Altra scoppola per i New York Rangers che perdono 4-1 sul ghiaccio del New Jersey, nella serata di lunedì. E la serie si conferma più che mai equilibrata e tiratissima.
Ora, sul 2-2 si torna al Madison e poi di nuovo al Prudential Center venerdì. E probabilmente, visti i rapporti di forze mostrati sul rettangolo di ghiaccio, gli spostamenti ogni due giorni al di qua e al di là dello Hudson proseguiranno fino a gara-7, a meno che qualcuna delle due squadre non sia in grado di rompere l’equilibrio tenuto fino a questo momento.
Dopo la vittoria di NY, il secondo match nel Jersey ha visto un predominio totale dei Devils, capaci di inanellare un uno-due a metà del primo drittel che ha dato una prima spallata agli uomini di Tortorella. Poi la pratica è stata chiusa nell’ultimo tempo da una doppietta di Zach Parise.
In mezzo, solo un acuto di Ruslan Fedotenko nella terza frazione di gara. Troppo poco per i newyorkesi, per riuscire a bloccare le folate offensive dei Diavoli rossoneri.
Soprattutto se si comincia il match, come è avvenuto lunedì, prendendo un gol come quello di Salvador, capace di infilare un tiro scagliato dal lato sinistro, quasi dalla linea blu, con un Lundqvist completamente coperto da avversari e compagni di squadra. E se, in più, si subisce il raddoppio da Zajac che infila di prepotenza un assist dalla destra di un incontenibile Parise.
Certo, l’apporto di Brodeur, da quel momento in avanti, è stato fondamentale ancora una volta fino alla segnatura di Parise che ha chiuso di fatto la pratica. Il 4-1 finale è arrivato a porta vuota, durante l’ultimo assalto dei Rangers, nel tentativo di raddrizzare un match che non ha mai avuto altri padroni che i New Jersey Devils.
Nella serie dominata dai portieri, questa volta Martin Brodeur ha voluto “strafare” ancora una volta, mandando in visibilio la platea di Newark quando ha dato a Salvador l’assist che ha permesso a Parise di chiudere il discorso.
Questo è il suo quarto assist in un playoff. Nessun portiere ha mai fatto tanto, in postseason. Per di più, prendendosi un pugno al petto da Rupp, con un inaudito gesto di stizza da parte di quello che è un suo ex compagno di squadra, quando il match era già sul 3-0, ha di fatto, tolto dai giochi il Centro dei newyorkesi, in panca per 10 minuti. E ha mandato tutti a casa anticipatamente.
Il colpo al petto ha scatenato tanti piccoli “fuochi” sul ghiaccio tra le schiere dei giocatori, nonché uno scontro verbale dalle rispettive panche tra Tortorella e De Boer, che certo non se le sono mandate a dire.
Anche se, nel post gara, entrambi hanno preferito non commentare quanto mostrato in partita, sbraitando e gesticolando per lunga pezza. Anzi, il coach dei Devils ha anche aggiunto di non avere niente contro il collega, ma che il diverbio fosse motivato essenzialmente da quanto accaduto in quei concitati momenti. Quindi, caso chiuso e occhi puntati avanti.
Il resto della serata è stato pura accademia e statistica: il colpo di orgoglio di Fedotenko e, appunto, lo stesso assist del portierone classe 1972, che è all’origine del 4-1 finale. La sintesi della partita è stata fornita perfettamente da Kovalchuk, in sala stampa: “Questo non è il gioco degli scacchi, è hockey. E’ un gioco fisico. Lunedì eravamo affamati e siamo saltati letteralmente addosso ai nostri avversari. Non vediamo l’ora di proseguire la battaglia”.
E allora, appuntamento a mercoledì (ore 2 in Italia) dal Madison Square Garden. Per gara-5.
Dopo la laurea in Lettere Moderne con tesi sull’amministrazione della giustizia nella Lombardia Spagnola (1641-1645) è diventato giornalista pubblicista nel 2001 e ha collaborato con il Corriere della Sera per la cronaca dai Comuni del Nord Milano. Dal 2001 è in forze al Cittadino di Monza e Brianza. Nel 2003-2004 ha collaborato al “Dizionario della Moda” di Baldini e Castoldi Dalai e alla raccolta “Paolo Grassi. Lettere 1942-1980” di G.Vergani. Nel 2011 inizia l’avventura televisiva di MonzaBrianza Tv con servizi dal territorio del Nord Milano e Brianza Sud. Appassionato di basket Nba, football, ma soprattutto di hockey, dalla stagione 91-92 risulta tesserato Saima Milano. Per tradizione familiare e per perversione personale è devoto a Santa Marianna, per celebrare la quale ogni 17 febbraio si reca in pellegrinaggio in Licaonia insieme ad altri fanatici come lui