Serie equilibrata se ce n’è stata una, come promesso: Flyers e Rangers all’ultimo respiro, ma alla fine c’è spazio per una sola regina al ballo e a decidere ovviamente è il Re.

C’eravamo lasciati con i Flyers a Philadelphia intenti a giocarsi gara 4 dopo la sconfitta interna in cui i Rangers si erano portati avanti 2-1 nella serie. Come in gara 2 Phila reagisce e riporta in parità la serie. La novità è che in porta torna dall’inizio Steve Mason dopo la breve apparizione in gara 3. Non giocava dal 12 Aprile, ma la ruggine non si è fatta sentire e la stella della partita è lui che con 31 parate su 32 tiri ferma gli attacchi di New York, intenta a chiudere i giochi il prima possibile. Altra novità è che New York ritrova un goal in powerplay in casa (dopo lo 0 su 5 di gara 3 e i record negativi della stagione). Lo segna Voracek su una deviazione ed è il goal che vale la partita. Prima di lui il pareggio di Matt Read al goal iniziale di Dominic Moore.

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Moore protagonista anche in gara 5 con il goal partita e 1 assist, a conferma di quanto sia fondamentale trovare secondary scoring in post season. Già perchè la perchè le prime linee dei Rangers, fermate da un ottimo Mason in gara 5, faticano ancora a mettere la firma sul tabellino della partita, nonostante Nash-StepanSt.Louis sia stata la linea migliore secondo coach Vignault, per niente preoccupato del digiuno di Rick Nash finché “continua a creare gioco e opportunità”. I goal verranno, si dice. In questa partita però Mason e i Flyers concedono qualcosa in più. St.Louis trova il quarto assist dei playoff per il goal iniziale di Marc Staal, poi i Rangers arrivano fino al 3-0 nel secondo tempo con Richards e il già citato goal di Moore. Per i Flyers è un continuo inseguimento dell’avversario, è già successo nella serie e succede ancora e come detto da Hartnell comincia ad essere un pò frustrante. Fatto sta che per poco non ci riescono ancora. LeCavalier in powerplay mette il goal della speranza a 30 secondi dalla fine del secondo periodo, ma Lundqvist e i Rangers non vogliono alimentare le speranze e il 3-2 arriva solo a un minuto e mezzo dalla fine con capitan Giroux. Troppo tardi e allo scadere Brian Boyle mette l’empty net definitivo.

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Si torna a Philadelphia dove i Flyers hanno forse l’ultima chance, ma dove New York vuole assolutamente chiudere i giochi perchè farsi pareggiare ancora una volta la serie potrebbe dare l’ennesima boccata di ossigeno agli avversari nonostante gara 7 si giochi al Garden. Sarebbe comunque una gara dentro-fuori e se possibile i Rangers vorrebbero farne a meno.

I Flyers nonostante tutto arrivano carichi e anche dalle dichiarazioni in prepartita di Claude Giroux fanno capire che il moral487365249_slidee è alto e sono convinti di arrivare a gara 7. Sul ghiaccio le aspettative sono ripagate, con Mason che chiude la porta a New York e Philadelphia che passa segna per prima, come solo on gara 1, e che lo farà altre tre volte chiudendo i primi 2 periodi 4-0 e con Lundqvist che viene sostituito dall esordiente Talbot tra i pali dei Rangers. Protagonista assoluto Wayne Simmonds, autore di un hattrick (di Gustafsson l’altra rete), che sembra essere su ogni disco e che suona la carica per i Flyers. Nel terzo tempo New York accorcia, ma Mason continua a fare buona guardia. Finisce 5-2 e si torna a New York in meno di 24 ore per la bella.

In Regular Season entrambi i goalie hanno giocato 4 gare senza riposare in un back-to-back: Mason le ha vinte tutte e 4, Lundqvist 1-3-0. Solo per la cabala. Non c’è tempo per recuperare ma non ce n’è bisogno e come ha detto Richards “Potevano farci giocare alle 9 di mattina e saremmo stati pronti”.

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Gara carica di tensione e vorrei ben dire, ma scordatevi le fagiolate e anzi, solo 3 penalità in tutta la partita. La decidono nel secondo tempo i goal di Carcillo, scratched in gara 5 e 6, su pregevole assist no-look di Zuccarello, e Pouliot. Philadelphia rimane in partita e accorcia nel terzo periodo spingendo a mille negli ultimi 20 minuti che li separano dall’eliminazione. Ecco allora che nel momento decisivo esce l’uomo decisivo: king Henrik Lundqvist. Dopo la brutta gara 6 il goalie svedese si carica sulle spalle la squadra e tutta la tensione del Madison Square Garden e frustra tutti i tentativi dei Flyers portando i Rangers al gran ballo contro Pittsburgh. Per Philadelphia il rimpianto per qualche passaggio a vuoto di troppo ma la consapevolezza che forse questa volta hanno trovato un portiere all’altezza della situazione in Mason.

Non c’è tempo per i festeggiamenti  comunque, perchè i Penguins stanno già aspettando (si gioca già venerdi 2 Maggio) e per i Rangers sarà un filotto di partite niente male. Saranno pronti ancora una volta?

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