Trade deadline dove non sono mancate le sorprese, compresi i consueti botti allo scadere.
Le protagoniste annunciate
Le protagoniste si erano già delineate con qualche giorno d’anticipo, con Pittsburgh che ha strappato a Boston i vari Morrow e Iginla e i Bruins che si rivolgono all’esperienza di Jaromir Jagr. Il 41enne ceco non ha perso la sua classe e dosato a dovere sembra l’innesto giusto per il powerplay di Boston, attualmente il 24mo della lega (14.7%) e penultimo (8.7%) negli scorsi playoff.
Penguins che comunque dopo il grave infortunio al loro capitano Sidney Crosby sono rimasti attivi fino alla fine, aggiungendo profondità con Jussi Jokinen. Carolina ha provato in tutti i modi a disfarsene e alla fine ce l’ha fatta in cambio di una 7th round pick condizionale e trattendendo parte dell’ingaggio del giocatore nella prossima stagione. Certo senza Crosby la squadra perde una parte importante del suo valore, ma gli innesti fatti la rendono comunque una tra le favorite.
La svendita dell’Alberta
Svendita totale a Calgary iniziata con l’addio del capitano Iginla dopo 18 anni e proseguita con la cessione del loro miglior difensore, Jay Bouwmeester, a St. Louis. Allo scadere della deadline spazio anche per la cessione di Blake Comeau che aggiunge una 5th round pick alle due 1st round pick e ai quattro prospetti acquisiti con le prime due trade. Alla fine non si è mosso invece Kipprusoff: il portierone finnico nonostante le voci ha preferito rimanere fedele alla sua no-trade-clause e (anche per stare vicino al suo neonato secondo genito) rimarrà a Calgary dove potrebbe ritirarsi al termine della stagione. Calgary quindi che ha dichiarato apertamente il suo progetto di rebuilding.
Anche a San Josè c’è stata aria di smantellamento. Gli Sharks sono in piena corsa per i playoff ma i movimenti effettuati sono un segno chiaro che qualcosa non va. Oltre a Murray (destinazione Pittsburgh) sono stati ceduti anche Handzus (Chicago) e Clowe (NYR), due giocatori che hanno deluso in questa stagione e il cui allontanamento potrebbe portare beneficio.
Sulla sponda est la squadra più attiva in uscita è stata sicuramente Buffalo. I Sabres hanno ceduto Leopold a St.Louis (che hanno quindi fatto un doppio innesto in difesa) e Robyn Regehr (per due 2nd round pick) a Los Angeles, concludendo in bellezza con la cessione ai Wilds del capitano Pominville in cambio del giovane attaccante Johan Larsson e del promettente goalie Matt Hackett che andrà a fare compagnia a Miller ed Enroth. Ennesima rivoluzione a Buffalo che già con il licenziamento dello storico coach Lindy Ruff avevano dato il segnale di resa per questa stagione. Minnesota dal canto suo aggiunge un tassello importante al proprio attacco e si avvia in crescendo verso questo finale di stagione.
Ultima ma non ultima, non si puo’ non citare Dallas tra le squadre che hanno venduto di più. Già detto di Jagr, gli Stars hanno messo una croce sui progetti di inizio stagione vendendo anche Derek Roy, destinazione Vancouver. I Canucks acquisiscono un centro di sicuro livello (anche nell’eventualità in cui Kesler non dovesse recuperare per tempo) e aggiungono esperienza e qualità al loro attacco, a tratti deficitario e troppo spesso Sedins dipendente.
Le sorprese dell’ultim’ora
Per tutta la giornata del 3 Aprile, per cui era fissata la deadline, sembrava non dovesse succedere nulla. Come spesso accade è stata la calma prima della tempesta che ha caratterizzato le ultime ore.
Tutto è iniziato con lo scambio che ha portato il goalie Bishop da Ottawa a Tampa in cambio del promettente Cory Conacher (secondo tra i rookie in regular season) e una 5th round pick. Trade che soddisfa entrambe le parti ma non Philadelphia, alla ricerca di un goalie.
I Flyers quindi ripiegano su Steve Mason prelevandolo da Columbus in cambio di M. Leighton e una 3rd round pick. Insperato tornaconto per un portiere che non ha mai convinto dopo l’esordio che gli è valso il Calder Trophy. Dolorosa coincidenza per i Flyers dover pagare la squadra a cui avevano ceduto in offseason il russo Bobrovsky, vero protagonista della corsa dei Jackets verso i playoff.
Blue Jackets che a questo punto non si fermano più e si scatenano acquisendo in seguito Comeau dai Flames ma soprattutto Marian Gaborik dai NYR. Dopo lo scambio Nash, questa volta le parti si invertono ed è il cecchino slovacco a trasferirsi in Ohio in cambio di D. Brassard, J. Moore e D. Dorsett (out for the season). Gaborik ha addirittura rimosso la clausola no-trade dal suo contratto pur di allontanarsi da Manhattan, o più probabilmente da qualcuno che vi risiede (leggi Tortorella).
Situazione non nuova per i Rangers, che scaricano un contratto pesante di un loro top-player in difficolta: per Gaborik 41G la scorsa stagione ma solo 19P in 35 gare quest’anno. Aldilà della contropartita da Columbus (Brassard e Moore possono dare il loro contributo), è curioso come a New York si pensi di rivitalizzare l’attacco con l’innesto di Clowe, ancora a secco in questa stagione.
Forse un cambio d’aria farà bene a tutti.
Cosa non è successo
Ci si aspettava un portiere a Toronto, magari Luongo, invece i Maple Leafs sono rimasti fermi al palo. Nessuno scambio per loro nella stagione che potrebbe vederli per la prima volta ai playoff dopo anni di postseason passate sui campi da golf.
Per Luongo dichiarazioni pesanti allo scadere della deadline: “il motivo per cui sono ancora a Vancouver è semplice: il mio contratto fa schifo. Sono pronto a rivederlo“. In poche parole, Robertone è pronto a prendere di meno pur di andarsene. Ma non a Toronto. La destinazione preferita è Florida. Della serie, il primo amore non si scorda mai.
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