Ancora apertissima la sfida fra Rangers e Capitals, al momento sull' 1-1

Quelli di “TimeOut New York” farebbero bene ad aggiornare quanto prima il loro elenco delle “101 cose da fare a NY quando è primavera”: al terzo posto nello speciale elenco stilato qualche anno fa dalla nota guida alla città, compare un “Dine alfresco” che, in questo maggio 2012 può essere benissimo interpretato con accezione hockeistica.

Quindi: non tanto e non più solo il mangiare sui tavoli all’aperto di uno dei tanti locali di cucina italiana del Village, quanto piuttosto fare la fila per infilarsi nel frigorifero del Madison Square Garden per tifare Rangers.

E i newyorkesi hanno risposto in massa al richiamo di Richards e i suoi, facendo registrare il secondo tutto esaurito consecutivo in occasione di gara-2.

Purtroppo per i padroni di casa, la seconda uscita sul ghiaccio amico non ha avuto lo stesso risultato dell’esordio, in questo secondo turno dei playoff. Tutta un’altra storia quindi, rispetto a gara-1 quando Anisimov, Kreider e Richards avevano chiuso la pratica, con una accelerata nel terzo tempo capace di blindare i conti sul 3:1.

Diversa la solfa lunedì sera quindi, quando i Rangers hanno dovuto capitolare di fronte al ritorno di Ovechkin, capace di infilare dalla distanza il gol della vittoria del 3:2 finale.

Giovedì si va a Washington per gara-3, con una situazione quanto mai incerta in chiave finale: il match di lunedì sera ha messo in chiaro che i Capitals sono in grado di fare la partita e imporre il loro gioco a chiunque e ovunque, anche a chi non vede l’ora di sfilare per le strade della Grande Mela, bissando la parade di febbraio dei Giants.

E, soprattutto, a chi in queste ore sta volando nel District of Columbia con la consapevolezza di avere un Chris Kreider in più: questa faccia pulita da 21enne rookie ha prima dato il 2:1 a NY in gara-1 e poi, pochi secondi dopo, ha fatto l’assist che ha consentito a Richards di chiudere la gara.

Anche se il contributo nel secondo match non è stato di pari impatto, il suo apporto rimane fondamentale per gara-3: John Tortorella confida molto nel giovanissimo bostoniano e gli ha dedicato parole di elogio nei post gara.

Nel caso in cui i rosso-blu di John Tortorella dovessero tornare a casa con almeno una vittoria dopo le due gare in programma al Verizon Center, la strada verso la finale di Conference sarebbe decisamente meno impervia.

Per il momento, il problema numero 1 è bloccare Alex lo Zar, che lunedì sera ha dato filo da torcere alla difesa newyorkese. Rangers che, per dirla tutta, si sono complicati la vita da soli, sbagliando, quando erano già sullo 0:1 il gol del pareggio non approfittando di uno svarione di John Carlson. E sprecando malamente il breakaway, con Kreider che si era venuto a trovare faccia a faccia con Holtby.

Sull’immediato rovesciamento di fronte, un pasticcione della difesa ha consentito a Jason Chimera di raddoppiare. Prima del suono della sirena del secondo drittel comunque, è stato Brad Richards ad accorciare le distanze mentre il provvisorio pareggio è arrivato ad opera di Callahan. Infine, nel terzo tempo, il gol di Ovechkin dalla distanza e in power play.

Nel post gara, Lundqvist ha affermato di non avere avuto una visuale perfetta in occasione della rasoiata dalla linea blu dello Zar. Sicuramente, il goalie di NY non può dire di avere avuto una serata senza pecche.

Nonostante gli errori e un po’ di sfortuna, i Rangers hanno dato a lungo l’impressione di poter raddrizzare l’incontro, fino al colpo del 2:3 che comunque è a tutti gli effetti addebitabile ad un errore della difesa. Non si danno tiri così puliti dalla distanza a nessuno, tanto meno ad un campione come Ovechkin.

Appuntamento al Verizon mercoledì 2 maggio. Questa volta, si spera senza distrazioni.

 

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