L’ultima division, quella piu’ orientale di tutto il continente e in cui andremo a concludere le preview delle squadre, e’ quella probabilmente piu’ competitiva e con il nome piu’ curioso: Metropolitan Division.
Columbus Blue Jackets
All’inizio della scorsa stagione, Columbus era stata descritta come “la cittá in cui l’hockey va a morire”. A fine stagione, a Columbus sono stati negati i playoff solo a dischi fermi, quando il pari merito in classifica con Minnesota ha premiato i Wild, mandandoli a sacrificarsi contro i Blackhawks al primo turno di post-season.
Quest’anno i Blue Jackets si son spostati ad Est, e inglobati nella talentuosissima Metropolitan Division, dove militano squadre che negli ultimi anni si son piazzate ad alti livelli in regular season e playoff. Se quindi Columbus ha guadagnato sul numero di km da fare, ha perso sul tipo di squadre da affrontare piu’ volte in stagione.
In ogni caso, un colpo di mercato spicca su tutti (che son stati comunque pochi): Nathan Horton. L’anellato giocatore di Boston ha scelto di passare a Columbus firmando un contratto di sette anni, e facendo intuire che i Blue Jackets stanno cominciando a diventare una sponda interessante per l’arrivo di giocatori di un certo livello. Certo, lui arriva direttamente in infermeria e ne avra’ di sicuro fino a dicembre per recuperare l’intervento alla spalla, ma il supporto che dara’ comunque alla squadra sara’ di sicuro di spessore. Se poi lo si affianca a Gaborik, che dovrebbe cominciare una stagione “buona'” (ricordiamo che lui alterna stagioni buone a stagioni cattive, e l’ultima non e’ stata certo delle migliori), Columbus potrebbe veramente diventare una spina nel fianco a Est. La nuova configurazione della Lega e delle Division non la aiuta di sicuro a raggiungere un posto ai playoff, ma se ce l’ha fatta Florida due anni fa, c’e’ sempre speranza.
L’estate ha portato anche un’estensione del contratto di Bobrovsky, fresco vincitore a 24 anni dello scorso Vezina Trophy. Si puo’ dire che la squadra l’anno scorso ha cambiato faccia dopo che il coach ha cominciato a schierarlo in porta, e il quasi arrivo ai playoff e’ molto merito suo. Se confermera’ cio’ che ha fatto la scorsa stagione, le cose saranno piu’ interessanti per tutti.
Pittsburgh Penguins
Come ogni anno, Pittsburgh si presenta a inizio stagione come una delle squadre favorite, se non la squadra da battere.
Il bruttissimo finale di playoff di qualche mese fa, con la sconfitta in finale di Conference contro i Bruins per un secco 4-0, avrebbe portato qualunque GM a una rivoluzione della squadra, o almeno a qualche cambiamento. Invece niente: conferme su conferme, le piu’ importanti quelle di coach Bylsma, di Letang, e di Malkin (ci mancherebbe farlo andar via, aggiungo io).
Chi invece ha deciso di non rimanere e’ stato Iginla. Dopo il suo passaggio a Pittsburgh che non ha lasciato nessuna traccia, e dopo la sua totale trasparenza ai playoff, ha deciso di andare a cercare la Coppa in quel di Boston, magari accordandosi gia’ durante la finale di Conference (questo spiegherebbe almeno il suo gioco inesistente). Insieme a lui, un sacco di free agent hanno preferito mettersi sul mercato in cerca di ghiacci migliori.
Senza alcun dubbio sul potenziale offensivo della squadra, una delle piu’ vincenti della storia e delle ultime stagioni NHL, i dubbi rimangono sui portieri. Son sempre quelli, Fleury e Vokoun, che non riescono a dare garanzie. Capaci di partite e parate impressionanti, crollano la gara dopo in un baratro di colabrodaggine che lascerebbe di stucco anche il miglior esperto di groviera.
Carolina Hurricanes
Un’altra squadra che paghera’ caro il nuovo re-alignment della Lega saranno gli Hurricanes. Se prima, giocando nella division peggiore della Lega, avevano qualche possibilita’ di raggiungere i playoff, da quest’anno in poi sara’ molto piu’ difficile.
Anche in questo caso, pero’, vale il discorso infermeria. L’anno scorso Ward si e’ infortunato alla schiena, e se non guarisce completamente, diventera’ probabilmente la criticita’ maggiore della squadra. A meno che il neo-arrivato Khudobin, che bene ha fatto in quel di Boston nel poco che ha giocato, non si ricavi il posto da titolare.
Il mercato estivo ha visto l’arrivo anche di un paio di veterani come Sekera e Komisarek, che potranno aiutare dalla blue line. Davanti invece ci si affidera’ ai soliti Staal, e a uno Skinner che si spera continui a migliorarsi come ha fatto nelle scorse stagioni, a partire dalla prima che gli e’ valsa il Calder Trophy.
Washington Capitals
Ed ecco quella che per anni e’ stata la dominatrice incontrastata della Southeast division. Una delle squadre con piu’ talento offensivo in circolazione ad oggi, e quella che nella corta stagione appena conclusa ha avuto il miglior PP team, e probabilmente anche il migliore degli ultimi 10 anni.
Il reparto offensivo e’ uno dei piu’ solidi dell’intera Lega. Ovechkin, Backstrom e Green sono nomi che spaventano ogni difesa. Sono stati salutati da Ribeiro, che si e’ trasferito a Phoenix, ma a loro si e’ andato ad aggiungere Grabovski (direttamente dall’Universita’ dei mostri), e i soliti bene informati parlano di probabile emissione di biglietto aereo dalla Russia per Kuznetsov, il 21enne scelto nel 2010 ma lasciato in Russia a farsi le ossa: uno dei migliori giocatori al mondo probabilmente trovera’ uno spazio come centro in questa squadra, gia’ carica di marcatori di categoria.
Se pero’ c’é tanta grazia in attacco, non si puó dire lo stesso della difesa, o dell’estremo difensore: non é cambiato praticamente niente durante l’estate. Certo, finche’ si segnano piu’ gol dell’avversario, poco importa se la propria rete viene trafitta dai dischi nemici, ma avere la sicurezza di essere protetti dietro rende piu’ facile tutto (anche nella vita reale).
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