Quel 1 dicembre i tifosi degli Ottawa Senators l’avevano cerchiato sul calendario Nhl già da tempo, non una gara qualsiasi ma l’arrivo in casa dei Detroit Red Wings, non un giocatore qualsiasi ma Daniel Alfredsson di nuovo a Ottawa, la sua Ottawa.
E come piace all’America il video tributo non manca mai in queste occasioni, in programma nella testa dei tifosi Senators già da quel mercato estivo con choc, Alfredsson si accasa ai Red Wings cambiando l’unica maglia indossata in tutta la carriera, quella di Ottawa di cui era anche il capitano.
http://www.youtube.com/watch?v=cpCYKdW0vIA
1.299 gare, 450 gol, 733 assist per 1.183 punti non sono bastati ad Alfie come motivazione per proseguire la storica striscia realizzativa con i Sens, forse sentendosi sminuito per non aver raggiunto un accordo con la proprietà ecco la possibilità dei Detroit Red Wings, mix di giocatori veterani e nuove promesse, sicuramente una squadra più tosta per continuare a sognare la conquista della Stanley Cup, coppa mai sollevata da Alfredsson.
Il capitano sapeva già che l’accoglienza sarebbe stata da leggenda, cosi con la musica degli U2 nella canzone Beautiful Day (è un bellissimo giorno, non lasciartelo sfuggire, tra le frasi del testo) Alfie a stento guarda e trattiene le lacrime, lui che è sempre stato il condottiero dei Senators e che dal 1999 al 2013 ha indossato la lettera C sulla maglia.
A pochi giorni dal compleanno numero 41, l’11 dicembre per l’esattezza, Alfredsson si è concesso 2 regali, il primo ricevuto come standing ovation, il secondo, più amaro per i fan, arriva sotto forma di assist per il gol del vantaggio Red Wings con Johan Franzen e poi per non farsi mancare nulla il gol a porta vuota per il definitivo 4 a 2 che chiude le speranze di rimonta per Ottawa riaperte da Zibanejad a 2 minuti dalla fine.
In mezzo all’Alfredsson show c’è anche la doppietta di Drew Miller, la risposta americana a Fabrizio Ravanelli detto penna bianca.
In tutto questo Alfredsson ha anche il tempo per far la vecchia voce da capitano, contento per i primi applausi e anche per i fischi ai suoi punti, perché, dice Alfie, Ottawa viene prima di tutto ed è giusto cosi.
Detroit invece è pronta a risalire, con Datsyuk ancora fermo ai box almeno la rivincita sul 6 a 1 della prima sfida con i Senators c’è stata, 2 punti che servono per piazzarsi al secondo posto dell’Atlantic Division, a meno 3 dai Boston Bruins.
Per i Senators invece l’amara sconfitta li relega al sesto posto della stessa divisione dei Red Wings, ma a meno 14 da Zdeno Chara e compagni, con i playoff che già sembrano lontani anni luce.
Nel frattempo si godono gli U2 con Beautiful Day, i ricordi sono di gran lunga meglio del presente.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
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