Un anno fa si diceva che la Central Division era quella più scontata e che Chicago avrebbe vinto a mani basse; invece la stagione 2013/2014 ha detto che questa è stata la Division più combattuta con tre squadre a lottarsi il primo posto e la classifica finale ha recitato così: 1. Colorado 112P 2. SaintLouis 111P 3. Chicago 107P. Con queste cifre la Central Division entra al primo posto come Division più dura e più divertente.
Con queste premesse, andiamo ad esaminare le 7 squadre, in rigoroso ordine crescente dalla peggiore alla migliore.
#7 WINNIPEG JETS
La (triste) palma di Cenerentola della Division spetta sicuramente alla franchigia del Manitoba. In estate i Jets si sono liberati dello scomodo contratto di Jokinen, rifilandolo a Nashville, ma in compenso da Anaheim è arrivato il centro Perreault a rinforzare le prime linee: gli conviene farlo visto che la dirigenza di Winnipeg sborserà 9 milioni di verdoni per tenerselo. Prima linea che è composta dalle ali Ladd ed Evander Kane, che l’anno scorso hanno prodotto 100 punti in due, e chissà che il bottino non si rimpingui quest’anno.
Sistemata la prima linea, bisognerà vedere cosa riusciranno a combinare in seconda con il trio Byfuglien–Little–Wheeler, che per quanto riguarda la conduzione del disco non ha particolari problemi ma dove c’è carenza è nella fase difensiva. Infatti la difesa (che l’anno scorso ha subito 227 gol) è la croce di questa squadra, che anche quest’anno avrà nelle coppie Enstrom-Bogosian e Trouba-Clitsome, coadiuvati da Stuart, gli ultimi baluardi da opporre agli attacchi avversari. L’anno scorso questi baluardi sono spesso crollati, ma forse quest’anno riusciranno a trovare più intesa, dato che coach Maurice potrà lavorare sul gioco fin dall’estate, non come l’anno scorso quando si è trovato una squadra disastrata tra le mani. Capitolo portieri: con la partenza di Montoya (destinazione Florida), il ruolo di starter spetta sicuramente a Pavelec, che a 27 anni è chiamato a far vedere il suo valore dopo una stagione non particolarmente brillante (22W 163GA ,901SV%); come unico backup, per ora, il convento passa Hutchinson (3 presenze per lui l’anno scorso), prospetto 24enne appena rientrato dalle minors, quindi seconda chance per lui per dimostrare di che pasta è fatto.
Winnipeg non è partita con le più grandi prospettive quest’estate, ma è rientrata da poco nella NHL e forse tutto lo staff dirigenziale deve ancora capire come muoversi in questo ambiente: l’accesso ai playoff sarebbe vissuto come un trionfo, tutto quello che arriverebbe in più la massima gloria
#6 NASHVILLE PREDATORS
Vice Cenerentola, per non dire Cenerentola a pari merito, è la franchigia del Tennesse, dove ogni tanto lasciano perdere l’hobby di lanciare tappi nelle botti e cominciano a giocare a hockey. La disastrosa annata passata ha costretto il front-office ha licenziare lo storico headcoach Barry Trotz, ed a ingaggiare Peter Laviolette, reduce da una buona stagione con Philadelphia. Per rinforzare e svecchiare la prima linea è stato ingaggiato da Pittsburgh James Neal che terrà compagnia a Matt Cullen e Colin Wilson, mentre dietro con i vari Gabriel Bourque, Craigh Smith (2° linea), Filip Forsberg ed Eric Nystrom (3° linea) sono arrivati Olii Jokinen (dato che di esperienza ne ha da vendere) e Mike Ribeiro (sicuramente non per diminuire i minuti di penalità), tutta gente che può venir comoda negli special team.
Per non ignorare la difesa la dirigenza ha deciso di aggiungere al parco difensori Anton Volchenkov (pronto per lui 1 milioncino, così en-passant), parco difensori che annovera l’eterno Shea Weber, Roman Josi e Seth Jones, che sono chiamati a cambiare registro dopo la scorsa annata (242 gol subiti, peggior difesa ad Ovest). Davanti alla gabbia si contenderanno il posto Pekka Rinne e Carter Hutton, con il secondo leggermente in vantaggio sul finlandese.
Insomma, se Nashville non è la peggiore squadra della Central è solo perché, a differenza di Winnipeg è per l’impegno a cambiare che ha mostrato la dirigenza; solo le prossime 82 partite potranno smentire questo pronostico.
#5 MINNESOTA WILD
Playoff agguantati per miracolo e clamoroso upset ai danni di Colorado al primo turno. Pertanto ai piani alti di St.Paul (MN), si è deciso di fare qualche piccolo aggiustamento, ingaggiando Tomas Vanek, per aumentare la qualità della circolazione del puck, visto la fama di picchiatori dei Wilds. Ma non solo picchiatori in questa squadra, che vede in prima linea la qualità di Zach Parise, Mikko Koivu e Jason Poiminville. In seconda troviamo Nino Niederreiter (fresco di rinnovo triennale), Mikael Granlund e Matt Cooke, un po’ meno qualità ma molta più intensità.
La difesa è forse l’unico reparto che non aveva bisogno di aggiustamenti e infatti le linee Suter-Brodin e Spurgeon-Scandella sono stati confermati come baluardi. A supportare questi ultimi Mathew Dumba (ancora infortunato) e Keith Ballard. Davanti alla gabbia c’è stato parecchio movimento: Josh Harding è stato inserito nell’Injury Report a causa del suo recente infortunio, e di conseguenza è stato richiamato Ilya Brizgalov a riunirsi coi compagni al training camp. Ma il probabile starter sarà Darcy Kuemper, fresco di rinnovo di contratto (5 milioni di dollari in 2 anni).
Sognare per Minnesota non costa nulla, quindi tanto vale farlo in grande.
#4 SAINT LOUIS BLUES
I Bluesmen del Missouri sono chiamati a ripetere per la terza volta le ottime prestazioni in regular season e magari fare qualche passetto in più nei playoff. Ovviamente le potenzialità ci sono e se possibile anche aumentate. In estate infatti è arrivato Paul Stastny da Colorado (28 milioni in 4 anni per lui), che insieme a Tarasenko e Berglund (appena tornerà dall’infortunio) può formare una linea d’attacco devastante. Oltre a questi tre il ghiaccio dei Blues presenta capitan Backes e Steve Ott, sufficiente motivato dai 5 milioni che percepirà nei prossimi 2 anni. Altro bel giocatorino è l’eroe di Team USA TJ Oshie, che in questi anni ha dimostrato di non essere solo un gran penalty shooter.
La difesa è di tutto rispetto perché annovera linee composte da Alex Pietrangelo, Jay Bowmeester, Kevin Shattenkirk e Chris Butler. Capitolo portieri: dopo l’addio a Ryan Miller, fiducia totale a Brian Elliott, visti anche i 7 milioni stampati sul suo ultimo contratto; come backup è pronto Jake Allen (15 presenze per lui nell’ultima stagione).
Insomma la sostanza c’è e sulla carta SaintLouis è tra i top team della lega, vedremo se lo sarà anche sul ghiaccio.
#3 DALLAS STARS
Data la crisi dello sport nazionale texano, il football, a Dallas si è deciso di puntare sul nobile sport dell’hockey. Quest’anno le cose potrebbero farsi serie, dato i movimenti di mercato in quest’ultima offseason. Il serbatoio preferito è stato Ottawa, da cui hanno attinto nientemeno che capitan Jason Spezza (che perderà i gradi di capitano, ma guadagnerà in ambizioni da titolo) e Ales Hemsky. Entrambi andranno a rinforzare le prime linee, dove troveranno Tyler Seguin, Jamie Benn, Antoine Roussel e Valery Nichushkin: insomma forze fresche con un luminosissimo futuro che fanno ben sperare i tifosi con i cappelli a tese larghe.
Però non sono tutte rose e fiori a Dallas, infatti la difesa (già tallone d’Achille la scorsa stagione) rimane il punto debole, e infatti Alex Goligosky sembra l’unico che possa reggere l’urto degli attacchi avversari, mentre i vari Trevor Daley, Brendon Dillon e Sergey Gonchar non sono sicuramente un muro. Dove però gli Stars si sentono abbastanza sicuri è davanti alla gabbia, dove si staglia fiero l’immortale Kari Lehtonen, chiamato a confermare le ottime stagioni del passato. Come riserva, è tornato dalla AHL Anders Lindback, il quale deve sfruttare la presenza di Lehtonen per imparare.
L’anno scorso è stato un campionato con alti e bassi, quest’anno è d’obbligo togliere i bassi.
#2 COLORADO AVALANCHE
Si può evitare di mettere la sorpresa della scorsa stagione sotto pressione per l’anno venturo? Ovviamente no! E infatti a Denver i tifosi son giustamente bene speranzosi e gli uomini di coach Roy sono chiamati a ripetere e, se possibile, fare meglio del 2014. Il roster è stato tutto confermato (a parte il sopracitato Stastny) ed è stato aggiunto l’eterno Jerome Iginla per dare più esperienza alle linee d’attacco. Attacco che vede sempre più scalpitante il rookie of the year Nathan McKinnon, ben coperto dalle ali Gabriel Landeskog e Ryan O’Reilly, mentre in seconda linea si schierano il velocissimo Matt Duchene e Alex Tanguay oltre al vecchio ex Calgary a potenziare la macchina da gol di Colorado.
La difesa resta ancora un punto di domanda e il duo formato da Erik Johnson e Jan Heida fa venire molti dubbi in quel del Colorado; dietro non va meglio sicuramente con Tyson Barrie e Brad Stuart. Ma se la difesa è un colabrodo, la porta è ben coperta dal portierone russo Semyon Varlamov, reduce da una super stagione da 41 vittorie, figlie degli insegnamenti di Roy; chi può anche beneficiare della cura Roy potrà essere il backup Rato Berra, a completare il miglior parco portieri della NHL.
Basteranno un grande attacco e un ottimo duo di portieri per primeggiare in questa division? Le risposte arriveranno presto.
#1 CHICAGO BLACKHAWKS
Prima piazza d’obbligo per un roster che ha portato a casa due Stanley Cup in 5 anni. Visto che in Illinois si punta a vincerne altre, si guarda avanti ed è stato fatto firmare un super contrattone da 84 milioni in 8 anni ai virgulti Jonathan Toews e Patrick Kane. A completare la prima linea c’è il buon Patrick Sharp, reduce da una stagione da 78 punti. In seconda linea (o prima linea bis) a coadiuvare I già collaudati Bryan Bickell e Marian Hossa, è sbarcato da New York Brad Richards per poter mettere più pressione agli avversari. Dietro questi esperti sono pronti i confermati Brandon Saad, Andrew Shaw e Kris Versteeg, per non parlare dei giovani prospetti Jeremy Morin e Teuvo Teravainen (molto atteso dopo le sue ultime stagioni tra Europa ed AHL).
Anche qui però la difesa è il grosso punto di domanda, nonostante l’ultimo difensore dell’anno Duncan Keith e Brent Seabrook; infatti dietro questi due, Jonny Oduya, Niklas Hjalmarsson e Michael Roszival non danno tantissime garanzie. Davanti alla porta è stato confermato Corey Crawford, che è chiamato a fare il tanto sospirato salto di qualità e come backup il giovane Antti Raanta, che non ha affatto sfigurato l’anno scorso.
Per gli uomini di coach Quenneville si spera di rivivere I fasti di due anni fa, e le ragioni ci sono tutte, l’unica sfortuna è fare parte di una Division che di facile non ha proprio nulla.
#IsItOctoberYet
Continua a seguire Hockey Night in Cividale su Twitter, su Facebook e su Flipboard