Il doppio vantaggio rifilato ai danni dei cuginetti dei Pittsburgh Penguins rende ai Flyers un ritorno dolcissimo nella loro Philadelphia.
Pittsburgh @ Philadelphia gara 3 (0 – 2)
Chi si attendeva una battaglia non è rimasto deluso, anzi forse sorpreso di tanta ferocia. In gara 3 non è mancato niente, gol, risse, colpi proibiti e tanto nervosismo.
I Penguins sono caduti nella trappola che Philadelphia ha creato loro, metterla sulla rissa e sul gioco fisico per i Flyers è oro puro, questa volta anziché rimontare hanno sempre distanziato l’avversario appena questi si rifaceva sotto.
Andiamo con ordine.
Nonostante gli orrori delle precedenti gare con 5 gol di media subiti ancora Marc Andre Fleury difende la gabbia Pens, Crosby guida i suoi e nel gioco delle telecamere Jagr si contrappone a lui come l0animale da playoff che non ha dimenticato come “uccidere”gli avversari.
Niskanen e il prescelto non dimostrano grande calma nella marea arancione, quattro minuti dall’avvio e subito vantaggio Pittsburgh con Jordan Staal che supera Bryzgalov dalla distanza cosi i Flyers decidono da subito di spaventare i ragazzini avversari.
Di fronte alla banda di Bylsma ci sono “animali”da guerra, tre minuti dopo lo svantaggio vanno a colpire in inferiorità numerica, Talbot , ex di turno, colpisce cadendo sul ghiaccio, Fleury si avvita su se stesso dimenticando il puck e rivedendolo in rete, boato per il gol dell’1 a 1 e super boato per il pandemonio che ne segue, Niskanen, Malkin, Talbot, Adams, Cooke e chi più ne ha più ne metta scatenano la bagarre con varie risse che i poveri arbitri da soli non possono sedare. In tutto questo la papera di Fleury che manca il disco è pesantissima.
La panca penalità sembra troppo piccola per contenere tutti, il nervosismo la fa da padrone e Philadelphia prepara il banchetto speciale per gli ospiti.
5 contro 3 per i Flyers è un gioco da ragazzi attendere e colpire, è Briere a respingere in gol l’attacco di Jagr e con il 2 a 1 i Flyers ribaltano risultato e umore.
Il colore arancione la fa da padrone, quando l’attacco locale si sospinge in avanti i poveri Pinguini sembrano sull’orlo di una crisi di nervi, Danny Briere è magistrale a ribadire ancora una volta in rete l’avanzata di Schenn ed è 3 a 1 nell’inizio della notte da incubo per i giallo neri.
Tutti guardano sconsolati il goalie depresso di Pittsburgh mentre la riserva Brent Johnsson capisce che oggi farà un salto sul rovente ghiaccio. Il Wells Fargo Center accoglie ancora con applauso il trattamento di Timonen su Crosby, Voracek e Sullivan fanno esplodere un altro boato in una gara che assomiglia ad un far west, The Next Gretzky è ormai in balia della fame Flyers e la rissa che ne segue con Giroux fa capire che i Pinguini sono alla frutta. Letang prova a gasare i suoi tendando di zittire la folla locale come fece Talbot nella fortunata campagna del 2009 ma ciò che riceve è un dolcissimo “Crosby sucks” un po’ come se ci fosse John Cena del wrestling.
E con tutto questo nervosismo ci si accorge che a Pittsbugh manchi l’animale carismatico che mette paura agli avversari, piovono penalità su chiunque passi da quelle parti e di hockey giocato se ne vede ben poco, col divertimento che i tifosi Flyers alternano applausi e fischi a seconda di chi viene sanzionato.
Dopo alcuni minuti dove stranamente il puck è giocato dalle 2 squadre arriva Schenn su Niskanen con la furia di un camion e lo abbatte ricevendo poi le carezze di Asham che lascia anzitempo il ghiaccio.
Finalmente per chi ama anche i gol ci pensa James Neal a inventarsi una discesa contro i 2 difensori Flyers che si scontrano tra loro, tutto solo poi segna il 3 a 2. Quanto dura la speranza di rimonta?praticamente niente, giusto il tempo per il nuovo attacco Flyers e la marcatura di Read che segna facendo passare il disco tra le gambe di Fleury, 4 a 2 e fine primo periodo con 40 minuti di penalità per giocatori dei Penguins e 32 per i Flyers.
La seconda frazione di gara ha il power play come attore principale, prima Neal restituisce speranze ai suoi segnando il 4 a 3 su assist di Malkin che dà il primo segnale di vita in questa serie. Philadelphia ha ancora tempo per eseguire un copione perfetto, Read è ancora tutto solo nella conclusione che Fleury può solo guardare, lo special team dei Flyers colpisce ancora, 5 a 3.
È ancora il secondo periodo, troppo presto per chiudere il sipario, cosi Neal tira, palo, e Staal accompagna il disco in rete nel silenzio generale. Nessuno lo sa ma da lì in poi Pittsburgh non segnerà più.
Cosa c’è di più letale di un gol nell’ultimo minuto del periodo? Forse una rete nel primo istante di gara, nel dubbio Philadelphia realizza entrambe le cose, Simmonds in power play quando mancano 45 secondi alla fine e Claude Giroux dopo 27 secondi dall’inizio dell’ultima frazione siglano il 6 a 4 e 7 a 4, con buona pace di Fleury che si accompagna scuro in volto a bordo campo e vede che anche il suo sostituto non può far miracoli.
La battaglia a suon di cariche violente non risparmia nessuno, Neal ne regala una a Couturier ma ormai il dimesso viaggio verso casa sembra pronto. È certamente fantastico sentire nel silenzio dell’arena la voce di Hulk Hogan, quasi a sperare di far paura su Evgeni Malkin in versione letargo anticipato e nessuno osa svegliarlo quasi per non fare ulteriore danni. Crosby e Kunitz decidono di far ulteriore danni ai Flyers con Talbot e Schenn che serve solo a far perdere tempo a chi vuole che il sipario su questa gara venga tirato giù il più in fretta possibile, ma Hartnell e Adams la pensano diversamente e i colpi volano che è una bellezza.
La parola fine spetta cosi a Maxime Talbot, idolo dei Penguins fino a quest’estate, realizza una rete pazzesca senza neanche guardare il posizionamento del portiere colpendo all’indietro, è la chiusura 8 a 4 della notte da incubo dei Penguins e della notte leggendaria dei Flyers, pronti ora a spazzar via gli adorati cuginetti.
Per la prossima Wrestlemania si spera tanto in un incontro di coppia Flyers contro Penguins.
Pittsburgh @ Philadelphia gara 4 (0 – 3)
Le scope sono pronte per spazzar via la compagnia di Crosby, Pittsburgh è reduce da 6 sconfitte consecutive considerando anche gli scorsi playoff contro Tampa Bay e sino ad ora non hanno mostrato grossi segnali di reazione. Con Neal, Asham e Adams sospesi la disperazione guida i Penguins verso una magistrale gara 4.
E dire che tutto inizia come finisce la gara precedente, l’imbarazzo manifestato dal proprietario Lemieux di fronte allo spettacolo concesso 2 giorni prima non serve a dar forza, Sullivan colpisce Jagr, punizione e gol in power play di Claudietto Giroux, l’uomo in più di questa postseason, che conclude l’ennesimo assist d’oro di Jaromir Jagr. Servirebbe una scossa dai simboli dei Penguins oppure la strada di casa è presto indicata. Finalmente, perché in una baraonda di gol mancava lui, l’attacco di Dupuis è preda di Evgeni Malkin, gol del 1 a 1 con dribbling su Bryzgalov.
Questa gara è molto più tranquilla della precedente e ci mancherebbe visto l’invito personale che Playitusa donerà a Adams e Hartnell per il prossimo Wrestlemania, altro che John Cena e The Rock, ma rientrando nel pianeta Nhl ecco che spunta il vantaggio di Niskanen in power play liberato alla perfezione da Crosby.
Ora ci si chiede a quale gioco farà ricorso Philadelphia, se quello di rimontare gol su gol o far arrabbiare i giovanotti di Pittsburgh. Si opta per la versione 1 di Philadelphia, quella del “pacchetto totale” (gol + rissa), minuto 15 del primo periodo e piatto composto servito al goalie di Pittsburgh, camerieri prima Kimmo Timonen su lunga azione ragionata, poi Jakub Voracek su rimbalzo, entrambi i gol in power play e sorpasso confezionato nel paradiso Flyers, 3 a 2 e incubi terrificanti per chi non gradisce la cucina del Wells Fargo Center.
A questo punto serve ancora colui che è definito il più forte, Crosby riesce a deviare un disco lanciato a folle velocità da Niskanen, è gol e solo lui sa come spiegare il perché è possibile un movimento simile, 3 a 3.
Malkin dà segni di vita, manda in rete Kennedy ma Bryzalov si supera e salva, una mischia è fatale a 2 minuti dalla fine, Staal si ritrova nel posto giusto e segna il 4 a 3 a porta ormai vuota, facendo chiudere in vantaggio la prima frazione di gara.
Il secondo periodo spiega perché la Nhl è uno sport a parte rispetto al paradiso Usa, non si spiega il perché la squadra più forte perda, e chi vince spesso crolla poi successivamente, è irrazionale e imprevedibile, perciò di esaltante gustosità.
20 minuti di gara 4 non cancellano 3 umiliazioni ma Pittsburgh dimostra di colpo di non aver dimenticato come si gioca, rifila 5 gol ai Flyers che forse assaporano già il successo oppure pensano che vincere in casa dei rivali (conducono 7 a 1 negli 8 scontri giocati alla Consol Energy Center) sia molto più dolce.
Letang, Staal e Sullivan colpiscono tre volte in power play rifilando il 7 a 3 ai Flyers ma non contenti decidono di proseguire lo spettacolo ora che sono in serata di grazia, chi ne fa le spese e Bryzgalov out per Bobrovsky dopo il 5 a 3.
Steve Sullivan compie qualcosa di meraviglioso, chiede il disco a Fleury e poi s’invola, corridoio spalancato e missile che inchioda la gabbia dei Flyers per la settima volta e che fa capire che non ci sarà lo sweep. Philadelphia stacca completamente la spina, pressing di Malkin e disco recuperato da Kunitz, assist al centro per Dupuis e gol numero 8.
Nuovo svarione Flyers e contropiede per Staal, 2 contro 1 preferisce l’azione solitaria, missile e rete numero 9 con la sua presonale tripletta, per i tifosi Flyers la punizione è eccessiva ma visto che lo stomaco è sazio per le precedenti sfide oggi va perdonato tutto.
Finora è parità nel record delle reti segnate dopo 4 partite, siamo a quota 44 come Oilers contro Blackhawks del 1984/85, cosi per essere sicuri del guinness dei primati Evgeni Malkin regala ancora una gioia ai Penguins con il gol numero 10, Chris Kunitz dimenticato in fase difensiva, rimbalzo del russo e gol del 10 a 3, spettatori ammutoliti.
Finisce cosi, ennesimo spettacolo con 10 gol come successo il 25 aprile del 1989, gara ben impressa nella memoria dei tifosi Pens con 5 gol e 3 assist dell’attuale proprietario Mario Lemieux.
Alla fine però passarono i Flyers, e ora guidano la serie 3 a 1, a meno di un esagerato miracolo la strada sembra spianata, ma attenzione siamo nella Nhl, il mondo dove tutto può succedere.
Prossimi appuntamenti:
Philadelphia @ Pittsburgh gara 5: 20 aprile
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.