Finiscono i training camp e dopo gli ultimi tagli inizia la stagione. Tra i vari giovani e giovanissimi che sono riusciti a trovare un posto a roster probabilmente uscirà il vincitore del prossimo Calder Trophy, the next rookie of the year, ma siamo sicuri che in una stagione lunga come quella NHL non mancheranno di certo le sorprese. Ecco quindi i nomi attesi e quelli che hanno sorpreso durante i camp. Alcuni forse giocheranno al massimo 9 partite, giusto un assaggio per metterli alla prova, altri invece riusciranno a imporsi da subito e li sentiremo nominare a lungo in questa stagione.
I nomi più scontati arrivano dagli angoli opposti della lega, Calgary e Florida.
Nei giovani Flames Johnny Gaudreau ha confermato le buone cose fatte vedere l’anno scorso, con 2 punti di media a partita in NCAA e 10 punti in 8 gare ai mondiali senior. Senza contare l’esordio con goal in NHL. Segni del destino, forse. I tifosi dei Flames fremono e si sfregano le mani. Johnny dovrebbe partire dalla seconda linea al fianco di Monahan: un buon punto di partenza per l’attacco al Calder Trophy.
Dalla Florida, in particolare da Tampa, tutti aspettavamo l’esordio di Jonathan Drouin, 3rd overall nel 2013 e giocatore da più di 2 punti a partita in QMJHL oltre ai 9 in 7 gare agli ultimi mondiali Under 20. Putroppo una frattura al pollice lo terrà fuori per l’inizio di stagione, e viste le prestazioni dei suoi giovani compagni di squadra (Kucherov su tutti) non c’è fretta per il suo ritorno.
Per i Panthers invece occhi puntati sulla 1st overall dell’ultimo Entry Draft: Aaron Ekblad. Il giovane difensore avrà i suoi problemi ad adattarsi subito al “gioco dei grandi”, con l’aggravante di una squadra non proprio solida. Il fatto di esserci conferma comunque il talento del ragazzo, ci sarà tempo e modo per crescere.
Tra i neo draftati quest’anno c’era grande attesa anche per altri due giovanissimi il cui posto è tutt’altro che sicuro, ma che saranno in lineup all’apertura della stagione. Per Buffalo Sam Reinhart , mentre ad Edmonton il tedesco Leon Draisaitl, rispettivamente numero 2 e numero 3 al draft. Entrambi dovrebbero partire come centri in terza linea nelle rispettive squadre.
Lo stesso ruolo che dovrebbe ricoprire in quel di Vancouver, dietro a N. Sedin e N. Bonino, Bo Horvat, 9na scelta assoluta nel 2013, , nonostante un infortunio dell’ultima ora potrebbe compromettere i suoi piani. Sempre per i Canucks dovrebbe trovare spazio inizialmente anche Linden Vey, che dopo aver dominato prima la WHL e poi l’AHL (48 punti in 43 partite l’anno scorso) sembra aver trovato la giusta collocazione. Fino ad ora era sempre stato chiuso dalla concorrenza nei Kings a Los Angeles.
Tra le sorprese maggiori, o per lo meno non annunciate, facciamo tre nomi su tutti: Anthony Duclair, Marko Dano e Andre Burakovsky . Il primo dopo una stagione da 50 goal e 99 punti in QMJHL ha convinto i Rangers durante il camp, tanto da creargli lo spazio con una trade per poterlo avere a roster all’opening. L’ala slovacca dei Blue Jackets invece era arrivata al draft due anni fa sull’onda di un ottimo mondiale di categoria e ora si ritrova forse con un anno di anticipo a roster dopo comunque 2 stagioni in KHL a Bratislava e un assaggio di AHL con 6 punti in 10 partite. Entrambi hanno sfruttato al massimo le defezioni di giocatori importanti come Stepan a New York o Horton e Jenner a Columbus. Ora sta a loro.
Discorso differente per lo svedese Burakovsky che a Washington ha scalzato relativamente dal nulla la concorrenza forzando coach Trotz a dargli una chance come centro in seconda linea nonostante abbia giocato principalmente ala nelle junior. In questa preseason ha realizzato 2 goal e 2 assist in 6 partite e sembra aver trovato una buona intesa con Marcus Johansson e Troy Brouwer. Difficile invece che la 23ma scelta overall al draft 2013 vada a formare una linea con l’altro rookie Kuztnetsov (22 anni, 26ma scelta al draft 2010), arrivato dalla Russia (dopo già 5 stagioni di KHL) alla fine della scorsa stagione e che molti davano (danno?) per candidato a un ruolo da protagonista. Ci aspettiamo ottime cose in quel di Washington.
Tra i difensori, Ekblad a parte, dovrebbe essere la volta dell’esordio però Darnell Nurse, 19 anni e 7ma scelta assoluta al draft 2013, che sembra pronto a portare la sua presenza fisica nel pacchetto arretrato degli Oilers. Assieme a lui potrebbe trovare spazio anche Oscar Klefbom, ma le percentuali per lo svedese sono più basse, nonostante la discreta stagione in AHL e 17 partite in NHL l’anno scorso.
Degno di nota anche Mirco Mueller. Il difensore svizzero, 18ma scelta assoluta nel 2013, ha convinto gli Sharks a tenerlo tra i 7 difensori a roster e presumibilmente avrà modo di giocarsi un posto in lineup grazie anche alle sue abilità nel pattinaggio e nel gestire il disco che hanno ben impressionato il coaching staff di San Josè.
Tra i pali non fa quasi più notizia il nome di John Gibson. Il giovane goalie stantunitense che l’anno scorso ha esordito ad Anaheim con uno shutout in NHL dovrà dimostrare di poter giocare ad alti livelli per tutta una stagione. Allo stesso tempo giocarsi il posto con il danese Frederik Andersen, che ha mostrato ottime cose la scorsa stagione e parte sostanzialmente alla pari.
Possibile sorpresa invece a Winnipeg, che dopo aver messo Budaj nei waivers 24 ore dopo averlo preso via trade, sembra aver confermato come backup il 24enne canadese Michael Hutchinson. Per lui ottime stats in AHL e anche nelle 3 partite giocate con i Jets è sembrato all’altezza della situazione. I tifosi sono entusiasti nonostante non abbia fatto faville in questa preseason, comunque viste le (poche) garanzie date da Pavelec nelle ultime stagioni il colpaccio non è fuori discussione.
Discorso a parte, ma ci sembra giusto menzionarlo, per Jori Lehtera. Il finlandese arriva in NHL a 26 anni (e quindi escluso dalla corsa per il Calder) dopo un’ottima carriera tra SMLiiga e KHL e a St.Louis ritroverà Tarasenko con cui formava una delle linee più interessanti in Russia. A St.Louis tra l’altro una delle sorprese maggiori viene da Robby Fabbri, undersized forward di 18 anni e 1st rounder all’ultimo draft, che ha colpito lo staff dei Blues con la sua velocità e le sue doti tecniche nonostante il suo fisico ancora “acerbo”. Difficile che la sua possa essere più di una comparsata per ora, ma è senz’altro un ottimo riconoscimento per il giocatore.
Queste le nostre impressioni sui giovani talenti per questo inizio di stagione, probabilmente ne avremo lasciato fuori tanti altri, ma saremo contenti di stupirci ancora una volta.
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