A Vancouver si respira ancora aria di playoff dopo l’incubo della terribile gara 7 di Stanley Cup dello scorso anno, si dice che dalle grandi sconfitte s’impara a costruire una nuova vittoria, detto abbastanza sbagliato in casa Canucks visto che per ora 2 gare interne e 2 vittorie dei Los Angeles Kings.
Los Angeles @ Vancouver gara 1
Ancora senza Daniel Sedin il primo boato non tarda ad arrivare, tutto merito della caparbietà di Burrows servito da Henrik Sedin che dopo un doppio tentativo riesce a battere Jonathan Quick, esorcizzando la gabbia che ancora piange dopo il 4 a 0 inflitto dai Bruins.
Los Angeles non molla nonostante il gol subito dopo 4 minuti e 17 riesce a riorganizzare l’attacco e l’occasione che gli si presenta è una doppia superiorità, dopo aver accerchiato la difesa canadese Mike Richards colpisce Luongo che invece si aspettava il passaggio al centro.
La seconda frazione di gara è avara di emozioni sino al gol che porta in vantaggio i Kings, ancora una volta è la superiorità numerica a essere il killer dei padroni di casa, il gol è frutto di un missile scagliato da Willie Mitchell poco oltre la linea blu, 2 a 1 e nuovi spettri alla Rogers Arena.
I Canucks però non mollano, 8 secondi dalla fine del secondo periodo e dopo un ingaggio vinto il puck viene conquistato da Lapierre, assist per Edler e disco che trova il magico corridoio per risistemare le cose, 2 a 2.
Negli ultimi 20 minuti manca a Vancouver il killer instinct, L.A. attende e un recupero offensivo è fatale, Dustin Penner colpisce (volontariamente o no) e punisce la disattenzione di Edler, è 3 a 2 e il tempo per i Canucks è ormai finito.
I restanti 3 minuti servono a poco, i Kings segnano ancora il 4 a 2 con Dustin Brown a porta vuota regalando il terzo punto della serata a Mike Richards mvp dell’incontro.
Luongo paga ancora le sue amnesie che sporcano una prestazione che la sconfitta fa diventare negativa nonostante 35 parate su 38 tiri.
Per Los Angeles, qualificata ai playoff solo dopo 81 partite, è l’ennesimo colpaccio che una squadra Nhl rifila a chi determina il miglior record della regular season.
Los Angeles @ Vancouver gara 2 (1 – 0)
L’atmosfera canadese della Rogers Arena è sempre unica, i vincitori del President Trophy devono rialzarsi dopo la sconfitta.
Invece tra i Kings la prestazione da Re è di Dustin Brown, ennesima sciocchezza clamorosa dei Canucks che in power play a 12 secondi dalla fine si mettono a fare i funamboli sul ghiaccio, puck recuperato da Anze Kopitar che cerca un gol assolutamente leggendario dopo aver dribblato la difesa canadese, Luongo respinge il disco ma Bronw lo rispedisce in rete. L’errore è pesantissimo e causato da una leggerezza enorme.
I Canucks non ci mettono molto a risollevare le cose, appena 17 secondi nella nuova frazione di gioco e pareggio di Jannik Jensen bravo a mettersi sulla traiettoria del tiro di Henrik Sedin.
Ancora senza Daniel Sedin i Canucks faticano ad essere incisivi sotto rete, la commozione cerebrale del 21 marzo non dà grosse speranze di recupero della stella canadese, e senza grosse idee ecco il secondo episodio sfortunato ancora in power play, scivolone di Hamuis e Brown s’invola verso Luongo, implacabile segna il 2 a 1 che moralmente è una mazzata per Vancouver.
In preda a nervi che rievocano grossi problemi dello scorso anno il 3 a 1 non tarda a far crollare la Rogers Arena, in power play è Jarret Stoll a chiudere i conti con la disputa prima che Trevor Lewis prenda letteralmente in giro 4 difensori dei Canucks che davanti a Luongo non riesco a fermare il giocatore dei Kings.
Il gol di Pahlsson vale solo per chiudere le statistiche sul 4 a 2, con 46 parate di Quick che chiude i sogni di gloria dei vice campioni in carica.
Prossime gare
gara 3 @ Los Angeles 15 aprile
gara 4 @ Los Angeles 18 aprile
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.