Finalmente si parte. Trovato l’accordo, il campionato hockeistico più famoso (e ricco) del mondo può avere il via.
Favorito d’obbligo Los Angeles, detentore della Stanley Cup. Attenzione però: le stagioni “a breve termine” non sempre portano bene ai campioni in carica. Per informazioni chiedere ai New York Rangers, “spazzati via” dai Philadelphia Flyers nel primo turno di playoff (con la testa di serie numero 8) dopo circa dodici mesi dal titolo conquistato nel 1994.
Di seguito presentiamo una guida al “fronte occidentale”, partendo come doveroso dai neroviola, detentori della Coppa.
Los Angeles Kings, la stagione più difficile
Partire con i favori del pronostico non è facile, soprattutto se l’anno che ha preceduto è stato ricco di soddisfazioni. Rivelazione della regular season, la squadra californiana ha sorpreso tutte le avversarie con dei playoff degni della migliore tradizione hollywoodiana, vincendo nove dei primi dieci confronti e sconfiggendo avversari ben più quotati, dal momento che Brown e compagni hanno ottenuto solo l’ultimo pass per la post-season.
Confermato lo “zoccolo duro” della squadra, un nome che fa ben sperare i tifosi di LA è Jonathan Quick. Il goalie si è affermato come uno dei migliori a livello mondiale, raggiungendo numeri da brivido e costruendo le basi, gara dopo gara, per la conquista del titolo.
Se lo “scheletro” dovesse reggere, potrebbero essere dolori per tutti… a condizione che la squadra abbia una “quick start”: con la stagione in formato ridotto, è infatti difficile pensare di poter recuperare un inizio lento. L’esperienza insegna.
St. Louis Blues, music on ice
A lungo tra le contendenti per il Presidents’ Trophy e seconda ad Ovest, la formazione del Missouri appare uno dei grandi nomi anche per la stagione che verrà. Indispensabile, tuttavia, sarà carburare bene le forze: l’anno passato una straordinaria performance durante il torneo non è stata confermata del tutto negli scontri diretti per la Stanley, complici anche i Kings (vittoriosi 4-0 in Semifinale di Conference).
Brian Elliott e Jaroslav Halak sono due goalie di tutto spessore, come dimostrano gli appena 169 gol incassati la scorsa stagione. Davanti, l’esperienza di Langenbrunner si accompagna al talento di capitan Backes (quasi dieci anni più giovane), Berglund e compagni. Anche dai loro pattini passano le speranze di una stagione migliore a St. Louis..
Enigma a Vancouver
Come conciliare alcuni dei migliori pattinatori della Lega con un reparto arretrato non sempre affidabile? Questo è stato il paradosso dei verde-.azzurri durante i playoff dello scorso anno. Migliore formazione stagionale, i canadesi si sono “sciolti” in primavera, complici anche le prestazioni altalenanti di Roberto Luongo. Cinque gare con i Kings e Vancouver a casa.
Il portiere canadese è rimasto in franchigia, anche se più che probabile appare il ballottaggio con Cory Schneider, sostituto “d’emergenza” l’anno passato, con il giovanissimo Joe Cannata “terzo incomodo”. Kesler e i gemelli di Svezia Sedin sono dei top player. Con una maggiore sicurezza in porta sognare è possibile.
Blackhawks, secondi a nessuno
Nel segno di Kane. I tifosi della Windy City hanno compreso che i risultati dei loro beniamini sul ghiaccio sono spesso legati alle sorti di PK. Quando Patrick è stato indisponibile, i risultati non sempre sono arrivati. Un po’ come avvenuto in casa Penguins con l’assenza di Crosby.
Potenzialmente è una squadra da titolo – anche per il valore assoluto di giocatori come Toews, Sharp e Hossa – ma solo il ghiaccio potrà dare risposta.
A Phoenix sognando la luna
Quando hai un buon portiere, allora tutto è possibile. La regola vale anche in Arizona, dove sta trovando importanti conferme Mike Smith, goalie che ha cominciato tardi la sua carriera tra i professionisti e che comunque ha trovato il modo per affermarsi e stupire.
Non è un caso che le buone prestazioni nelle ultime due edizioni della post-season – traguardo raggiunto a Phoenix dopo molto tempo – abbiano portato a importanti traguardi. L’anno scorso la corsa dei biancorossi è stata interrotta da L.A. in finale di Conference. Con molte conferme e qualche arrivo, tra cui il ritorno di Matthew Lombardi, l’obiettivo è fare ancora meglio.
Nashville? Più di una mina vagante
La squadra del Tennessee non è più una sorpresa. Tra le ultime nate in Lega, la formazione gialloblu sembra aver trovato la quadratura del cerchio per poter svolgere un ruolo da interprete, come dimostrano le numerose presenze nei playoff durante gli ultimi anni.
A partire dalla porta, dove Pekka Rinne è una saracinesca e Chris Mason un esperto back-up goalie. Per poi salire in difesa, dove gioca capitan Weber, e al reparto offensivo, artefice principale dei 237 gol della stagione scorsa.
Eliminati i Red Wings in cinque gare, l’anno scorso i Predatori si sono dovuti arrendere in altrettante gare a Phoenix, dopo aver cominciato i playoff con la testa di serie numero 4. Confermarsi è un obiettivo alla portata.
Detroit in cerca di un erede
Quanto peserà il fattore L? Dopo una vita trascorsa sul ghiaccio, Niklas Lidstrom ha deciso di dedicarsi all’hockey solo in qualità di dirigente. Resta in forze alla squadra del Michigan, ma l’assenza del suo carisma on ice rischia di farsi sentire.
Aumentano le responsabilità per Zetterberg e Datsyuk, già in evidenza con il Cska Mosca durante la pausa per la serrata. Tra i pali, Jimmy Howard gioca su buoni livelli da anni. In una Division con Chicago, Nashville e St. Louis è vietato sbagliare, specialmente in un campionato “dimezzato”.
Dallas, se son stelle brilleranno
Quarant’anni e non sentirli. Jaromir Jagr si prepara alla sua ennesima stagione da protagonista indossando per la prima volta la casacca neroverde, dopo aver giocato in città importanti come Pittsburgh, Washington, New York (sponda Rangers) e Philadelphia.
L’anno scorso il suo apporto ai Flyers è stato più che discreto (19 gol e 35 assist), ma i nero-arancio sono stati eliminati al secondo turno dai futuri vicecampioni di New Jersey – dopo aver superato i cugini nel derby del primo turno (4-2). In Texas sperano di riacciuffare un posto nei playoff, grazie anche al ceco.
Sharks d’autore
Franchigia nata nel 1991, San Jose è diventata negli ultimi anni una macchina da playoff. Merito anche della gestione McLellan, 107,8 di media nelle sue stagioni da head coach in stagione regolare.
Antti Niemi in porta, Dan Boyle, Patrick Marleau, Joe Pavelski, Joe Thornton: i “grandi nomi” non mancano in California. L’anno scorso i Blues hanno eliminato gli Squali al primo turno, ma SJS partiva con il numero sette. Se sulla “breve distanza” sapranno fare meglio, allora ci sono tutti gli ingredienti per una stagione da protagonista.
A Wild thing, la sorpresa dell’anno?
Confermato un portiere esperto come Backstrom (una sola casacca nella sua carriera Nhl), Minnesota ha acquistato un difensore combattivo come Ryan Suter e soprattutto una “bocca da fuoco” come Zach Parise. L’ex capitano dei Devils torna alle origini, a Minneapolis, dove è nato nel luglio di 29 anni fa.
Con lui, Heatley e altri (tra cui i due atleti citati), i rossoverdi mirano al salto di qualità, cercando un posto nei playoff che appare alla portata, almeno a disco fermo.
Anaheim, missione playoff
Divenuti famosi con una serie di film Disney degli anni, le “anatre” devono ritrovare la forma dopo i titoli conquistati in un passato non più recente. I “rivali” californiani di Los Angeles hanno conquistato la prima Stanley della loro storia e tale risultato potrebbe costituire un motivo in più per dare tutto in questa stagione.
Accanto a capitan Getzlaf, rimane l’esperienza di Koivu e Selanne, 70 anni in totale per i due svedesi. Dall’Europa anche un importante nome, Jonas Hiller, portiere che ha già avuto modo di dimostrare il suo valore. L’anno scorso i Ducks sono stati 13mi in Conference: fare meglio è decisamente possibile.
“Linea verde” Colorado
Un portiere promettente e un esperto. Un capitano ventenne e due giocatori “vissuti” al suo fianco. Si presentano così, a prima lettura, gli Avalanche, guidati dal giovane Gabriel Landeskog, nato nel novembre 1992 a Stoccolma e già 52 punti nella sua prima stagione in Nhl.
Semyon Varlamov (ex Capitals) è tra i più promettenti goalie della Lega, cui la presenza di Jean-Sebastien Giguere può sicuramente giovare. Milan Hejduk e Paul Stastny sono due dei giocatori con maggiori trascorsi nella National Hockey League, in una squadra dove appena cinque componenti superano i trent’anni.
Se la squadra di Joe Sacco (738 gare tra i pro come giocatore) troverà la quadratura del cerchio, maturando esperienza, allora il 10° posto dell’anno scorso può essere migliorato.
Calgary, la fiamma è viva
Primi degli esclusi a Ovest l’anno scorso, i Flames si affidano a capitan Iginla per rilanciare le proprie ambizioni da playoff. Il roster appare collaudato, a partire da Jerome e dal portiere designato, Mikka Kiprusoff.
Dosando bene le energie, l’obiettivo post-season è più che fattibile per i giallorossi.
Meccanismi da oliare a Edmonton
I tifosi degli Oilers possono confidare nella stagione “breve”. In un recente passato i giallo-arancio sono partiti sorprendentemente bene, per poi scivolare nell’anonimato. Le chance per Gagner e compagni non appaiono moltissime: Khabibulin è un ottimo portiere, ma ha raggiunto la soglia dei 40.
La squadra, 14° l’anno passato, sarà guidata da Shawn Horcoff, centro dal 2000 in Alberta. Lui c’era quando Edmonton ha centrato gli ultimi playoff, nel 2006. Curiosamente, l’anno precedente vi era stata anche una serrata, come quella recentemente chiusa. Quell’anno fu finale contro i Carolina Hurricanes, persa in gara-7.
Da quel momento, la franchigia che può vantare cinque Stanley ha assistito da spettatrice alle gare che contano. Difficile che questo sia l’anno buono, tuttavia mai dire mai.
Waiting for Columbus
Stato chiave nelle elezioni americane, l’Ohio non gode attualmente di pari centralità in Nhl. Columbus, infatti, ha chiuso all’ultimo posto in Western, a meno trenta dalla quota playoff e a meno nove dalla penultima piazza, occupata dagli Edmonton Oilers.
Una sola presenza sinora nei playoff per i Blue Jackets, fondati nel 2000. Per rilanciare le quotazioni della squadra, la dirigenza ha deciso di puntare su due ex Ranger (Anisimov e Dubinsky), su un portiere promettente (Bobrovsky, ex Flyers) e sull’esperienza di Adrian Aucoin, selezionato nel draft 1992.
A Todd Richards il compito di costruire una squadra che possa migliorare i risultati della scorsa stagione, magari centrando i playoff.
Gabriele Farina nasce a Palermo il 18 dicembre del 1986. Appassionato
di scrittura, sport e viaggi, decide di diventare giornalista e
s’iscrive al corso di laurea in “Giornalismo per Uffici Stampa” nella
sua città d’origine.
Conclusa l’esperienza nell’ottobre 2009, con una tesi dal titolo
“Solo per sport”, si dirige a Roma per studiare alla Sapienza nel corso
di laurea “Editoria multimediale e nuove professioni
dell’informazione”. Nella capitale consegue la laurea nel luglio 2011
mantenendo intatta la passione per lo sport, base di partenza per
l’esame finale sulle Olimpiadi di Berlino.
Ha praticato nuoto, corsa e molti generi di sport di squadra, dal calcio a 5 alla pallanuoto, dalla pallamano al volley. Ultima avventura, appunto, l’hockey.
scusa gabriele, ma la stella dei blackhawks è Patrick (non Michael) Kane! A parte questo, comunque, STUPENDO ARTICOLO!!
Grazie anche per la segnalazione, Pietro. Alla prossima!
diciamo che l’assedio agli odiosi kings è iniziata nel migliore dei modi….
Parlando di Ovest.. spero vivamente che Vancouver possa rigiocarsi la finale di Stanley, anche se l’enigma del Portiere è più complicato del previsto.Ora come ora, nessuno dei due convince. Davanti in questo momento sento di mettere Chicago, St.Louis e Los Angeles, senza dimenticare gli squali.