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La drammatica conferenza stampa del 9 agosto 1988 ad Edmonton

Il 9 agosto 1988 arrivò lo scambio che cambio il mondo della Nhl, da quel giorno tutti si potevano considerare cedibili e nessuno intoccabile, era appena stato scambiato il più grande di tutti: Wayne Gretzky.

La quiete prima della tempesta

Wayne Gretzky gioca a Edmonton, ha appena vinto la quarta Stanley Cup, un’egemonia perfetta dopo aver interrotto i successi dei New York Islanders.

Edmonton è una squadra perfetta: Gretzky, Messier, Lowe, Anderson, Kurri e Fuhr, reduci da un triennio vincente affrontano i Boston Bruins per la quarta Stanley Cup di fila.

The Great One Gretzky trascina i suoi al successo, 31 assist in appena 18 gare di playoff, con la finalissima che si chiude 4 a 0 nonostante le partite giocate siano 5, di cui una sospesa sul 3 a 3 a causa dell’improvviso corto circuito del Boston Garden che lascia tutti al buio.

Gretzky vive un momento felicissimo, sposato con l’attrice Janet Jones (Scuola di polizia 5) da un po’ di tempo manifesta una certa voglia di cambiare aria, contando sul fatto che la stagione successiva al 1988 sarebbe stato free agent e libero di scegliere un’altra squadra.

In cuor suo ha la certezza di essere intoccabile: non é dello stesso parere l’allora proprietario degli Oilers che prima risponde che Gretzky é incedibile poi fiuta il mega scambio.

I rumors di fianco a Wayne parlano però di una leggera pressione della moglie Janet, in qualità di attrice esiste Los Angeles, il paradiso dei film. A queste pressioni vanno ad aggiungersi quelle di Bruce McNall proprietario dei Kings che fiutata una crepa nel rapporto Gretzky-Oilers tenta l’azzardo, d’altronde Los Angeles non vede i playoff da 6 anni e non c’è un grande futuro.

9 agosto 1988

Dopo un lungo ed estenuante corteggiamento spetta a Wayne prendere la decisione, altro che LeBron James: in quel giorno dice si ai Kings nello scambio che comprende i compagni Marty McSorley e Mike Krushelnyski per Jimmy Carson , Martin Gelinas, 15 milioni di dollari in contanti e prima scelte Kings nel draft 1989, 1991 e 1993. A quel punto era chiara una cosa: nessuno è incedibile.

Giorni dopo la tempesta

Wayne passa dalle lacrime della conferenza stampa d’addio con gli Oilers ad un sorriso d’oro in maglia Kings, spiegando lo shock nella decisione del proprietario degli Oilers, post Stanley Cup vinta, di poter aprire una trattativa con alcune squadre, rendendo di colpo l’immenso Gretzky come uno dei tanti.

Edmonton subisce la trattativa come un tradimento dolorosissimo, i giornali locali su 40 pagine ne dedicano 35 solo a questa mossa di mercato che viene vissuta come la fine della gloriosa era degli Oilers.

Anni dopo Gretzky spiega che ha avuto la fortuna di poter controllare il suo destino nonostante non fosse free agent, sfruttando la stima su McNall nata dai tempi della richiesta di biglietti per Lakers-Celtics di Nba e fortificata da una trattativa che gli ha dato la certezza di essere desideratissimo da Los Angeles.

Divertente il siparietto tra il proprietario dei Kings e la stellina Jimmy Carson che al secondo anno di Nhl mette a segno 55 gol per 107 punti, col proprietario McNall che spinge tutta l’estate per trovare una nuova casa visto che la moglie di Carson è un arredatrice.

Dopo aver ristrutturato un paradiso McNall nelle trattative per il rinnovo con Carson dice: “Abbiamo 2 grandi notizie, 1 buona e 1 cattiva. Quella buona è che con tutta certezza prendiamo Gretzky” e nello stupore ed entusiasmo di Carson felice di giocare con chi ha vinto 4 Stanley Cup negli ultimi 5 anni McNall prosegue “la cattiva è che tu te ne vai a Edmonton”. L’uragano Gretzky-Kings  aveva appena fatto la prima vittima.

L’eccitazione dei futuri compagni era incredibile, quanto la tristezza e la rabbia di Edmonton privata del proprio capitano, con Mark Messier pronto a raccogliere l’onore di guidare la franchigia canadese.

Epilogo

I Kings passarono da una media di 10.000 tifosi al tutto esaurito in poco tempo,  celebrità come Tom Cruise, Sylvester Stallone e Tom Hanks iniziano a frequentare la Nhl e pubblicizzarla in luoghi caldi come la California che il ghiaccio lo sopporta poco.

Così inizia l’espansione della Nhl in città dove l’hockey è poco conosciuto, tipo Anaheim e San Jose dove veder giocare Gretzky diventa quasi religione.

In ogni caso in maglia Kings arriveranno valanghe di punti in 8 stagioni, compresa quella d’esordio dove L.A. elimina i campioni in carica di Edmonton ma a sorpresa non arriva nessuna Stanley Cup, cosa che invece gli Oilers riescono a vincere nel 1990 con Mark Messier capitano.

Gretzky riuscirà al massimo ad arrivare alla finalissima nel 1993 ma viene spazzato via dai Montreal Canadiens all’ultimo acuto della storica franchigia canadese, mentre i Kings arrivano alla prima Stanley Cup solo nel 2012.

La storia d’amore tra Wayne Gretzky e i Los Angeles Kings termina nel 1995/96 quando si trasferirà ai St.Louis Blues e successivamente riformerà la coppia d’oro ai Rangers con Mark Messier.

Altri tempi, altri giocatori altra classe, ma se capitate a Edmonton non ricordate a nessuno il 9 Agosto 1988.

3 thoughts on “9 agosto 1988: “The Trade”

  1. “nello scambio che comprende i compagni Marty McSorley e Mike Krushelnyski per Jimmy Carson , Martin Gelinas, 15 milioni di dollari in contanti”
    In contanti? Quindicimila pezzi da 100 ? La valigetta era bella capiente XD

    • tanto la portava Magic Johnson o il povero Jimmy Carson che attende ancora Gretzky :)

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