Ci vuole una partita, l’esaltazione Devils e la delusione Flyers
New Jersey @ Philadelphia – Gara 5 (3 – 1)
Ci vuole il ghiaccio di casa per far sperare nel miracolo qualificazione Flyers, New Jersey invece rispolvera una vecchia statistica, eliminata nei playoff Philadelphia come nel 1995 e 2000 poi è arrivata la Stanley Cup e in entrambi i casi chi c’era in porta? Martin Brodeur!
Senza lo squalificato Claude Giroux si fa ancora più complicato l’arrembaggio alla corazzata dei diavoli, è una guerra e la gomitata costata cara a Giroux su Zubrus non fa che aumentare la rivalità sul ghiaccio, specie quando Volchenkov stampa Schenn sulla balaustra dopo pochi minuti di gara, giusto per far capire a tutto il Wells Fargo Center che oggi non è aria di visita di cortesia.
Il giocatore dei Devils però viene subito ringraziato per la carica servita a Schenn da un doppio intervento dei Flyers che lo disintegrano come fosse una mossa finale del wrestling, Rinaldo ed Henrique gli spiegano che ad essere cattivi ci si fa male.
Finito il wrestling si torna all’hockey giocato, il boato di Phila risveglia tutti, Briere in avanti serve Max Talbot, controllo sbagliato che inganna Brodeur e conclusione successiva in rete, se ci si vuole affidare all’esperienza Telbot è una garanzia, 1 a 0 e sogno rimonta al primo tassello.
È un attimo nella Nhl per ribaltare tutto, 2 minuti dopo lo svantaggio i Devils non si scompongono, anche loro hanno una bella tradizione e una grande esperienza per farsi fregare come ragazzini, in quattro mosse si attacca, da Brodeur per Kovalchuk, assist di Henrique per Bryce Salvador e tiro dalla lunga distanza che beffa Bryzgalov, il pareggio gela gli animi locali e fa tornare il brutto presagio, 1 a 1.
Ricordate Oliver Kahn portiere tedesco ai mondiali del 2002? Da solo porta la Germania in finale ma da eroe compie due papere sui gol decisivi di Ronaldo del Brasile cancellando in una frazione di secondo tutte le grandi parate. Ilya Bryzgalov lo imita, grandi playoff fino ad ora e poi l’errore, sul pressing solitario di David Clarkson gli rinvia il disco sul bastone e lo rivede all’interno della porta, è la mazzata decisiva al morale Flyers nonostante manchino 7 minuti alla fine del primo periodo anche la fortuna ha deciso di aiutare chi ci crede.
Incredibilmente si assiste al mutamento dei Flyers, forse meno motivati che contro i Penguins smettono di segnare in power play, solo 3 gol in 19 occasioni di superiorità numerica contro i 12 gol rifilati a Fleury e soci in 23 tentativi.
La grave assenza di Giroux fa sparire dal ghiaccio anche il futuro Hall of Famer Jaromir Jagr, manca la stella più dominante di questa post season e per i Flyers il declino è vicino. Il secondo periodo si chiude senza reti, con gli ultimi 20 minuti per cercare il pareggio arriva la capitolazione, una penalità fischiata a James Van Riemsdyk costa carissimo, 4 secondi di power play e missile di Ilya Kovalchuk che si inserisce nel sette con Bryzgalov immobile e disperato, è 3 a 1 e da qui alla fine il risultato non cambierà.
Per Philadelphia si tratta di un eliminazione da camaleonte, grandi e devastanti nel primo turno contro Pittsburgh dove segnano 4 o più gol in quattro partite con 30 gol fatti salvo poi essere eliminati con appena 11 gol segnati e una differenza reti di -7, quindi anche l’assenza di Claude Giroux non può essere l’alibi decisivo per l’uscita dal sogno Stanley Cup.
Resta ora anche l’interrogativo sul futuro di Jaromir Jagr ancora indeciso sulla sua prossima stagione, lui che al rientro dopo tre anni si è ben comportato sino a dicembre crollando poi come rendimento nella seconda parte di stagione.
Per i Devils è una meritata finale di conference da dove mancava dalla stagione 2002/03, annata poi culminata con la vittoria della terza Stanley Cup della franchigia ai danni di Anaheim.
Resta da scoprire quale sarà l’ostacolo, i Rangers di Henrik Lundqvist o i Capitals di Alex Ovechkin? Per ora Parise e soci si godono la drammatica settima sfida tra gli avversari e iniziano ad avere l’acquolina in bocca, d’altronde la Stanley Cup è quasi dietro l’angolo.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.
Che Briz abbia fatto dei grandi PlayOff fino alla papera su Clarkson beh ho piu’ di un dubbio!