterno ad Holtby battuto…poteva essere il 3-0 ed invece? Su capovolgimento di fronte Chimera libera al tiro John Carlson che lascia partire una bomba sulla quale Fleury non può nulla, palo-goal, 2-1 e partita riaperta a 7 secondi dal termine del primo rush.
Nel secondo periodo ti aspetti la grande “rinascita” dei Caps ed invece no, perchè la squadra di Barry Trotz gioca un periodo a mio avviso indecente, concedendo ai Penguins una libertà che non si dovrebbe mai offrire a team di questo talento e per di più prendendo un numero di penalità davvero pazzesco, 4 nei primi 10 minuti di gioco, ossia 8 minuti su 10 giocati con un uomo in meno sul ghiaccio, ed in uno di quei 4 powerplay concessi ai Pens Sid the Kid Crosby infila il puck in net grazie ad uno splendido tiro all’incrocio sul quale nulla può Holtby che aveva appena neutralizzato una percussione centrale (dopo slalom fra la difesa da vedere e rivedere) di un Malkin in serata davvero hot.
In questi 20 minuti troveremo un altro rissone fra le due squadre acceso dal solito Wilson e stavolta dal vecchio Scuderi che non si tira indietro in queste occasioni, ovviamente arrivano i 2 canonici minuti per roughing ad entrambi che non hanno il tempo o forse la voglia di “drop the gloves” ossia di togliersi i guantoni per scaldare ulteriormente gli animi sia in campo che fra il pubblico.
Il periodo si chiuderà sul risultato di 3-1 fortunatamente per i Caps che vedranno la porta di Holtby venire bombardata per tutto il tempo ma avranno anche una chance di accorciare il risultato nella quale però Fleury si fa trovare pronto neutralizzando il contropiede (in shorthanded ovviamente!) di Ward lanciato in uno contro uno.
Nel terzo periodo le acque si calmano e non vedremo penalità ne tanto meno “risse” fra le due squadre.
Dopo 4 minuti i Caps accorciano le distanze riaprendo la partita per merito di Brooks Laich (che quando vede Pens un golletto lo piazza sempre), ottimamente servito da Chimera, bravo ad infilare Fleury alla seconda stoccata, la prima infatti era stata neutralizzata dal goalie che però non è riuscito a trattenere il disco.
Partita riaperta? Si, ma per soli 3 minuti, perchè Chris Kunitz capitalizza ciò che i compagni costruiscono; Malkin ruba il disco a Kuznetsov in zona neutra, si invola verso la porta, fa partire un tiro che finisce fuori, Comeau ci riprova, parata di Holtby che però non trattiene il disco e indovinate chi si trova davanti alla gabbia? Ovviamente Kunitz, tocco facile facile e 4-2 Pens.
Cosa manca a questo match fin’ora? Il goal di Ovechkin! Esatto! Che arriverà a 3 minuti e 38 secondi (39esimo goal stagionale per lui) dal termine in powerplay con la solita bomba che si infila fra le gambe di Fleury che era quasi riuscito a bloccare; 4-3 dunque e gara riaperta con Ovie che avrà la sua occasione per il pareggio a 2 minuti dal termine quando farà partire un’altra bomba nella quale però Fleury è attento e riuscirà a trattenere regalando così alla sua squadra l’importante vittoria (la prima quest’anno contro i Caps) che porta i Penguins a +3 dai rivali in classifica generale.
Barry Trotz, coach dei Caps, analizza il match nella manierà più cinica possibile “non eravamo concentrati, poco da aggiungere, li avevamo battuti 3 volte su 3 perchè lo eravamo, oggi, no”
Coach Johnston invece dichiara che “nell’ultima sfida contro di loro persa 3-1 avevamo giocato una partita meravigliosa non riuscendo però a concretizzare cosa che stasera invece abbiamo fatto; è stata una bellissima partita, davvero emozionante fra due grandi squadre”
Verissimo, confermo, partita da ZERO sbadigli e mille emozioni grazie a queste due grandi squadre! Chi non vede l’ora inizino i playoff??? Ne vedremo delle belle!
Keep calm and watch NHL!!
Appassionato della terra a stelle e strisce, Max si innamora sin da piccino per uno sport da “duri”: l’hockey su ghiaccio. Cresce osservando le prodezze di Mario Lemieux e Jaromir Jagr, invecchia con le giocate di Sidney Crosby ed Evgeni Malkin… Scrive per PlayitUsa da gennaio 2015 e spera di trasmettere a voi lettori le stesse emozioni che vive il sottoscritto pensando, guardando, scrivendo, vivendo, respirando la meraviglia della NHL.