Già si parlava di Jonathan Quick contro Henrik Lundqvist nella finalissima, qualcuno ha rovinato la festa.
Il Mito sono io. Martin Brodeur
Compiere 40 anni durante i playoff e festeggiarli da vincente, può succedere solo a grandissimi ma la storia recente del portierone canadese si interseca con le leggende dei New Jersey Devils, 3 Stanley Cup vinte e sempre con Martin tra i pali. Si dice che cerchi il quarto anello per ritirarsi da vincente ma tanti pensano che il fuoco che brucia dentro gli eroi non si spenga neanche con la conquista dell’oro più grande.
Martin Brodeur è il Wayne Gretzky dei portieri, recordman su tutto, degno erede di Patrick Roy e insegnante eccellente per Quick e Lundqvist, per ora si limita a riportare sulla terra i Rangers poi per l’uomo dei miracoli si potranno aprire le porte della Hall of Fame.
New Jersey @ New York – Gara 2 (0 a 1)
Derby di Hudson River, Devils e Rangers fanno da copione anche in uno degli ultimi episodi del Dottor House quando fra Newyorkesi ci si vanta che i Kovalchuk e soci battono regolarmente i Rangers.
Sicuramente non è copione di questa stagione visto che in 8 incontri (2 in preseason) il bilancio è perfetto, 4 vittorie a testa e New Jersey più fredda quando si tratta di shootout e overtime.
Sembra di essere ritornati al fatidico 1994 narrato in gara 1, un numero 94 da ricordare è Derek Boogaard sfortunato giocatore dei Rangers morto un anno fa, quel numero, l’ultimo anno dove i Rangers hanno sollevato la Stanley Cup, non ha portato bene.
Il Madison Square Garden vuole la festa numero 2, i Devils si preparano a rovinarla e dopo un quarto d’ora senza esplosioni il power play consegnato ai Devils è letale, non c’è bisogno di pensarci su troppo, disco per Ilya Kovalchuk e 1 a 0, attenzione, Lundqvist battuto già nel primo periodo, i Diavoli hanno già esorcizzato chi è stato un diavolo in gara 1.
Cosi per il boato del Madison Square Garden bisogna attendere i primi minuti del secondo periodo ed è ancora una superiorità numerica a far danni, il disco lanciato sulla balaustra viene catturato da Marc Staal che sfrutta la deviazione del disco sul corpo di Salvador e lestissimo supera Brodeur per l’ 1 a 1.
Al Madison capita di tutto, Zajac viene punito ma, tra le risate dei due coach non troppo mascherate, la porta della panca puniti non si apre neanche a calci, peccato non ci sia nei paraggi Hartnell altrimenti poteva regalar ripetizioni per sfondare tutto.
Purtroppo le risate costano caro a New Jersey, Zajac si accomoda nel penalty box dei Rangers e sembra un cattivo presagio, Kreider prende gusto a essere decisivo nella serie e indovina il corridoio giusto per battere Brodeur, 2 a 1 e power play ancora decisivo, con buona pace di Travis Zajac che nel frattempo si risistema nel penalty box dei Devils.
Se i Rangers pensano di chiudere il secondo periodo avanti ecco il colpo di scena, tiro di Salvador e deviazione di Ryan Carter che supera per la seconda volta Lundqvist, 2 a 2 e partita riequilibrata.
Il periodo finale si apre con un altro tocco di classe, conclusione di Henrique e deviazione col bastone in stile baseball di David Clarkson, gesto incredibile che supera per la terza volta il goalie svedese per il 3 a 2.
Sotto di un gol i Rangers attaccano a testa bassa e vanno a sbattere sul Mito, che para qualsiasi tentativo disperato e il risultato non cambia, Martin Brodeur si porta a casa la sua vittoria numero 100 nei playoff e rimanda tutti al Prudential Center di New Jersey, basta scavalcare il lago e siamo arrivati, per la Stanley Cup ancora c’è tempo.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
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