I Phoenix Coyotes si impongono per 2-0 in Gara 4 allo Staples Center e costringono i Kings a rinviare la festa. Ora non hanno nulla da perdere ma l’impresa rimane sempre proibitiva: dovranno vincere le prossime 3 gare.
Doveva essere come una gara 7 per i cani del deserto, c’era bisogno di dare il massimo e forse anche qualcosa in più per tenere ancora vive le speranze di giocarsi la finale di Stanley Cup. E i ragazzi di Dave Tippett hanno risposto alla grande vincendo in pieno stile Phoenix , ovvero con tanto cuore , opportunismo e difesa attenta. Senza dimenticare il portierone Mike Smith e le sue parate, 36 in questa gara 4 e terzo shutout nei playoff, come il collega Lundqvist.
O ora o mai più . I Coyotes arrivano in quel di Los Angeles con la forza della disperazione. Sono coscienti del fatto di essere sull’orlo dell’eliminazione ma ciononostante sanno che non dovranno metterla sul piano fisico, dove i Kings spadroneggiano. Dunque l’obiettivo è tentare di costruire di più mantenendo il puck in zona offensiva grazie a un forechecking più aggressivo.
Importanti i rientri di Hanzal ,che ha scontato la squalifica, e di Aucoin appena ripresosi da un infortunio che gli ha fatto saltare le ultime 3 partite.
L’atteggiamento dei biancorossi nel primo periodo sembra quello giusto . Tuttavia , a causa dell’eccessiva foga prendono 2 penalità nei primi 10 minuti di gioco. Entrambi i Power Play di Kopitar & co. risultano però inconcludenti e sbattono contro il muro del Penalty Killing di Phoenix , eccellente sopratutto in trasferta .
Anche gli uomini di Darryl Sutter non sono disciplinati e concedono due opportunità con l’uomo in più agli avversari. La prima, causa più problemi alla squadra dell’Arizona e Ekman-Larsson e Yandle rischiano grosso vista l’aggressività di LA in inferiorità numerica. Lewis velocissimo sfugge proprio a Yandle e si invola verso la porta ma Smith dice di no con un grande intervento. Al secondo Power Play invece il veterano Whitney sfrutta un rinvio non perfetto di Quick e la mancanza di comunicazione tra il portiere e la difesa per servire Capitan Doan che con un rovescio infila in rete al 13.54 del primo tempo .
Phoenix avanti 1 a 0 all’intervallo. Bisogna aggiungere però che il PowerPlay da cui è nato il goal viene da una chiamata dubbia dell’arbitro per un’ interferenza sul portiere di Justin Williams.
La seconda frazione comincia con i Kings in avanti . Sfortunato ancora Lewis che colpisce il palo al secondo minuto , dopo un gran recupero di Kopitar per evitare l’icing. Poi è invece superlativo Smith su una bomba dalla blu di Doughty e sul conseguente rimbalzo di Kopitar. Questi gli unici sussulti nella prima parte di secondo tempo, che vede due squadre bloccate e tante liberazioni vietate.
La partita comincia a decollare negli ultimi dieci minuti del secondo periodo, nei quali la terza linea dei Coyote composta da Korpikoski-Langkow-Pyatt alza il ritmo e mette alle strette la difesa californiana con una pressione asfissiante . All’undicesimo minuto arriva il raddoppio, confezionato da i due giocatori più costanti e pericolosi della formazione di Glendale. Vermette si fa valere come sempre all’ingaggio e serve Doan che da predatore dell’area qual’è scarica prontamente un siluro che viene prima deviato dalla stecca di Scuderi e poi sbatte sulla telecamera all’interno della porta difesa da Quick uscendo da quest’ultima.
Il gol verrà convalidato alla prima interruzione dopo essere stato esaminato dall’arbitro per la rabbia dei tifosi della città degli angeli, tra i quali sono presenti star come l’attore Mattew Perry e David Beckham. Due minuti dopo Keith Yandle si prende una penalità poco intelligente rifilando una mano in faccia a Colin Fraser. Ma i Kings sono lenti e non impensieriscono Smith che questa volta deve dir grazie all’ottimo apporto della difesa , in particolar modo di Klesla e Roszival.
É bravo poi Korpikoski ad alleggerire la pressione e a guadagnarsi un fallo per trattenuta di Martinez . E ora è Phoenix ad essere con l’uomo in più . Tuttavia un retropassaggio di Whitney proprio in PowerPlay mette in difficoltà Smith che regala a Kopitar : il centro sloveno serve Brown che fallisce clamorosamente a porta praticamente sguarnita. Si conclude anche il secondo tempo. I Kings tirano di più , ma sono svogliati e le occasioni create non sono di qualità.
Los Angeles sembra più determinata nel terzo periodo . Trova molto spazio la 4a linea di Richardson-Fraser-Nolan che dimostra di essere agguerrita e crea diversi grattacapi. Ma si sa , quando il puck è tra le mani di Anze Kopitar non si può stare tranquilli, ed è sempre lui il più propositivo.
Ci prova con un tiro velenoso dalla sinistra che non ha successo. 5 minuti dopo si risveglia Phoenix con una buona azione costruita da Boedker e Yandle e finalizzata da Vermette che colpisce la traversa. Penner , servito dal giovane Voynov avrebbe l’occasione di riaprire il match ma Smith ferma anche questa. Empty net Kings a 1’20 dalla fine che però non crea nessun problema alla retroguardia di Phoenix , davvero perfetta in questa gara.
Doan si caricherà di nuovo la squadra sulle spalle e tenterà di mantenere vivo il sogno Coyotes ma in trasferta Los Angeles non ne ha sbagliata una in questi playoff e difficilmente si presentera’ così sottotono in gara 5 in programma martedì alle ore 3 italiane. Coraggio Shane, nulla è impossibile..
One thought on “Sweep evitato, Doan e i Coyotes sono ancora vivi”