Una cosa mai vista su Detroit, un ciclone di sconfitte che si abbatte sui Red Wings e li fa apparire più vulnerabili che mai.
Ma come chi si trova in un paradiso basta alzare gli occhi al cielo, in questo caso guardare maglia si indossa e ricordarsi che in casi simili ci si rimbocca le maniche e non si molla, specie se giochi con i Red Wings e sei abituato a non mollare mai.
Il momento è drammatico per Detroit, una delle franchigie più gloriose della Nhl che ha avuto 2 tra i capitani più gloriosi in tempi recenti, Steve Yzerman e Nicklas Lidstrom, 2 abituati alla battaglia, alla sfida e a rialzarsi nei momenti critici.
Anzi, sempre sponda Red Wings, in questi giorni si celebra l’introduzione di Chris Chelios nella Hall Of Fame dell’hockey, uno che, tanto per dire, ha giocato sino ai 47 anni.
Nel mese di Novembre sino ad ora in 9 partite sono arrivate 7 sconfitte di cui 2 ai supplementari e 3 ai rigori, facendo fare un salto all’indietro in classifica alle mitiche ali rosse sino al quarto posto nell’Atlantic division a meno 4 da Boston capolista.
Dietro Zetterberg e Datsyuk c’è il vuoto nonostante uno sia l’erede di Lidstrom e l’altro il giocatore più spettacolare della Nhl, Daniel Alfredsson si è rimesso in gioco lasciando l’unica casacca della sua carriera ma ha capito che lontano da Ottawa è complicato portare a termine il progetto Stanley Cup e all’anagrafe va per i 40.
Il tutto mentre sembra che inesorabilmente il tempo abbia reso più vecchi i Red Wings, Bertuzzi va per i 38 anni, Samuelsson 36, Datsyuk 35, Cleary 34, Zetterberg 33 come Franzen con il muro Kronwall un anno più giovane.
Eppure i Red Wings sono pur sempre la squadra che lo scorso maggio è arrivata ad un passo dall’eliminare i futuri campioni dei Chicago Blackhawks, portati a gara 7 in semifinale.
Esistono ancora lati postivi, Howard è pur sempre una garanzia in porta, Danny Dekeyser è una nuova bella scommessa che i Red Wings portano avanti e non va dimenticato che il condottiero di una città disastrata per la crisi motoristica è quel Mike Babcock che a detta di tanti è il miglior allenatore-stratega della Nhl.
In tutta questa crisi non va scordata anche la striscia positiva dei Red Wings che vale quanto quella di The Undertaker a Wrestlemania, dal 1990 la squadra di Motown partecipa ininterrottamente ai playoff e questa è la striscia più lunga attualmente di ogni sport di squadra in Usa.
Cosi a Detroit attendono solo che si respiri l’aria dei playoff, che il polipo portafortuna venga scagliato sul ghiaccio e che, come dopo ogni ciclone, arrivi il sereno, si ricomponga tutto e si ritorni più splendenti di prima, come in ogni stagione dei Red Wings, come in ogni angolo della Sardegna.
P.S. I riferimenti a quanto di drammatico è accaduto nell’isola sarda sono una piccola dedica anche se parlare di ciclone su eventi sportivi è da prendere con giuste proporzioni, specie se chi scrive sa che la Sardegna è il suo paradiso e come quando viene colpita una parte del cuore sa che dopo il dolore arriverà la gioia. Porta pazienza Sardegna mia.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
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