Se i Boston Bruins hanno dovuto far saltare i loro schemi difensivi, allora vuol dire che la situazione è alquanto problematica.
Difatti, i Montreal Canadiens sono stati capaci di fare in due partite ciò che i Detroit Red Wings non erano riusciti a combinare in cinque, cioè segnare sette gol a quella che è la miglior difesa di questi playoff.
Prime due partite che hanno mostrato una discreta parità tra le due squadre, storiche rivali, appartenenti entrambe alle cosiddette Original Six. Parità che si è concretizzata anche nella serie, con gli Habs che sono riusciti a strappare gara 1 al TD Garden, grazie ad una brillante prova di P.K. Subban, autore di due reti, tra cui quella decisiva per la vittoria, al secondo overtime.
Così i Bruins regalano nuovamente la prima partita, per di più in casa, agli avversari, com’era già successo nel primo round. E pensare che quella prima partita avrebbero potuto tranquillamente vincerla se avessero segnato almeno due gol, mentre in questo caso non ne sono bastati nemmeno 3 per riuscire ad avere la meglio dei Canadiens, i quali riescono a passare in vantaggio per ben due volte, facendosi sempre rimontare.
Il primo vantaggio è siglato dal succitato defenseman di colore e da Rene Bourque, tra primo e secondo periodo. Boston non ci sta e riacciuffa la parità grazie a Reilly Smith e Torey Krug, ad inizio ultima frazione, prima che Francis Bouillon trovi il nuovo sorpasso Montreal, con poco meno di otto minuti da giocare.
I Bruins attaccano come dei forsennati, ma non riescono a trovare la rete che prolungherebbe, con ogni probabilità, la serata. Ed ecco che Johnny Boychuk, a due minuti dalla fine, sfodera uno slapshot che si insacca alle spalle di Carey Price, portando la gara all’extra time, dove continua il tiro a bersaglio dei giallo-neri, senza, però, molto successo.
Price, nonostante i tre gol subiti, sembra invalicabile, tanto da chiudere la contesa con 48 parate su 51 (!), rendendosi decisivo soprattutto quando contava maggiormente.
Così si procede verso il secondo overtime, in cui Matt Bartkowksi viene sanzionato con una penalità per un holding su Dale Weise. Non passano nemmeno sette secondi, che in uscita dal faceoff, Subban si trova nella posizione giusta per decretare il definitivo 4-3.
Cose che stavano rischiando di mettersi male pure in gara 2, dove i Bruins sono scesi in campo con un appeal diverso, segnando il gol del vantaggio con Daniel Paille, alla sua prima marcatura di questi playoff. Nella seconda frazione, però, l’inerzia cambia e Montreal finalizza per ben due volte con le reti di Mike Weaver e Thomas Vanek, in powerplay.
La terza ripresa sembra poter essere ancora a favore dei Canadiens che provano a chiudere le ostilità con il secondo gol di Vanek, ancora in powerplay, il quarto della serie per gli uomini guidati da Michel Therrien, a cui basterebbe solo amministrare il punteggio negli ultimi quindici minuti per riuscire a portare a casa un 2-0 davvero sorprendente.
Invece, con soli nove tiri, i Bruins vanno a segno per quattro volte, siglando il 5-3 con una rete in empty net di Milan Lucic, arrivata dopo la marcatura decisiva di Reilly Smith.
Un capovolgimento di fronte inaspettato per gli Habs, soprattutto perché i padroni di casa hanno ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo, cosa alquanto plausibile in uno sport approssimativo come l’hockey.
L’appuntamento ora è per martedì notte, con la serie che si sposterà nel paese della foglia d’acero, dove Montreal proverà a mantenere il fattore campo, supportata da un pubblico notoriamente carico che farà tutto il baccano possibile per ostacolare ulteriormente i tanto odiati Bruins.
Personal trainer e grande appassionato di sport americani. Talmente tanto che ho deciso di scrivere a riguardo.
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