Lasciare la Nhl a 30 sembra una cosa assurda, lasciarla per una vagonata di milioni di dollari (20 per stagione) ha già molto più senso.
Ilya Kovalchuk che annuncia il ritiro sulla pagina di Nhl.com desta quasi terrore pensando a qualcosa di clamoroso, invece l’attaccante russo decide di trasferirsi nella Khl come già fatto durante il lock out, trovandosi talmente tanto bene da decidere che la sua dimensione è l’hockey del campionato russo e nessuno può dargli torto.
Con la maglia dei Devils Kovalchuk aveva ancor 12 anni di contratto per altri 77 milioni di dollari ma il gap di moneta sonante lo colma la squadra degli Ska di San Pietroburgo facendo dell’attaccante, ormai ex New Jersey, il giocatore più pagato al mondo.
Nato a Tver il 15 aprile del 1983 Kovalchuk approda nella National Hockey League nel 2001, ovviamente come prima scelta, dopo che si mette in luce nello Spartak Mosca dove segna 74 punti in 86 partite.
Ad assicurarsi la classe dell’ala destra sono gli Atlanta Thrashers che ammirano i suoi 29 gol nella stagione d’esordio con 22 assist, finendo secondo nella corsa al Calder Trophy quale rookie d’oro, alle spalle del compagno Dany Heatley che quella stagione la chiude con 26 gol e 67 assist in 82 partite.
Si migliora Ilya successivamente, 38 gol nel 2002/03 e primato realizzativo un anno dopo a quota 41 reti alla pari con Jarome Iginla e Rick Nash.
La stagione 2003/04 è quanto mai travagliata e sfortunata, nel settembre 2003, pochi giorni dopo il cambio di proprietari all’interno dei Thrashers arriva la tragedia dell’incidente automobilistico con la Ferrari di Dany Heatley che si schianta contro un muro facendo volare via dall’abitacolo lui e il compagno di squadra Dan Snyder che muore dopo cinque giorni di coma. Heatley si frattura mascella, rompe 3 legamenti del ginocchio destro più polmone e rene contusi.
L’attaccante dei Thrashers non si riprende psicologicamente e chiede di essere ceduto agli Ottawa Senators e per ricordare la tragedia non sistemerà mai più l’incisivo nella parte superiore dei denti che ha perso nello schianto.
Nella trade di Heatley approda ad Atlanta Marian Hossa.
Il ritorno in Russia durante il primo lock out restituisce un Kovalchuk stellare alla Nhl, capace di segnare 52 gol e 98 punti totali, 27 reti in power play ma visto che intorno a lui c’è il buio per gli Atlanta Thrashers non arrivano i playoff.
Per l’esordio in post season si attende un anno, stagione 2006/07 chiusa con 42 gol e 76 punti e sconfitta per 4 a 0 al primo turno delle gare che contano contro i New York Rangers.
Non basta un’altra mostruosa stagione con 52 gol per i playoff successivi, cosi Kovalchuk si deve accontentare solo di partecipare alla gara delle stelle in quel di Atlanta dove lui ovviamente è il beniamino del pubblico.
Nascono cosi i primi disagi di Ilya, trascinatore in una piccola squadra che a malapena vedrà i playoff nonostante transitino in maglia Thrashers gente come Hossa o Savard.
Gli altri 2 anni nella città della Coca Cola non portano bollicine nonostante altri 43 gol e 91 punti nel 2008/09 e 58 punti nel 2009/10 finchè a metà di quest’ultima stagione non va ai New Jersey Devils anticipando lo status di free agent che sarebbe arrivato da li a poco.
Un punto a partita e 5 su 6 gare di playoff non servono ai Devils visto che vengono eliminati dai Flyers, per Kovalchuk è comunque colpo di fulmine con i diavoli e firma un contratto di 100 milioni di dollari per 15 anni, dopo il rifiuto della lega di accettare i 102 milioni per 17 anni.
Nonostante le grandi ambizioni intorno ai Devils i playoff non arrivano nel 2010/11 e Kovalchuk, visto il suo mega contratto, è il principale imputato del fallimento.
Il riscatto arriva nel 2011/12 quando il vero Ilya trascina i suoi con 86 punti e 37 gol sino alla finalissima che poi perdono contro i Kings, sfiorando la Stanley Cup ma vedendola sollevata da Dustin Brown.
Los Angeles solleva una coppa che neanche Wayne Gretzky in maglia Kings vince, Kovalchuk invece non riesce a imitare Brodeur e resta a bocca asciutta.
Il successivo lock out con ritardo dell’inizio di stagione rompe il sottile equilibrio che lega Kovalchuk alla sua Russia, per la famiglia decide che è meglio restare in patria salvo poi ripensarci e giocare ugualmente con i Devils l’ennesima stagione fallimentare, trovandosi anche di fronte alla cessione di Zach Parise andato ai Wild.
Il suo ultimo gol con la maglia dei diavoli risale al 25 aprile contro i Pittsburgh Penguins ma nessuno sa che l’unico giocatore in grado di salvare la baracca sta per salutare il Prudential Center.
Ilya Kovalchuk lascia cosi la Nhl con l’ottima statistica di avere più gol che assist, 816 punti in 816 partite e 417 gol, grande perdita dei Devils oltre Clarkson approdato ai Maple Leafs e Parise perso lo scorso anno.
A rimpiazzare Kovalchuk ci penserà il vecchio leone Jaromir Jagr anche se ci vorrà un’impresa rendere ancora competitivi gli uomini di Lamoriello, mente geniale della Nhl che acquisisce pure Michael Ryder e Ryane Clowe pur di dire che sono competitivi.
E visto che piove sul bagnato il riallineamento della Nhl 2013/14 consegna alla Eastern Conference i gloriosi Detroit Red Wings e i Columbus Blue Jackets col risultato che arrivare nelle prime 8 diventa un’impresa mondiale per NJ, calcolando che squadre come Bruins, Penguins, Red Wings, Islanders, Capitals sono di un altro pianeta e Flyers, Hurricanes e Blue Jackets sono migliorate nel corso dell’estate.
Cosi ai fan dei Diavoli non resta che attaccarsi a Martin Brodeur e suo figlio (Schneider permettendo per Brodeur senior), più giovani talenti come Enrique, Matteau, Larsson e Merrill.
Insomma, mentre 29 franchigie non vedono l’ora di ripartire a New Jersey la calma estiva sarà il più dolce ricordo in vista della prossima stagione.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
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